Twenty six.

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Il buio si era impossessata del cielo di quella città, la notte cullava la gente del posto con la sua tranquillità apparente, le poche stelle che c'erano giocavano a nascondino tra le nuvole, si lasciavano vedere solo da pochi fortunati che sapevano osservare e tra quelli c'era Benjamin, il ragazzo aveva passato tutta la notte sveglio mentre il suo sguardo si spostava continuamente tra il cielo poco stellato, che riusciva a vedere dalla grande finestra nella sua stanza, e il ragazzo che dormiva come un angelo con la testa poggiata sul suo petto; il moro non era riuscito a chiudere occhio sapendo delle condizioni di salute del più piccolo, si sentiva terribilmente in colpa per non essere stato presente per tutta la sera e per non essersi preso cura del ragazzo che faceva tanto per lui, il minimo che poteva fare era vegliarlo durante la notte affinché il suo riposo fosse il più tranquillo possibile.
Dopo ore che al più grande parvero più lunghe di quanto realmente fossero, il sole iniziò a sorgere ma non potè illuminare il tutto con i suoi caldi perché, dopo poco, degli enormi nuvoloni grigi si ripresenteranno alti nel cielo pronti a scatenare una nuova tempesta, quella mattina, a differenza di tutte le altre, la sveglia non produsse il suo solito suono fastidioso e lasciò al suo beato riposo il più piccolo che, involontariamente, stava stringendo il ragazzo che gli stava facendo da cuscino.
Erano ormai le dieci passate, Benjamin stava giocherellando con i capelli del biondo mentre questo iniziava a svegliarsi.
-"Mhhh..." Mugolò accoccolandosi ancora di più al petto del moro.
Benjamin abbassò lo sguardo e sorrise nel vederlo, i capelli disordinati come al solito avvolti tra le sue dita, il volto leggermente pallido faceva risaltare ancora di più le sue labbra rosse e gonfie, una mano del ragazzo iniziò a percorrere lentamente il volto delicato del più piccolo che stava lentamente iniziando ad aprire gli occhi.
-"Buongiorno bimbo." Lo salutò sorridente il moro.
-"Buongiorno." Biascicò assonato Federico e si stropicciò gli occhi azzurri.
-"Come ti senti?" Chiese il maggiore mentre le sue dita giocherellavano ancora con i capelli del ragazzo.
A sentire quella domanda si ricordò tutto ciò che era successo il giorno prima e un forte mal di testa lo colpì improvvisamente, solo dopo pochi istanti si rese conto che non era nella sua stanza come al solito e che la sua testa era poggiata sul petto di Benjamin, il volto del ragazzo divenne di un rosso intenso come se un'ondata di caldo l'avesse colpito in pieno viso.
-"Be-bene.." Balbettò il più piccolo cercando di tranquillizzarsi.
-"Ne sei sicuro? Mi sembri molto accaldato, non è che hai la febbre?" Chiese il più grande avvicinando una mano alla fronte del ragazzo che velocemente si spostò facendo così aumentare il suo dolore alla testa.
-"Ah.." Gemette di dolore il biondo.
-"Cosa c'è? Cos'hai?" Il tono di Benjamin era evidentemente allarmato.
-"Mi fa solo male la testa.." Sussurrò il più piccolo.
-"Vuoi qualcosa?"
-"No, grazie." Sorrise debolmente Federico. "Perché sono qui?" Aggiunse dopo poco.
-"È casa tua." Rispose il moro avvicinandosi a lui.
-"Intendo nella tua stanza." Specificò il biondo.
-"Non volevo lasciarti solo."
-"L'hai già fatto." Constatò freddo il più piccolo riferendosi alla sera prima.
Benjamin sospirò e poggiò una mano sulla guancia pallida del ragazzo che al suo tocco chiuse gli occhi e si lasciò andare ad un sorriso.
-"Mi dispiace piccolino, non sapevo cosa ti era successo, se solo lo avessi saputo avrei mandato a monte tutta la sera e sarei rimasto con te." Si scusò lui.
-"Lo so Benjamin, lo so."
-"Tu sei importante per me, molto importante."
Un sorriso più radioso del precedente illuminò il volto del biondino che girò leggermente il viso per lasciare un bacio sulla mano di Benjamin che si ritrovò a sperare che la sua mano diventasse la sua bocca così da poterlo baciare ma sapeva anche che Federico si sarebbe allontanato con una scusa e decise di non fare nulla di cui dopo si sarebbe potuto pentire.
-"Come hai saputo che stavo male?"
-"Ieri sera, quando sono tornato, ho trovato Josh qui e mi ha raccontato tutto."
-"Oh giusto, Josh, devo chiamarlo per ringraziarlo, è stato davvero molto gentile." Disse il più piccolo provocando gelosia per il suo amico in Benjamin.
Federico si girò a prendere il telefono ma il suo sguardo ricadde sulla sveglia e per poco non urlò nel leggere l'ora.
-"Ma è tardissimo!" Esclamò ad alta voce lui per poi gemere nuovamente di dolore.
-"Tardi? Per cosa?" Chiese confuso il maggiore.
-"Dobbiamo andare a lavorare."
-"Per oggi niente lavoro."
-"Come no?" Chiese il biondo.
-"Ho già chiamato il tuo bar e il mio negozio per avvisare che oggi nessuno dei due sarebbe andato a lavoro, ho detto loro che stavi male e che avevi bisogno di riposo e che io non volevo lasciarti solo." Spiegò Benjamin.
-"Ed è la verità?" Chiese imbarazzato Federico.
-"Cosa?"
-"Non vuoi lasciarmi solo?"
Il moro si mise davanti a lui e lo strinse facendogli poggiare la testa sulla sua spalla.
-"No biondino, non voglio lasciarti solo e non lo farò." Gli sussurrò dolcemente all'orecchio prima di dargli un bacio sulla guancia, bacio che Federico ricambiò e, infatti, gli lasciò un piccolo bacio sul collo.
-"Grazie." Sussurrò il biondo sul collo del ragazzo provocandogli la pelle d'oca.
-"Non devi ringraziarmi, mi piace stare con te." Disse il maggiore mentre gli accarezzava la schiena.
-"Anche a me piace stare con te, tanto tanto." Ammise Federico solo che i due intendevano due cose diverse, Federico amava averlo accanto e baciarlo ogni qualvolta ne avesse voglia, abbracciarlo e dimenticare tutti i suoi problemi e non sentirsi mai solo, mentre Benjamin intendeva dire che stava bene con lui come poteva stare bene con un amico, un fratello, qualcuno di speciale, sapeva di provare qualcosa per il più piccolo ma non era ancora pronto a definirlo amore né tanto a meno a dimostrarglielo, aveva bisogno dei suoi tempi e sperava che Federico li accettasse.
-"Ora riposa." Lo istruì Benjamin e lo aiutò a sdraiarsi.
-"Resti qui con me?" Chiese con tono supplichevole Federico.
Il moro gli scostò gentilmente una ciocca di capelli dal viso e gli sorrise.
-"Non c'è nemmeno bisogno di chiedere."

