Twelve.

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La notte scese ancora una volta per poi essere spazzata via dalle prime luci dell'alba e, insieme a lei, il lento sorgere del sole spazzò via anche l'unico giorno in cui tutti potevano rilassarsi, un'altra Domenica era giunta al termine e la routine quotidiana di tutti era tornata a bussare prepotente alla porta di tutti per ricordare loro tutti gli impegni che avevano e che non potevano rimandare, per farli rassegnare all'idea che il loro tranquillo giorno di riposo era finito e che una nuova stremante settimana stava per avere inizio.

Il sole era ormai alto nel cielo già da un po', il Lunedì era arrivato, anche quella mattina, come ogni altra mattina, la svegliò inizio a produrre quel fastidioso suono che era diventato l'incubo di tutti, soprattutto il Lunedì mattina, svegliando a malavoglia i due abitanti della casa, o meglio, svegliandone uno e ricordando all'altro che era ora di alzarsi perché aveva passato la notte in bianco, già, Federico non quella notte non era riuscito a dormire, come non gli capitava da un po' ormai, il pensiero di quello che era successo il giorno prima non voleva abbandonarlo, ogni volta che sembrava stesse per addormentarsi quel pensiero ritornava ad occupare la sua mente, non aveva avuto occassione, e forse nemmeno coraggio, per chiedere a Benjamin a cosa fosse dovuto quel gesto, anche volendo credere alla storia dei baffi di latte perché non aveva usato un semplice fazzoletto?, e il suo comportamente durante il resto della giornata non era stato tra i più chiarificatori, continuava a dedicargli attenzioni e a rivolgergli sorrisi ambigui per poi tirarsi indietro all'ultimo, più volte le loro labbra erano state sul punto di unirsi ma ogni volta Benjamin inventava qualche scusa per allontanarsi e andare a fara qualcosa che richiedesse l'allontanarsi da Federico ma un nuovo giorno era iniziato e il più piccolo era intento a scoprire cosa stava succedendo nella testa del moro e a placare anche i suoi di pensieri, non poteva continuare a torturarsi con mille idee che lo facevano sognare ma anche soffrire.

Sentendo la sveglia di Benjamin ancora suonare allegra decise di andare a svegliarlo lui, pigramente scelse dal letto, si sistemò la t-shirt bianca di Benjamin, che lui non sapeva fosse sua, che usava come pigiama, si infilò le ciabatte e a passi lenti raggiunse la stanza poco distante dalla sua.

-"Ben." Lo chiamò assonnato, si pentiva di aver passato la notte in bianco ma non era riuscito a fare altro.

Di tutta risposta Benjamin strinse ancora di più il suo cuscino e continuò a dormire.

Federico sospirò e spense la sveglia che gli stava facendo venire mal di testa per poi avvicinarsi al ragazzo dormiente.

-"Benjamin svegliati."

Un suono gutturale fuoriuscì dalla bocca del moro prima che prendesse il braccio del ragazzo e lo tirasse sul suo corpo privo di coperte.

-"B- Benji.." Balbettò imbarazzato il più piccolo.

-"Voglio dormire." Sussurrò con voce impastata di sonno Benjamin e lo sistemò bene al suo fianco.

-"Dai, devi alzarti.."

-"Shh.." Lo zittì il più grande prima di poggiare la testa sul suo petto e di stringerlo possessivamente a lui.

Involontariamente, o forse no, Federico prese a giocare con i suoi capelli come non faceva da tempo e si lasciò stringere forte ignorando il leggero dolore che sentiva al fianco, la gioia che provava in quel momento era molto più forte.

Benjamin a sua volte gli lasciò dei piccoli baci sul petto ricorperto dalla maglia e, lentamente, salì fino al collo dove prese a succhiargli un piccolo lembo di pelle mentre il biondo si tratteneva a fatica dall'ansimare; il moro si assicurò di lasciargli un segno abbastanza visibile e poi continuò per il suo percorso fino a raggiungere il lato della bocca del ragazzo che si stava mordendo il labbro ferocemente.

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora