"Che passassero tutto il tempo che vogliono insieme, a me non importa."
Era questa la bugia che Federico continuava a ripetersi da tutto il giorno, si malediva per essersene andato e aver lasciato campo libero a Francisco, doveva restare e dire a Benjamin che no, non gli andava bene che lui passasse la sera con quel tizio, che voleva che la passasse con lui, a ridere di qualche stupido vecchio film per poi addormentarsi stretti l'uno all'altro e passare tutta la notte così, ma non ci era riuscito, il suo essere troppo codardo l'aveva spinto ancora una volta a fare la cosa sbagliata ma ormai le cose erano andate così e lui non poteva più cambiarle, Benjamin avrebbe passato la serata con Francisco che a lui andasse bene o meno.
-"Stupido, stupido, stupido!" Continuava a ripetersi Federico, aveva appena fatto cadere un vassoio con quattro bicchieri contenenti gli ordini di alcuni clienti e il tutto si era rumorosamente infranto sul pavimento del locale, ma in realtà, a Federico non poteva importare di meno di quei pezzi di vetri e continuava a rimproverarsi solo per ciò che era successo la mattina.
-"Dai Federico, non è successo nulla di grave, sono solo bicchieri." Provò a consolarlo Teo che, come al solito, non aveva capito nulla della situazione.
Il biondo sospirò, continuare a torturarsi non sarebbe servito a nulla, non poteva fare più nulla.
-"Si, hai ragione Teo, sono solo bicchieri.
Sto facendo una tragedia per nulla." Si sforzò di sorridere lui mentre si alzava dal pavimento con il vassoio contenente i restanti pezzi dei bicchieri.
Poggiò il tutto sul bancone per poi andare dritto nel suo ufficio, aveva già fatto troppi danni per una sola giornata, era meglio che non vedesse più nessuno; una volta entrato si gettò come un sacco di patate sul morbido divano verde che era in contrasto con il resto dell'arredamento, prese il telefono che aveva abbandonato lì qualche ora prima e si raddrizzò immediatamente nel vedere la notifica di diverse chiamate perse da parte di Benjamin sullo schermo, la più recente risaliva a circa dieci minuti prima.
-"Cosa faccio?" Chiese il biondo sperando che qualcuno potesse sentirlo e gli desse una risposta ai suoi problemi.
In men che non si dica decine e decine di pensieri si fecero spazio nella sua mente.
"E se ha solo sbagliato numero?
Può capitare una volta Federico, non cinque." Pensò Federico mentre si torturava il labbro inferiore.
Era indeciso, non sapeva se richiamarlo oppure no, non voleva disturbarlo ma, in fondo, era stato il moro stesso a chiamarlo, moriva dalla curiosità di sapere cosa volesse da lui ma allo stesso tempo era troppo orgoglioso per farlo, era stato Benjamin a sbagliare e se davvero voleva parlare con lui sapeva dove trovarlo; poco dopo un'idea fece balzare in piedi.
"E se andassi a trovarlo al suo negozio con una scusa?!" Pensò lui.
Al più piccolo sembrava una splendida idea, non l'avrebbe richiamato così facendo e al negozio avrebbe provato ad evitarlo per vedere la sua reazione, si sentì un genio per aver avuto quell'idea.
Velocemente indossò la sua giacca di pelle nera e infilò il telefono nella giacca di essa, veloce come un razzo uscì dal piccolo ufficio e si parò davanti ad uno dei suoi camerieri che stava preparando un ordine.
-"Senti, io devo uscire, non dovrei metterci più di venti minuti, se ci sono problemi chiamatemi." Lo avvisò il biondo.
-"Certo Federico, vai tranquillo." Gli sorrise il ragazzo alle prese con la macchina dell'espresso.
Il più piccolo rivolse una breve occhiata generale al bar per assicurarsi che fosse tutto sotto controllo per poi uscire dal locale.Passo dopo passo verso il negozio la sua idea gli sembrava sempre meno geniale.
-"Forse sarebbe stato meglio chiamarlo." Disse Federico con lo sguardo puntato verso l'alto.
Un ennesimo sospiro uscì dalle labbra rosee del ragazzo mentre questo continuava a rimproverarsi mentalmente, tutti i suoi buoni propositi erano nulla quando si trattava di Benjamin, non riusciva a stargli lontano e non voleva assolutamente permettere che qualche ragazzo glielo portasse via.
Poco prima che tutto il suo coraggio sparisse si ritrovò davanti al negozio del moro, fece un respiro profondo e lentamente aprì la porta del posto facendo così suonare le campanelle di sempre.
Che sia stato il destino o una semplice coincidenza ma fu proprio Benjamin ad andargli incontro e ad accoglierlo.
-"Buongiorno, poss.. Oh, ma sei tu." Disse una volta che si era reso conto che si trattava di Federico.
-"Si, puoi aiutarmi." Rispose freddamente il biondo ignorando il dolore lancinante che aveva al petto e la voglia quasi irrefrenabile di fare sue ancora una volta le labbra del ragazzo davanti a lui.
Benjamin fu sorpreso di sentire quelle parole, il più piccolo non lo stava trattando come un amico, e forse anche qualcosa di più, ma solo come uno che lavorava in quel negozio.
-"Come posso aiutarti?"
-"Sto cercando dei CD per il mio bar." Spiegò Federico cercando di non avere un contatto visivo con il ragazzo.
Il moro non riuscì a trattenere una risata, quello che gli aveva appena detto gli sembrava tanto una scusa.
Il più piccolo, intuendo il motivo della sua risata, sbuffò e cercò da solo i CD che desiderava.
"Non potevo inventare una scusa più decente?!"
Osservò i vari dischi sistemati davanti a lui ma non prestò attenzione a nessuno di esso, notò maggiormente il modo in cui erano disposti, era come solitamente li riordinava Benjamin, Federico vedeva una parte di lui in quella disposizione, un sorriso nacque sul suo volto al pensiero che nonostante l'incidente Benjamin continuava ad avere le stesse abitudini di sempre, che era lo stesso di sempre.
Il ragazzo sentì una presa salda sul suo braccio per poi sentirsi strattonato via, chiuse gli occhi per paura di un qualche urto e li riaprì solo quando sentì i piedi ben saldi a terra.
-"Benjamin!" Urlò nel vedere il moro davanti a lui intento a chiudere a chiave la porta del magazzino. "Ma ti sembra normale trattare così i tuoi clienti?!"
-"I miei clienti no." Rispose avvicinandosi al ragazzo. "Ma te si." Aggiunse una volta vicinissimo al suo viso.
Federico ingoiò a vuoto e il suo viso si tinse di rosso per la loro vicinanza.
-"Sei così adorabile quando ti imbarazzi." Sorrise il più grande.
Questo non fece altro che accrescere il rossore sul viso del più piccolo.
Benjamin lo spinse delicatamente contro il muro e avvicinò ancor di più il suo viso a quello del ragazzo.
-"Sei così bello." Gli sussurrò iniziando a accarezzargli il viso. "Non rovinare il tuo bel visino con tutta questa tristezza e rabbia, è un peccato."
Federico, non sapendo cosa rispondere, iniziò a mordersi freneticamente il labbro inferiore.
-"Oh biondino, non sai quanto mi fai impazzire." Disse Benjamin facendo cadere il suo sguardo sulle sue labbra. "Mi viene voglia di morderti queste labbra così belle e renderle mie fino allo sfinimento per poi ricominciare e baciarti ancora e ancora."
A quelle parole il biondo allungò il collo per annullare le distanze tra di loro ma Benjamin si spostò e un sorrisetto comparve sul suo volto.
-"M-mi stavi solo prendendo in giro?" Sussurrò il più piccolo abbassando la testa per la vergogna.
-"Non ti stavo prendendo in giro, penso davvero ciò che ti ho appena detto ma non sono ancora pronto a tutto questo, spero tu possa capirmi."
-"Si, ti capisco." Disse Federico mentre si metteva a sedere sul pavimento.
Lui capiva Benjamin ma chi capiva lui?
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Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...