Fifty nine.

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Dopo la loro breve gita a Sydney i due amanti si erano giurati che, nonostante la stanchezza, avrebbero sempre cercato di trovare qualche momento solo per loro, che si trattasse di pochi minuti o di ore intere, non potevano e non volevano trascurare il loro amore e correre il rischio di perdersi.
Le giornate in città continuavano ad essere frenetiche e per gli abitanti del posto non c'era un solo minuto di respiro, continuavano a lavorare senza sosta e ad aspettare il fine settimana con ansia, le strade centrali erano continuamente invase dal traffico ed era una vera e propria impresa riuscire ad arrivare a lavoro, o a scuola, in orario.
Il bar di Federico sembrava essere il nuovo locale prediletto dai ragazzi che uscivano e andavano in cerca di divertimento, al più piccolo faceva piacere relazionarsi con gente della sua età, ed erano anche il suo unico modo per sapere cosa succedeva all'esterno visti i suoi impegni, ma erano davvero difficile da gestire, lui cercava di fare sempre del suo meglio ma con alcuni era davvero difficile mantenere la calma ma, per fortuna, c'era il suo Benjamin che riusciva sempre a tranquillizzarlo.
Al negozio di Benjamin la situazione era la medesima, la gente in città, e anche da fuori, continuava a prediligere il suo negozio per i loro acquisiti musicali ma quel periodo era diverso dagli altri, dopo tanti anni passati sognare era finalmente arrivato il loro momento, Benjamin aveva deciso di ampliare il suo negozio e i lavori stavano lentamente, anche troppo per i gusti del moro che non vedeva l'ora di vedere il suo progetto realizzato, iniziando.

Era l'ora di pranzo e Federico, che aveva deciso di lasciare i suoi impegni per un po', stava attraversando la piazza con un sacchetto pieno di cibo stretto al petto; continuava a camminare e osservava attentamente la gente che lo circondava, i vecchietti che lasciavano le loro panchine per andare a casa a pranzare, adulti che si affannavano ad arrivare in tempo all'uscita della scuola, altri che, invece, se la prendevano più comoda e raggiungevano le loro abitazioni in tranquillità e si gustavano quei pochi minuti di libertà dal lavoro.
Una volta giunto al negozio del maggiore diede uno sguardo alla sua destra dove si stavano svolgendo i lavori per poi entrare attirando l'attenzione dei ragazzi e dell'unico cliente presente.
-"Salve." Li salutò timidamente il biondo e chiuse la porta.
Il cliente presente lo squadrò da capo a piedi e fece una smorfia che il ragazzo non riuscì a decifrare.
-"Ciao Federico." Lo salutò sorridente James che stava incartando qualcosa.
-"Ehi biondino." Disse pimpante Luke.
-"Ciao ragazzi." Sorrise lui e poggiò sul bancone il sacchetto bianco. "Vi ho portato il pranzo." Aggiunse.
-"Tu sei quello del bar?" Gli chiese il cliente.
-"Si, ho un bar."
Il ragazzo con grossi occhiali annuì distrattamente e dedicò nuovamente la sua attenzione al pacco che James aveva tra le mani.
-"Ecco a lei." Gli disse James e gli passò l'oggetto.
Il cliente pagò e uscì dal negozio.
-"Benjamin?"
-"È andato con Josh dal fornitore ma saranno qui a minuti." Rispose Luke.
Federico annuì e si tolse la giacca.
-"Come vanno i lavori?" Chiese dopo poco.
-"Abbastanza bene, alcuni sembravano non avere molta voglia di lavorare ma gli altri sono molto attivi." Gli spiegò James.
-"Entro quando saranno finiti?"
-"Penso entro la fine dell'anno."

Le campanelle poste sopra la porta suonarono e fece il suo ingresso Josh seguito da Benjamin che aveva tante scatole tra le mani.
-"Vuoi una mano?" Gli chiese Luke e fece il giro del bancone per raggiungerlo.
-"Tranquillo ce la faccio." Rispose il moro e si diresse verso il magazzino seguito da Federico.
Benjamin poggiò le scatole accanto alle altre e si stiracchiò la schiena.
Il biondo si avvicinò cautamente a lui e lo strinse da dietro facendolo sobbalzare.
-"Ciao cucciolo." Sussurrò al suo orecchio sorridente.
-"Dio Federico, mi hai spaventato."
-"Scusa." Rise lui.
Il moro si girò verso di lui e gli sorrise.
-"Cosa ci fai qui?" Gli chiese.
-"Vi ho portato il pranzo."
-"Sei un tesoro." Sorrise il più grande e gli diede un bacio a stampo. "Ah, prima che me ne dimentichi." Aggiunse.
-"Cosa?"
-"Stasera ti va di venire a cena con me?"
-"A cena?" Chiese sorridente il biondo.
-"Si, a cena."
-"Va bene, a che ora?"
-"Mh, verso le nove? Almeno abbiamo tempo per tornare a casa."
-"Va benissimo." Sorrise il più piccolo.

La sera era scesa sulla città ma la calda aria, che aveva invaso la città, era ancora presente, decine e decine di piccole stelle brillavano nel cielo buio.
Erano le nove di sera e Benjamin e Federico erano pronti per uscire, tutto ciò che il biondo sapeva era l'indirizzo verso il quale erano diretti.
-"Andiamo?" Gli chiese il moro che lo aspettava all'ingresso.
Federico si guardò un'ultima volta allo specchio e annuì.
Benjamin aprì la porta e andò fuori seguito dal suo ragazzo.

-"Che posto è?" Chiese il biondo dopo vari minuti di viaggio in macchina.
-"Lo scoprirai tra poco, spero ti piaccia tanto quanto me." Sorrise l'altro.
-"Come lo conosci? Non è proprio vicino."
-"Oggi, mentre tornavo al negozio con Josh, l'ho visto e mi è piaciuto molto." Gli spiegò Benjamin.
-"Allora piacerà sicuramente anche a me." Sorrise Federico.
-"Lo spero." Rispose il biondo e tornò a guardare fuori dal finestrino.

Venti minuti dopo i due innamorati giunsero alla loro meta, il più piccolo parcheggiò nel primo posto libero e si guardò intorno senza notare alcun ristorante o pizzeria o altro.
-"Ben ma qui non c'è nulla." Disse dopo poco.
-"Questo è quello che pensi tu." Sorrise divertito il maggiore e scese dalla macchina.
Federico lo imitò e si guardò nuovamente intorno ma non riusciva a vedere nulla.
-"Andiamo?" Gli disse il moro e gli porse la mano.
Il più piccolo l'afferrò incerto e lo seguì.
-"Ma dove stiamo andando?" Chiese confuso lui.
Il moro si fermò all'improvviso e si girò a sorridergli.
-"Eccoci arrivati." Gli comunicò.
-"Cosa?"
-"È un tram ristorante, non ne hai mai sentito parlare?"
Un sorriso si fece spazio sul volto di Federico che fissava oltre le spalle del suo ragazzo che lo condusse all'interno.
Il piccolo spazio era vuoto, una coppia era uscita poco prima che loro due arrivassero, il tutto era decorato da varie luci che davano un aspetto romantico al tutto.
Benjamin lo fece accomodare ad un tavolo al centro del vagone posto accanto al vetro da cui potevano vedere la città.
-"Ti piace?" Gli chiese dopo vari attimi di silenzio.
-"Tantissimo." Sorrise il minore.
Un cameriere, un uomo di mezz'età, li raggiunse al tavolo e prese i loro ordini.
-"Devo ammettere che non pensavo ci fossero cose del genere in città." Disse Federico non appena il signore andò via.
-"Nemmeno io, però è stata una piacevole scoperta."

Mentre i due cenavano potevano avere una vista completa sulla loro città e, nonostante la conoscessero da tempo, ai loro occhi sembrava tutto bellissimo.
Le loro mani erano intrecciate sul tavolo mentre continuavano a scambiarsi occhiate e a sorridersi amorevolmente, apprezzavano il fatto che fossero soli e che quindi nessuno potesse disturbarli, più volte durante la cena si erano scambiati vari baci e il più piccolo non riusciva a fare altro che ringraziare il suo ragazzo per la sorpresa che gli aveva fatto.
-"È tutto così bello." Disse Federico con lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
-"La cosa più bella qui sei tu." Rispose l'altro e gli diede un bacio sulla mano.
-"Non so davvero cosa farei senza di te."
-"Non pensarci, io sono qui con te, ora e sempre." Sorrise il moro e si sporse in avanti per dargli un bacio sulle labbra.

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Ehi❣
Voglio ringraziarvi per le cinquantatré mila visualizzazioni, grazie infinite, siete fantastiche💕
Come sempre, per qualsiasi cosa, potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt, sarò felice di parlare con voi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

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