Federico non riusciva a trovare spiegazione in quello che gli era appena successo, aveva deciso di tornare al locale a piedi e di lasciare la macchina nel parcheggio della centrale, aveva bisogno di aria, continuava a camminare per le strade della città cercando una spiegazione o quanto meno qualcosa che potesse essergli d'aiuto.
Le parole di Robert continuavano a ripetersi senza sosta nella sua mente, cercava inutilmente di pensare ad altro ma il suo cervello lo riportava sempre in quel momento esatto, era certo che il poliziotto avesse a che fare con Caleb ed era altrettanto certo che il ragazzo agisse sotto comando del rosso ma, purtroppo, non aveva prove per dimostrarlo e di conseguenza non sapeva come difendersi, era in balia delle folli macchinazioni del suo peggiore incubo, sperava nell'aiuto dell'agente Mitchell ma sapeva che Caleb non si sarebbe arreso tanto facilmente, aveva aspettato anni per ritornare a prenderselo e, in quel momento, non c'era nessuno capace di aiutarlo.Erano ormai le nove di sere quando il più piccolo si decise a far ritorno a casa, per tutto il giorno non aveva fatto altro che ignorare le chiamate da parte di Benjamin e dei ragazzi del suo bar, non aveva la testa per dare spiegazioni a qualcuno, anche perché, non ne aveva neppure per se stesso, voleva solo riposare e sperare che si trattasse solo di un brutto sogno o di uno scherzo maligno da parte di qualcuno, lo sperava con tutte le sue forze.
Benjamin, che continuava a fare avanti e indietro nel salotto di casa mentre continuava a chiamare insistentemente il biondo, sentì la porta di casa aprirsi per poi richiudersi, velocemente raggiunse l'ingresso e tirò un sospiro di sollievo nel vedere che Federico era finalmente rientrato.
-"Federico." Lo chiamò il maggiore cercando di assumere un tono duro, era davvero arrabbiato con lui. "Dove sei stato fino ad ora? Ti sto chiamando da ore!" Aggiunse gesticolando nervosamente con le mani.
Il più piccolo si limitò a guardarlo e a sospirare, non aveva né le forze né la voglia per discutere con qualcuno, tantomeno con Benjamin.
A vederlo in quello stato tutta la rabbia che il maggiore provava sparì, in quei mesi aveva imparato a conoscere il suo ragazzo e sapeva benissimo che, in quel momento, tutto ciò di cui aveva bisogno era un abbraccio, e fu proprio quello che fece, gli si avvicinò e lo strinse forte a lui mentre sentiva piccoli singhiozzi fuoriuscire dalle labbra del minore.
Federico ricambiò l'abbraccio e lasciò cadere la testa sulla spalla del maggiore mentre sentiva gli occhi inumidirsi sempre di più.
-"Cos'è successo?" Gli chiese, cercando di essere il più dolce possibile, il moro.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, il biondo scoppiò in un pianto isterico.
-"Ehi piccolo, shhh, va tutto bene." Provò a consolarlo il maggiore. "Ci sono io con te." Aggiunse e iniziò ad accarezzargli i capelli.-"Va meglio?" Gli chiese Benjamin mentre gli porgeva una tazza di tè bollente.
I due si erano spostati sul divano, Federico, dopo circa un quarto d'ora passato a piangere e a singhiozzare, a stento riusciva a trattenere le lacrime, non aveva ancora detto nulla al suo ragazzo ma sapeva che era arrivato il momento di farlo.
-"Si, grazie." Sussurrò il biondo e prese la tazza dalle mani del ragazzo.
-"Ti va di dirmi cosa è successo?" Gli chiese il moro e si sedette accanto a lui.
Il più piccolo annuì debolmente e prese un generoso sorso della bevanda ignorando quanto bollente fosse.
-"Oggi sono stato dalla polizia."
-"Si, lo so, sono passato al tuo bar e uno dei ragazzi mi ha detto che sono passati i poliziotti e sei andato con loro in centrale, perché?" Gli chiese il maggiore.
-"Per ripetere nuovamente come sono andate le cose e per metterle a verbale." Disse Federico.
