Thirty four.

2.6K 268 61
                                    

Erano passati dieci giorni dall'incidente di Federico, in città non erano cambiate tante cose, la gente parlava un po' meno dell'accaduto ma continuava a chiedere a tutti quelli che avevano un rapporto con Federico quali fossero le sue condizioni e quando sarebbe tornato a casa, la gente del posto era molto legata al ragazzo, con il suo sorriso e la sua simpatia era riuscito a conquistare tutti e in quel momento, tutti quelli che lo conoscevano, erano preoccupati per lui, non volevano vedere Federico stare male, anche per loro l'anno senza Benjamin era stato duro, non ne potevano più di vederlo sempre triste e spento, amavano vederlo camminare allegro per le stradine della città.
In quei dieci giorni Benjamin continuava a dividersi tra casa loro, l'ospedale, il suo negozio e il bar di Federico, erano giorni duri per lui, era continuamente indaffarato, il negozio richiedeva la sua presenza per gli ordini e altre cose, non se la sentiva di lasciare il bar di Federico incustodito e quindi ogni mattina passava a dare una mano ai ragazzi che facevano del loro meglio, la casa aveva bisogno di essere pulita e riordinata costantemente, anche perché Benjamin voleva che fosse perfetta per il ritorno del più piccolo, e poi c'era Federico, lui non aveva bisogno di Benjamin, o almeno era quello che dimostrava, eppure il moro non lo lasciava mai solo.
Erano passati cinque giorni da quando Federico si era svegliato del tutto ed era perfettamente cosciente, da quel giorno Benjamin non l'aveva mai lasciato solo, le poche ore in cui si occupava di tutto il resto erano quelle in cui Federico dormiva e quando i dottori gli facevano le varie visite di controllo mattutine, ma nonostante la sua presenza continua Federico si comportava in un modo alquanto strano con lui, non parlava quasi mai con lui e le poche volte in cui lo faceva rispondeva a monosillabi o in modo freddo, Benjamin continuava a dare la colpa a tutto quello che gli era successo e sperava che una volta tornati a casa sarebbe passato tutto.

Dopo tanti giorni rinchiuso in quell'ospedale era, finalmente, arrivato per Federico il momento di ritornare a casa.
Erano le dieci e mezza del mattino i dottori avevano appena dimesso ufficialmente il biondo che intanto stava finendo di recuperare le sue cose sparse nella stanza aiutato da Benjamin che continuava a ripetergli di mettersi a letto e riposare, che ci avrebbe pensato lui.
-"Ti ho detto che sto bene, non voglio riposare ancora, voglio solo tornare a casa." Sbuffò Federico mentre chiudeva la sua borsa.
Il moro con pochi passi raggiunse il ragazzo che continuava a dargli le spalle e lo abbracciò da dietro per poi appoggiare il mento sulla sua spalla.
-"Va bene, però quando torniamo a casa ti metti a letto e riposi, va bene biondino?" Disse il più grande con il tono di voce più dolce che possedeva.
-"Va bene." Disse secco Federico che, a differenza dell'altro, non si sforzava minimamente di sembrare dolci ma bensì il contrario.
-"Bene." Sorrise Benjamin e gli diede un bacio sulla guancia.
Ma quel contatto diede fastidio al minore che scrollò le spalle e si allontanò dal ragazzo che però non diede troppa importanza a quel gesto.
-"Ho preso tutto." Gli comunicò Federico e indossò la sua felpa grigia.
-"Va bene, andiamo." Annuì il moro e prese il borsone del più piccolo.
Mentre il biondo usciva dalla stanza Benjamin provò ad afferrargli la mano ma Federico velocemente la ritirò via e iniziò a camminare per il lungo corridoio senza degnare di uno sguardo l'altro che lo seguiva silenziosamente.
-"Aspetta." Si fermò il più piccolo.
-"Cosa c'è?"
-"Tu non sai guidare e io non posso guidare, come torniamo a casa?" Chiese Federico mentre si girava a guardarlo.
-"Tranquillo." Sorrise Benjamin. "Ho chiamato mio fratello Alex e gli ho chiesto di venirci a prendere." Continuò.
-"Oh, va bene." Disse il biondo e riprese a camminare evitando il contatto visivo con il maggiore.

-"Ehi Federico." Sorrise Alex che li aspettava vicino alla sua macchina.
-"Alex!" Esclamò sorridente il biondino per poi correre ad ad abbracciarlo.
-"Federico non correre." Lo rimproverò Benjamin che era a pochi passi dietro di lui.
-"Come stai?" Chiese Federico mentre stringeva il fratello di quello che prima era il suo ragazzo.
-"Io sto bene ma piuttosto come stai tu?"
-"Mi sento molto meglio, grazie." Sorrise il più piccolo sciogliendo l'abbraccio.
-"Bene, mi fa piacere." Ricambiò il sorriso Alex.
Benjamin si era limitato a guardare il tutto senza proferire parola, era geloso del modo in cui aveva stretto suo fratello ma sapeva di non avere diritti sul più piccolo, non erano neppure fidanzati, doveva solo guardare e soffrire il silenzio, come tante volte aveva fatto il più piccolo.

-"Vuoi andare in stanza o preferisci guardare un po' di TV sul divano?" Gli chiese Benjamin una volta entrati in casa.
-"Preferisco stare un po' sul divano." Rispose Federico mentre lentamente si toglieva la felpa.
Era estremamente felice di essere finalmente fuori da quell'edificio e di certo non voleva passare le sue prime ore di libertà a letto a guardare il muro della sua stanza.
-"Va bene." Disse il moro e poi si avvicinò al corpo del ragazzo e lo sollevò di peso.
-"Ma che fai?" Chiese il più piccolo evidentemente imbarazzato da quel gesto.
-"Ti porto sul divano, hai detto tu che preferisci stare in salotto."
-"Si ma posso andarci da solo."
-"Shh.." Lo zittì sorridente il maggiore.
-"No, Benjamin, mettimi giù." Ribattè Federico questa volta più duramente.
Benjamin non gli diede ascolto e lo portò sul divano per poi coprirlo.
-"Non dovevi farlo." Sbuffò il biondo.
Il moro gli rivolse uno sguardo confuso.
-"Cosa? Cosa c'è?" Sbottò il minore notando la sua occhiata.
-"Vuoi qualcosa?" Gli chiese il più grande decidendo di ignorare i suoi pensieri e il suo strano comportamento.
-"No."
-"Ne sei sicuro?"
-"Si Benjamin, non sono un bambino, so se voglio o meno qualcosa."
-"Va bene.. Scusami." Si scusò Benjamin e abbassò la testa.
Federico odiava comportarsi in quel modo con lui ma doveva farlo o avrebbe continuato a soffrire per sempre, non riusciva a dimenticare ciò che aveva visto, poteva perdonargli tutte le uscite, le sfuriate, ma non poteva perdonargli un bacio con un altro, per di più poche ore dopo il loro, era sicuro che Benjamin lo amasse ma così non era e lui doveva allontanarsi nonostante tutte le gentilezze che il ragazzo gli stava rivolgendo.
-"Ora puoi lasciarmi solo?" Gli chiese Federico cercando di essere il più duro possibile.
-"Pensavo che magari potremmo farci le coccole.." Propose Benjamin alzando la testa per guardarlo.
Quella proposta scaldò il cuore del più piccolo che però decise di non farsi intenerire, non poteva farlo.
-"No, voglio stare da solo e se non vuoi andartene tu lo farò io." Disse il ragazzo per poi incrociare le braccia al petto.
Il moro sentì l'aria mancare ma decise di essere forte, troppe volte aveva rinunciato al suo amore ma non doveva, e non voleva, più farlo, gli avrebbe dato il suo tempo e poi l'avrebbe conquistato.
-"Va bene, se vuoi qualcosa sono in cucina."

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora