Il mondo era ancora all'oscuro della non morte, o della rinascita come l'aveva definita Federico, di Benjamin, nessuno oltre il biondino aveva ancora avuto il piacere di rivedere i suoi occhi azzurri, di parlare ancora una volta con lui, il mondo ignorava che quel ragazzo di poco più di vent'anni non avesse ancora smesso di respirare e che era ancora tra loro, che era ancora uno di loro.
I due ragazzi erano seduti nella macchina di Federico mentre questo guidava diretto verso quella che, una volta, era casa loro, il silenzio tra di loro era divenuto insostenibile, migliaia di domande gironzolavano nella testa di entrambi ma nessuno dei due aveva il coraggio, e forse nemmeno la voglia, di porle e rischiare di ottenere qualche risposta poco gradita, Federico aveva paura di scoprire che nella vita del suo ragazzo qualcuno aveva occupato il suo posto e Benjamin, beh lui non sapeva di cosa avere paura esattamente ma l'idea di scoprire qualcosa sulla sua vecchia vita lo terrorizzava e lo eccitava allo stesso tempo, voleva sapere chi era il ragazzo davanti a lui e perché si fosse innamorato proprio di lui, voleva vedere quella che una volta era la sua famiglia ma un pensiero gli girava in testa, e se tutto ciò che prima aveva fosse morto con lui? Se tutti, tranne quel ragazzo dagli occhi più azzurri del mare, si fossero dimenticati di lui? Cosa avrebbe fatto in quel caso?
Benjamin si fece coraggio e si decise a fare una delle tante domande che aveva a Federico.
-"I miei genitori sono ancora vivi?"
Il biondo distolse lo sguardo dalla strada davanti a lui e si concentrò sul ragazzo al suo fianco, esternamente era sempre il suo Benjamin ma all'interno cos'era cambiato? C'era ancora qualche traccia di ciò che era prima o davvero il suo ragazzo era morto quel giorno in quell'incidente?
-"Si, sono ancora vivi." Tornò a concentrarsi sulla strada.
Quella risposta sollevò il moro, se gli avesse detto che erano morti come avrebbe dovuto reagire? Avrebbe dovuto piangere la morte di due estranei che gli avevano dato la vita?
-"Posso vederli?"
Il biondo scosse la testa.
-"Perché no?" Continuò a chiedere il ragazzo.
-"Non sono qui, loro vivono in Italia." Rispose lui.
-"Italia? Ma è molto lontano da qui, perché vivono lì?"
-"Perché anche tu sei italiano, o meglio, per metà australiano e metà italiano, tua madre è australiano mentre tuo padre italiano, loro vivono lì, sei tu ad esserti trasferito qui." Spiegò il più piccolo.
-"Oh." Esclamò il moro. "Non ho nessun parente qui?" Continuò.
-"Si, c'è tuo fratello."
-"Posso vederlo?"
-"Certo, appena arriveremo a casa chiamerò lui e il dottore."
-"Bene."-"Federico?" Lo chiamò Benjamin dopo alcuni minuti di silenzio.
-"Dimmi."
-"Come mi chiamo?"
Solo in quel momento Federico si rese conto della gravità della situazione, non era un gioco, non era uno scherzo, era la realtà che lo stava lentamente distruggendo, il destino gli aveva fatto credere di aver perso per sempre il suo ragazzo solo per poi farglielo ritrovare e fargli capire di averlo perso ugualmente, che la cosa peggiore che potesse esistere gli era appena accaduta, la persona che più amava si era dimenticata di lui, qualcuno da qualche parte aveva deciso che Federico Rossi doveva soffrire, lui sarebbe stato tanto forte da sopportare il tutto?
Ancora una volta le lacrime lo minacciavano prepotentemente di uscire e mostrare al mondo, ancora una volta, quanto lui fosse debole.
-"Benjamin." Rispose cercando di trattenere le lacrime. "Il tuo nome è Benjamin." Aggiunse mentre un singhiozzo uscì dalla sua bocca.
Il moro lo guardò con l'espressione di chi voleva consolarlo ma non sapeva come perché non lo conosceva eppure sentiva di conoscerlo meglio di chiunque altro al mondo.-"È qui che viviamo?" Chiese Benjamin mentre guardava la casa in cui aveva vissuto alcuni dei suoi momenti migliori ma di cui lui non aveva più memoria.
-"Si, è casa tua." Rispose Federico pendendosi immediatamente di aver usato l'aggettivo 'tua' anziché 'nostra'.
-"Da quanto tempo conviviamo?" Al moro suonava così strano sentire quelle parole uscire dalla sua bocca e, per di più, rivolte ad un ragazzo che conosceva da meno di un'ora.
-"Abbiamo iniziato a convivere un paio di mesi prima della tua morte." Disse. "Oh, scusa.." Si scusò rendendosi conto di ciò che aveva detto.
-"Tranquillo." Accennò un sorriso il più grande. "So cosa intendi." Lo rassicurò.
Prima che il più piccolo potesse dire qualcosa sentì la porta suonare, sapeva chi ci fosse dall'altro lato della porta e quindi non perse tempo ed andò ad aprire.
-"È uno scherzo?!" Quasi urlò Alex ancora sulla soglia di casa.
-"No, non è uno scherzo, vieni dentro e lo vedrai con i tuoi occhi." Lo invitò ad entrare Federico.
Alex con passo tremolante accettò l'invito e si diresse verso il salotto, alla vista di suo fratello, il suo adorato fratello, seduto sul divano, su quel divano che gli aveva aiutato a scegliere, gli si riempirono gli occhi di lacrime, anche lui, come tutti, credeva di averlo perso per sempre e si stava rassegnando a passare una vita senza i continui scherzi del suo fratellino ma ora non doveva più farlo, non doveva passare nemmeno più un giorno senza di lui, poteva tornare a condividere tutto ciò che voleva con lui.
-"Ben-Benjamin.." Singhiozzò lui.
Il moro si girò verso di lui, sapeva chi era grazie a Federico ma non provava assolutamente nulla nel vederlo, era un estraneo come tutti gli altri, non sapeva cosa fare ma fu Alex a fare qualcosa anche per lui, gli corse incontro e lo abbracciò forte.
-"Mi sei mancato così tanto." Disse il fratello tra un singhiozzo e un altro.
Benjamin guardò attentamente il volto del ragazzo davanti a lui, lo trovava così simile al suo.
-"Piacere." Fu tutto ciò che il più grande riuscì a dire, sapeva fosse una cosa ridicola ma non gli era venuta idea migliore.
Alex sapeva della sua perdita di memoria ma vedere tanta indifferenza negli occhi di suo fratello lo fece rattristare ugualmente.-"Federico io vado, per qualsiasi cosa chiamami." Gli disse Alex.
-"Va bene Alex, tranquillo, buonanotte."
Era ormai sera inoltrata, il dottore era andato da loro ed era rimasto scioccato alla vista del ragazzo che lui stesso aveva dichiarato morto, aveva detto che si trattava di un amnesia ma che sarebbero dovuti andare in ospedale l'indomani per ulteriori analisi.
La domanda che non aveva abbandonato nemmeno per un secondo Federico era, si ricorderà di me?
Benjamin si sarebbe mai ricordato di amarlo?
Gli faceva male guardarlo negli occhi e trovare il nulla che fino a poco prima riempiva i suoi di occhi.
-"Mi dispiace." Disse improvvisamente Benjamin.
-"Ti dispiace?" Ripetè il biondo. "Di cosa?" Chiese confuso.
-"Di non ricordarmi di te, immagino che tu stia male per questo ma non so cosa fare." Abbassò la testa dispiaciuto il moro.
-"Non è colpa tua." Disse.
-"Ti farò ricordare il nostro amore." Aggiunse dopo vari istanti di silenzio.---------------------------------------------------
Ehi💕
Ad una settimana dalla fine di People Fall in love in mysterious ways || Fenji e a soli cinque giorni dall'inizio di questa storia voglio ringraziarvi per le mille visualizzazioni, come vi ho già detto tante volte, siete fantastici e davvero grazie infinite❣
Spero che il capitolo vi piaccia, buona lettura.
-Michi
STAI LEGGENDO
Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...