-"Oh, una cosa semplice quindi, no?"
-"In teoria sì."
-"In teoria?"
Il biondo sospirò e abbassò lo sguardo.
-"Ricordi Caleb?"
-"Certo, il ragazzo che ho sognato quella notte, giusto?"
-"Si, lui."
-"E cosa c'entra lui?" Chiese confuso il moro.
-"Lui e Robert, l'agente Miller, sono alleati." Disse il più piccolo con lo sguardo perso nel vuoto.
Benjamin a momenti si strozzava con la sua stessa saliva, non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito.
-"Cosa? Cosa stai dicendo Federico?"
Gli occhi di Federico si stavano, lentamente, riempendo nuovamente di lacrime.
-"Oggi, dopo la mia deposizione, l'agente Mitchell è uscito dall'ufficio per alcuni minuti per andare a prendere della carta per la stampante e Robert mi ha accusato di aver mentito, che tutto il mio racconto era frutto di un qualcosa studiato in precedenza per dare credibilità al mio incidente e dopo i miei tentativi di difendermi mi ha detto che non l'avrei passata liscia, che doveva pagarla, che lui e qualcun altro si sarebbero assicurati che io la pagassi a dovere.
Sono sicuro che quel qualcuno è Caleb, negli occhi di Robert ho visto i suoi.
Benjamin è tornato a tormentarmi." Federico era nuovamente in lacrime, decine e decine di lacrime scendevano copiose sul volto del più piccolo che quasi sentiva dolore per loro.
Benjamin gli si avvicinò e gli prese la mano.
-"Forse ti sbagli, magari è solo un ragazzo con qualche problema e Caleb non c'entra nulla." Provò a consolarlo lui.
Il più piccolo si alzò dal divano e prese a camminare per la stanza senza mai smettere di piangere.
-"No Ben, Caleb è tornato!"
Il moro si alzò, gli andò incontro e lo attirò in un abbraccio, uno di quelli che sapeva riuscivano a far star meglio il suo ragazzo, lo stringeva possessivamente al suo corpo e continuava a lasciargli piccoli baci tra i capelli.
Federico, dopo un rifiuto iniziale, allacciò le braccia dietro al collo del ragazzo e nascose la testa sul petto di Benjamin mentre lasciava che le lacrime bagnassero la maglia nera del suo ragazzo.Il silenzio che regnava nella stanza era interrotta soltanto dai vari singhiozzo che facevano vibrare il corpo di Federico mentre alcune lacrime più coraggiose di altre continuavano a rigargli le guance.
Benjamin aveva la schiena poggiata al bracciolo del divano e Federico era steso tra le sue gambe con la testa poggiata tra le sue gambe mentre lui lo stringeva e di tanto in tanto gli lasciava qualche bacio sulla fronte, con non poca fatica era riuscito a farlo calmare.
-"Grazie..." Sussurrò il biondo.
-"Non devi ringraziarmi amore mio, io ci sarò sempre per te, qualsiasi cosa accada.
Sono il tuo ragazzo e come tale ho il compito di proteggerti ma stai certo che lo farei anche se non lo fossi, sei tanto piccolo ai miei occhi e mi sento in dovere di farti felice.
Federico nessuno mai riuscirà a farti del male fin quando io sarò con te, te lo giuro."
Federico lo guardò e gli regalò un piccolo sorriso.
-"Eccolo il sorriso che mi fa impazzire, il sorriso che bacerei fino allo sfinimento." Sussurrò Benjamin e gli diede un bacio a stampo.------------------------------------------------------
Ehi❣
Vi ringrazio infinitamente per le trentuno mila visualizzazioni, ogni giorno crescete sempre di più e mi rende immensamente felice e, soprattutto, amo leggere i vostri commenti e vi ringrazio per i bei messaggi che mi lasciate in privato.
Se volete parlare con me della storia o di altro potete contattarmi qui o su Twitter mi trovate al nick @suarezgilliesIt, sarò lieta di parlare con voi.
E non ho altro da aggiungere, fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕
STAI LEGGENDO
Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...