Twenty one.

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Il sole continuava a riscaldare quella calda Domenica di fine inverno, nemmeno per un secondo le nuvole avevano minacciato di prendere il possesso e di rovinare tutto, non ce ne era nemmeno una all'orizzonte, solo tanto azzurro e i raggi del sole che facevano brillare gli occhi, già brillanti, dei due ragazzi che non facevano altro che guardarsi di sfuggita e non riuscivano a non sorridersi, tanto grande era il loro amore che in qualche modo dovevano pur dimostrarselo, i sorrisi erano il loro modo.
Dopo la piccola 'dichiarazione' di Benjamin, Federico non aveva smesso un secondo di sorridere, dopo tanti mesi e tante brutte esperienze le parole del moro erano tutto ciò che lui voleva, non aspettava altro, non vedeva l'ora di tornare ad abbracciarlo e a baciarlo ogni qualvolta ne avesse voglia; l'avrebbe baciato in quello stesso momento ma Benjamin non voleva anticipare i tempi, voleva fare le cose con calma ed essere sicuro delle sue scelte, e Federico avrebbe rispettato la sua decisione, sapeva che poi ne sarebbe valsa la pena, in fondo, aspettare ancora qualche settimana non era nulla paragonato alla vita felice che li aspettava insieme.
Era passato da poco mezzogiorno e i due ragazzi si trovavano ancora al parco, fino a quel momento erano stati su una panchina, ai piedi di un grande albero, a parlare del più e del meno, Benjamin gli aveva chiesto delle cose sulla sua vecchia vita e se anche prima andavano al parco insieme, Federico si era limitato a rispondergli di sì, sarebbe rimasto ore a raccontargli tutti i loro momenti in quel posto, che ricordava ancora alla perfezione, ma aveva deciso di dimenticare anche lui i vecchi momenti e quindi si trattene.
-"Federico andiamo?" Gli chiese Benjamin facendo strani movimenti con le gambe.
-"Si ma cosa stai facendo?" Chiese Federico inclinando la testa ad un lato.
-"Mi si sono addormentate le gambe e formicolano." Spiegò il moro continuando a fare quegli strani movimenti.
Il più piccolo non riuscì a trattenere una risata che uscì sonora dalla sua bocca, Benjamin chiuse gli occhi per godersi a pieno quel meraviglioso suono, che non si sarebbe mai stancato di ascoltare, e un piccolo sorriso si stampò sul suo volto.
Dopo poco, troppo poco per Benjamin che si era innamorato del suono della sua risata, Federico smise di ridere e si alzò dalla panchina dove ancora si trovava.
-"Andiamo? Sto morendo di fame." Disse il più piccolo mettendo una mano sul suo stomaco.
Benjamin annuì.
-"Andiamo." Disse. "Oggi cucino io comunque." Aggiunse allontanandosi dal ragazzo.
-"Cosa? Scherzi?!" Con non molta difficoltà Federico lo raggiunse e iniziò a camminare al suo fianco.
-"No, oggi voglio provare a cucinare io." Ribadì la sua idea il maggiore.
-"Non cambierai idea, vero?"
-"Assolutamente no."
Il più piccolo sospirò mentre Benjamin si avvicinava a lui, gli mise un braccio sulle spalle e lo attirò più vicino a lui.
-"Su, non sarà tanto male o almeno proverò a non farlo essere tanto male." Sorrise il ragazzo, un  sorriso che nacque anche sul volto di Federico, nonostante fossero  passati mesi e mesi e la sua perdita di memoria, il suo sorriso era sempre lo stesso, quello sincero e coinvolgente che aveva fatto innamorare il più piccolo.
-"Allora andiamo e vediamo cosa sai fare." Sorrise il più piccolo.
Il moro tolse il braccio dalle spalle e del ragazzo e nel farlo le loro mani si sfiorarono, i due si bloccarono sul posto e si guardarono negli occhi, come se cercassero il consenso per fare ciò che entrambi volevano, continuavano a scrutarsi senza dire parola, tra di loro erano superflue.
Per una volta fu Federico a fare il primo passo, prese la mano di Benjamin e intrecciò le loro dita che si completavano tra loro; il moro non fece resistenza, anzi, sorrise e gli lasciò un bacio sulla mano prima di iniziare a camminare mano nella mano con il ragazzo.

La sveglia anche quella mattina iniziò a produrre il suo caratteristico odioso suono, erano le sette e un quarto di un nuovo lunedì mattina ma a differenza di tanti altri giorni quello risveglio non fu poi così pesante, Benjamin e Federico erano felici che fosse iniziato un nuovo giorno solo per poter passare altro tempo insieme, il giorno prima era stato un gran successo, avevano passato tutto il tempo insieme senza intromissioni, dopo il pranzo che Federico era stato costretto ad ordinare, visto il fallimento culinario di Benjamin, avevano passato gran parte del pomeriggio sul divano a coccolarsi e più volte erano stati sul punto di baciarsi ma entrambi preferirono rimandare quel momento, nessuno dei due era ancora davvero pronto.

Dopo circa mezz'ora Federico scese le scale ed entrò sbadigliante in cucina dove venne accolto da un buonissimo profumo, si stropicciò gli occhi e andò a sedersi mentre continuava a guardare Benjamin ai fornelli.
-"Cosa stai preparando?" Gli chiese facendolo sobbalzare.
-"Federico, mi hai spaventato." Disse Benjamin mentre si girava a guardarlo.
-"Scusa." Balbettò il più piccolo mentre addentava un biscotto. "Cosa stai preparando?" Chiese con la bocca piena
-"Primo non si parla con la bocca piena, rischi di affogarti." Lo rimproverò il moro facendolo sorridere, amava quando si preoccupava per lui. "Secondo, per compensare il pranzo andato a male di ieri ho pensato di prepararti la colazione." Aggiunse fiero di sè prima di spegnere la fiamma.
-"Addio mondo, è stato bello conoscerti." Disse il biondo con tono drammatico prima di scoppiare in una risata.
Benjamin sbuffò per poi mettere il broncio e incrociare le braccia al petto.
-"Dai Ben, lo sai che scherzo, su fammi assaggiare." Sorrise Federico.
Il moro annuì e prese due piatti, al minore era mancato vederlo muoversi per la cucina intento a preparagli la colazione.
-"Ti ho preparato.." Si interruppe il più grande per prendere le forchette. "I pancake!" Annunciò allegro e mise i piatti e le posate a tavola.
Il biondo guardò il suo piatto e centinaia di ricordi gli riempirono la mente, erano gli stessi pancake che Benjamin gli preparava quasi tutte le mattine prima dell'incidente, lo stesso profumo, la stessa forma non perfettamente rotonda, si ricordava di quante mattine aveva passato a mangiare quegli stessi pancake seduto sulle gambe del suo ragazzo e, a quei ricordi, le lacrime si accumularono nei suoi occhi.
-"Fede va tutto bene?"
Il biondo velocemente si asciugò gli occhi e gli sorrise.
-"Si, solo che prima dell'incidente mi preparavi sempre dei pancake e nulla, sai che sono un piagnucolone." Accennò un sorriso lui.
-"M-mi dispiace.. Ma io non sapevo.." Balbettò Benjamin ma venne interrotto.
-"Tranquillo, su siediti e fai colazione con me."

-"Vieni al negozio? È da un po' che non vieni." Gli propose Benjamin una volta arrivati davanti al suo negozio.
-"Si, andiamo."
Entrambi i ragazzi scesero dalla macchina e si diressero verso l'entrata del negozio ma vennero bloccati da un ragazzo.
-"Benjamin!"
Il moro si girò e gli sorrise.
-"Francisco, che piacere."
-"Ti stavo proprio venendo a cercare."
Federico sbuffò, si sentiva invisibile.
-"Oh, ciao Federico." Lo salutò Francisco.
-"Ciao." Rispose freddo il biondo.
-"Perché mi stavi cercando?" Si intromise Benjamin.
-"Stasera hai da fare?"
Il moro rivolse un'occhiata al più piccolo che però non ricambiò.
-"Ehm..Federico tu cosa dici?"
Federico stava per rispondere ma Francisco lo fece per lui.
-"Aspetta, devi chiedere il permesso a lui?" Rise il ragazzo.
-"No, è solo che.." Provò a giustificarsi il più grande ma non gli venne nulla in mente.
-"Allora? Vuoi passare la serata con me o con Federico?"
-"Su Benjamin, scegli." Disse il biondo incrociando le braccia al petto.
Lo sguardo di Benjamin continuava a spostarsi tra Federico e Francisco, odiava essere in quella situazione ma doveva fare una scelta, sospirò per poi comunicare ai due la sua decisione.
-"Federico." Il biondo sorrise a sentire il suo nome. "Ti dispiace se stasera sto con lui?" Continuò abbassando la testa.
Il più piccolo per tutta risposta scrollò le spalle e se ne andò senza proferire parola, lasciò i due alle loro questioni.
"Che passassero tutto il tempo che vogliono insieme, a me non importa."

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Ehi❣
Prima di tutto voglio ringraziarvi per le ottomila visualizzazioni, già sapete quanto siete fantastiche💕
Secondo cosa voglio proporvi una nuova idea, stavo pensando di iniziare una nuova storia, anche se non sarebbe realmente una storia, in pratica la mia idea è di fare una raccolta di lettere di Federico scritte nei mesi in cui lo credeva morto, ovviamente la precedenza l'avrà sempre questa storia, nel caso la facessi l'aggiornerei una o due volte a settimana; voi cosa ne pensate?
Fatemi sapere.
Baci, Michi💕

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora