La notte sembrava non voler finire mai, il buio aveva ricoperto la città per quelle che a Federico erano sembrate troppe ore, aveva stretto tutti gli edifici tra le sua braccia seminando il dubbio di quello che sarà nella mente di chi non riusciva a dormire, proprio come era capito a Federico.
Quella notte il piccolo l'aveva passata a guardare il nulla alternato a qualche sguardo lanciato al ragazzo che dormiva beatamente al suo fianco, aveva mille domande che voleva fargli ma sentiva di non averne il diritto, non più, mentre per lui Benjamin continuava ad essere il suo tutto lui, per il ragazzo, non era più nulla, come si sarebbe dovuto comportare davanti a quella situazione? Nemmeno nei suoi peggiori incubi era mai arrivato ad immaginare una cosa del genere; era felice che Benjamin fosse ancora vivo, di poterlo vedere ancora, ma se non si fosse ricordato del loro amore? E se, ancora peggio, col tempo ne trovasse un altro? Federico in quei casi cosa dovrebbe fare? Non riuscirebbe a resistere nel vedere il suo, se ancora poteva definirlo così, ragazzo felice con qualcun altro e lontano da lui.
Le prime luci dell'alba iniziavano a mostrarsi, quella notte interminabile stava per finire, forse, se l'avesse passata stretta al ragazzo che gli aveva rubato il cuore sarebbe durata di meno.
"Tornerò mai a stringerlo a me?"
Un pensiero più doloroso di quanto volesse ammettere si fece spazio nella sua testa, lui non si sarebbe arreso ma era andato in guerra senza armi.-"Mhh.." Mugolò Benjamin che si stava lentamente svegliando tra quelle lenzuola che di familiare per lui non avevano nulla.
Federico smise di contare le linee immaginarie che si era creato per passare il tempo e rivolse il suo sguardo al ragazzo che stava aprendo gli occhi.
-"Buongiorno cucciolo." Le parole uscirono così naturali dalla sua bocca, senza pensare che non era il suo cucciolo e forse non sarebbe mai tornato ad esserlo, si sentì immediatamente in imbarazzo per quel nomignolo che gli aveva dato.
D'altro canto Benjamin decise di non dare troppo peso alla cosa, sapeva cosa stava succedendo e che per Federico non era facile vedere la persona di cui era innamorata non ricordarsi più nulla.
-"Buongiorno." Sbadigliò il moro. "Che ore sono?" Chiese mentre si stropicciava gli occhi.
Quella scena fece nascere un piccolo sorriso sul volto del più piccolo, sembrava così piccolo e indifeso ai suoi occhi.
-"Quasi le sette e mezza, devi andare dal dottore per fare le altre analisi."
Il più grande sbuffò, in quei pochi ricordi che aveva degli ultimi mesi una cosa l'aveva capita, i dottori non erano di suo gusto.
-"Ben è per il tuo bene.." Era davvero per il suo bene? O forse era più per lui stesso? Chi dei due voleva di più che ricordasse?
-"Lo so." Sospirò il moro.I due giovani erano di ritorno dal dottore, non gli aveva detto nulla di nuovo, Benjamin doveva ricordare da solo, loro non potevano fare nulla, e i suoi cari dovevano aiutarlo a ricordare, a quella conclusione ci era arrivato anche Federico pur non avendo una laurea in medicina a differenza loro ma lui aveva preso una decisione, Benjamin avrebbe ricordato tutto a costo di metterci anni e anni ma lui non avrebbe lasciato il suo ragazzo in quello stato di nulla assoluto.
-"Sei sicuro di voler andare al negozio?" Gli chiese per la decima volta il biondo.
-"Si, voglio vedere dove lavoravo e dove presto tornerò a lavorare, il capo mi vuole ancora, giusto?"
-"Il capo sei tu." Rispose. "Il negozio è tuo." Aggiunse.
-"Oh, figo."
Dopo più di cinque minuti passati in macchina nel più assoluto silenzio Federico parcheggiò la macchina poco distante dal negozio e poi scese seguito da Benjamin.
Gli sguardi di tutti i presenti in piazza erano rivolti al ragazzo che 'era tornato dall'altro mondo', come avevano sentito dire a qualcuno appena Benjamin aveva messo piede in piazza, un brusio generale si alzò, ognuno voleva dire la sua su quello che stavamo vedendo mentre i due ragazzi continuavano a camminare tranquilli ignorando tutti gli altri intorno a loro.
-"Benjamin stai bene?" Chiese il più piccolo notando la sua strana espressione.
Il moro annuì ma si sentiva estremamente a disagio, odiava avere tutti quegli occhi puntati addosso.
I due entrarono nel negozio sotto gli occhi sbarrati della gente e la reazione all'interno non fu diversa, Federico voleva avvisare i ragazzi di ciò che era successo ma per vari motivi non l'aveva fatto.
-"Be-Benjamin.." Balbettò Josh, era l'unico tra i ragazzi ancora in grado di collegare cervello e lingua.
-"Uhm, ehi." Rispose ancora in imbarazzo Benjamin.
-"Ragazzi vi volevo avvisare ma non ho avuto tempo.." Si giustificò il biondo.
I quarto ragazzi davanti a loro erano ancora a bocca aperta, non sapevano cosa fare o cosa dire, Benjamin era davvero davanti a loro?
Fu Luke a prendere un respiro profondo e a parlare.
-"Com'è possibile?"
-"Che io sia ancora vivo?" Chiese il moro. "Me lo domando anche io." Continuò.
-"Il corpo che hanno trovato nella macchina non era il suo ma quello di Harry, lui in qualche modo è riuscito a scappare ma ora ha perso la memoria." Il più piccolo riassunse in poche parole ciò che anche lui faceva fatica a capire.
I ragazzi davanti a loro annuirono poco convinti, era così strano per loro ritrovarsi il loro capo e amico davanti dopo aver passato l'ultimo anno a piangere la sua morte.
-"Qualcuno di voi potrebbe mostrarmi un pò il posto e spiegarmi come funziona? Vorrei ritornare a lavorare." Chiese il più grande.
Poco prima che Josh rispondesse la porta del negozio si aprì bruscamente, una signora, una di quelle che di solito si trova in piazza a spettegolare, fece il suo ingresso nel negozio con aria confusa.
-"Tu sei morto!" Urlò la signora che evidentemente si riferiva al moro.
-"Ma come si permette?!" Questa volta fu Federico ad urlare.
-"Questo ragazzo un anno fa è morto! Io sono stata al suo funerale!"
-"Siamo stati tutti al suo funerale ma, come vede, lui è vivo."
-"No, non è possibile! Lui ci sta solo prendendo in giro tutti! Non ti fai schifo ad aver finto la tua morte? C'è gente che è stata davvero male per te!" Da brava pettegola qual era la signora iniziò a sparare stupidaggini a raffica facendo così innervosire il più piccolo che voleva solo difendere il suo amore.
-"Lei non sa niente eppure si permette di parlare! Io sono stato malissimo per lui, e questo può confermarglielo chiunque, ma ora sono felice che lui sia di nuovo qui con me! Lui non ha finto proprio nulla e non ha preso in giro nessuno e se lei è venuta qui solo per offenderlo può tornarsene da dove è venuta e non tornare mai più!
Ah, e dica alle sue amichette lì fuori che se la pensano come lei, prima di offendere lui, venissero a parlare con me che di certo non permetterò a quattro a pettegole di ferire il mio ragazzo!"
La signora lo guardò quasi sconcertata e poi uscì dal negozio per ritornare al suo posto nella piazza sotto gli occhi di tutti coloro che avevano ascoltato la conversazione.
-"Non dovevi farlo.." Quasi sussurrò il moro.
-"Invece si." Rispose il più piccolo cercando di tornare calmo. "Io ti amo e ti difenderò da tutti coloro proveranno a farti del male, proprio come hai fatto tu tante volte."
A sentire quelle parole il cuore di Benjamin perse un battito, leggeva negli occhi azzurri di quel ragazzo che tutto ciò che gli stava dicendo veniva dal cuore e lui si sentiva in colpa ad essersi dimenticato di qualcuno tanto speciale e in quel momento giurò a se stesso che avrebbe fatto il possibile per ricordare chi era e tutto ciò che aveva passato con lui.
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Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...