Erano le quattro e mezza di pomeriggio, Federico, dopo non poche lamentele per il dolore alla testa, dormiva come un bambino nel letto di Benjamin che lo stava guardando incantato, si sorprendeva sempre più di quanto quel ragazzo sapesse renderlo felice anche con poco, si era ritrovato ad amare ogni suo singolo dettaglio, quel ragazzo era diventato il centro di tutti i suoi pensieri.
Le labbra del ragazzo dormiente si schiusero leggermente provocando un miscuglio di emozioni nel moro che, senza rendersene conto, si avvicinò al volto del più piccolo, una mano di Benjamin percorse lentamente il petto del biondo e si soffermò in alcuni punti per disegnare cerchi invisibili sulla sua candida pelle ricoperta dal tessuto grigio della maglia.
-"Cosa mi hai fatto Federico." Sussurrò lui a pochi centimetri dal volto del ragazzo.
Un qualcosa più forte di lui lo spinse ad azzerare le distanze tra di loro e, se pur brevemente, le loro labbra si toccarono ancora una volta; quel magico momento non durò più di pochi secondi, il senso di colpa per aver approfittato del ragazzo dormiente si impossessò di lui ma c'era anche altro, una strana sensazione allo stomaco lo fece sorridere.
Ma quello che Benjamin non sapeva era che quella strana sensazione che sentiva era amore, amore per quel ragazzo che gli aveva sconvolto la vita ancora una volta.

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Ehi❣
No, questa volta non vi annoierò con un angolo autrice troppo lungo, voglio semplicemente ringraziarvi per le undicimila visualizzazioni, già sapete cosa penso di voi💕
Vi ricordo anche che se volete parlare con me di quel che vi pare potete tranquillamente contattarmi qui o su Twitter con il nick @suarezgilliesIt
Baci, Michi💕

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora