Fifty four.

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Il maltempo sembrava avesse deciso di lasciare in pace quella piccola città e di lasciare spazio al sole, erano giorni che non c'era traccia di nuvole all'orizzonte e il sole illuminava e riscaldava il tutto.
In città tutti svolgevano le loro normali attività in tranquillità, non c'era stato nessun evento che catturasse l'interesse di tutti, anche la faccenda di Federico non suscitava più interesse nella gente del paese, il che non poteva che fare piacere al più piccolo che passava le sue giornate in tranquillità.
Le giornate di Federico si dividevano tra il bar e Benjamin e non gli dispiaceva, dopo tanto trambusto, un po' di tranquillità non gli avrebbe di certo fatto male e poi c'era il suo Benjamin a rendere tutto speciale.
Tra i due ragazzi andava tutto a gonfie vele, dopo quella notte, se possibile, la loro storia andava ancora meglio; ogni mattina i due si svegliavano con il sorriso e passavano vari minuti a baciarsi e a stringersi, più volte durante il giorno Federico attraversava la piazza per andare al negozio del suo ragazzo e, ogni volta, lo trovava sempre pronto ad accoglierlo e, per finire, la sera Benjamin si recava al bar del più piccolo e attendeva che finisse di lavorare e, quando gli era possibile, cercava di aiutarlo per poi andare a casa e passare la loro serata stretti sul divano a scherzare e sorridersi.
Le cose sembravano essere tornate come prima dell'incidente, Federico più volte si era ritrovato a pensare se un giorno il moro avrebbe recuperato la memoria ma subito dopo scacciava via quei pensieri e tornava a godersi ciò che il destino gli aveva riservato, si riteneva fortunato ad averlo ancora accanto pronto ad amarlo.

Era un tranquillo sabato sera, in città c'era il solito via vai di giovani che uscivano in strada per divertirsi, dai vari locali, situati nelle vicinanze del bar di Federico, proveniva una musica assordante che rimbombava tra le strade affollate.
Il bar del più piccolo era abbastanza affollato ma la cosa non sembrava pesare né al proprietario né ai ragazzi che lavoravano qui, si muovevano allegri tra i tavoli e servivano i vari clienti ma bastò che quella persona entrasse nel locale per distrarre il biondo che lasciò cadere il vassoio e corse verso di lui per abbracciarlo.
-"Amore!" Esclamò il più piccolo.
Benjamin sorrise e strinse le sue braccia sul busto del minore.
-"Ehi piccolo." Disse, sorridente, lui.
-"Pensavo non venissi."
-"Perché non dovevo?" Chiese confuso il più grande.
-"Beh, rispetto agli altri giorni, è tardi e pensavo andassi direttamente a casa." Gli spiegò Federico con lo sguardo fisso sulle sue labbra.
-"C'era gente al negozio e sono rimasto un po' di più per sistemare.
L'importante è che ora sono qui, no?"
Il biondo ignorò le sue parole e fece sue quelle labbra che tanto bramava, nonostante fossero passate solo poche ore dal loro ultimo bacio le desiderava come non mai.
Erano la sua droga.

Erano quasi le due quando il bar del biondo si svuotò, gli ultimi clienti, che avevano più voglia di divertirsi di altri, si decisero ad andare via.
Federico aveva mandato a casa i ragazzi poco prima, in quanto poteva occuparsi da solo dei pochi ragazzi rimasti, erano rimasti solo lui e Benjamin che, nonostante il più piccolo lo avesse pregato del contrario, aveva deciso di aiutarlo.
-"Andiamo a casa?" Gli chiese il più piccolo mentre indossava la sua solita giacca nera.
-"Si, andiamo." Rispose Benjamin e si avvicinò lui per fare intrecciare le loro mani.
Federico sorrise e si sporse in avanti per lasciargli un bacio sulla guancia.

-"Piccolo?" Lo chiamò Benjamin una volta fuori dal bar mentre l'altro chiudeva il locale.
-"Dimmi." Rispose il ragazzo.
-"Domani ti va di fare qualcosa?"
-"Certo, cosa?" Chiese il più piccolo mentre si voltava verso di lui.
-"Mh..." Mugolò il moro e si avvicinò a lui. "Una passeggiata? Nulla di troppo stancante." Continuò.
Il biondo annuì sorridente.
-"Di pomeriggio?" Continuò a chiedere il maggiore. "Almeno la mattina possiamo riposare." Aggiunse.
-"Va benissimo." Sorrise Federico. "Ora andiamo a casa, sono davvero stanco." Continuò sbadigliando.

Un nuovo giorno era iniziato, delle nuvole passeggere, nelle prime ore della mattina, sembravano rovinare i piani di tutti ma, fortunatamente, poche ore dopo era tornato il sereno.
Benjamin e Federico si stavano godendo al massimo quella giornata di riposo solo per loro ed erano pronti a trascorrere il loro pomeriggio insieme.
Il più piccolo, nonostante il parere contrario del moro, aveva deciso di vestirsi abbastanza leggero, fin troppo per quel periodo dove il tempo era instabile, mentre Benjamin aveva deciso di coprirsi di più.
-"Andiamo?" Chiese Federico mentre si avvicinava alla porta.
-"Si ma resto dell'opinione che dovresti coprirti di più." Rispose il moro mentre lo scrutava.
-"Dai Ben basta, sto bene così, c'è il sole." Rispose il biondo indicando fuori dalla finestra.
Il più grande sospirò e uscì di casa seguito dal suo ragazzo.
-"Dove andiamo?" Chiese curioso il minore.
-"Mh, non lo so, in giro?"
Federico rise e si aggrappò al suo braccio.
-"Va bene."

Per le strade c'era molto meno gente di quanto i due ragazzi pensassero, forse ciò era dovuto all'improvvisa comparsa di alcuni nuvoloni che però non intimorirono i due giovani.
Benjamin e Federico camminavano senza sosta da più di un'ora, i due continuavano a conversare allegri ignorando lo scorrere del tempo, si erano ritrovati in un parco poco lontano dal centro della città e poco frequentato.
-"Ben ma dove siamo?" Chiese il più piccolo mentre si guardava intorno.
-"Siamo in un parco poco distante dal centro."
Rispose il maggiore.
-"Non c'è nessuno oltre noi?"
-"Penso di no, è poco frequentato da quanto ne so."
Federico sorrise e si mise di fronte al ragazzo dai capelli mori e gli cinse i fianchi con le braccia.
Benjamin sorrise e si avvicinò a lui.
-"Ti amo." Sussurrò il più piccolo.
-"Ti amo." Rispose l'altro e poggiò la sua fronte su quella del ragazzo.
-"Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata." Continuò il minore.
-"Cos'è questa dolcezza?" Rise il moro.
-"Sei tu che tiri fuori il meglio di me.
Da quando ci sei tu nella mia vita è tutto diverso, io sono diverso." Rispose Federico mentre lo attirava ancora più vicino a lui.
-"Non immagini quanto mi rendi felice Federico." Sussurrò Benjamin prima di annullare le distanze tra di loro.

Mentre i due erano occupati ad abbracciarsi e baciarsi piccole gocce d'acqua iniziarono a scendere dal cielo interrompendo il loro bacio.
-"Ma cosa..." Disse il più piccolo mentre si asciugava la fronte appena bagnata da alcune goccioline.
Benjamin alzò gli occhi al cielo e, in men che non si dica, scoppiò una vera e propria tempesta che bagnò i due ragazzi dalla testa ai piedi.
-"Forse dovremmo tornare a casa." Disse il maggiore mentre stringeva a sè il corpo del suo ragazzo per cercare di ripararlo dalla pioggia.
-"No." Rispose il biondo e gli prese il viso tra le mani. "Restiamo qui." Aggiunse e fece riunire le loro labbra.
Il moro, dopo un momento di sorpresa, rispose al bacio e strinse ancora di più il suo ragazzo, voleva sentirlo il più vicino possibile.

Mentre la pioggia continuava a bagnare i loro corpi, Benjamin, prese di peso l'altro, che strinse le gambe sul suo bacino, e interruppe il bacio mentre continuava ad accarezzargli la guancia mentre Federico gli sorrideva.
-"Tu sei pazzo." Disse ridendo.
-"Di te." Rispose il biondo e riprese a baciarlo.

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora