Thirty three.

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La tranquillità di quella mattina era stata spezzata dal disastroso incidente del proprietario del bar della città, le sirene delle varie auto della polizia risuonavano tra le strade del posto mentre sempre più gente si recava sul luogo dell'incidente per provare a scoprire qualcosa di più di quello che diceva la vecchia del posto che veniva a sapere sempre prima degli altri ciò che accadeva in città; decine e decine di persone continuavano a bisbigliare tra di loro e ad indicare il punto dove una volta c'era il corpo di Federico e nessuno di loro sembrava notare il ragazzo dai capelli scuri dietro di loro che stava lentamente crollando, dopo aver sentito il telefono del più piccolo squillare poco distante da lui si era sentito morire, si era sentito portar via la cosa più bella che aveva.
Le lacrime si stavano lentamente accumulando negli occhi chiari di Benjamin che era incapace di muoversi, di parlare, di fare il più semplice dei movimenti, la sua mente si era spenta, tutto ciò che gli restava era il dolore e la paura, aveva così tanta paura di perdere quello che una volta era il suo fidanzato, sentiva la necessità di correre da lui e stringerlo forte, anche solo per l'ultima volta, ma il suo corpo non accennava ad aiutarlo, preferiva restare fermo in quel posto.

Dopo quelle che a Benjamin erano sembrate ore, il suo corpo si era deciso a reagire e allora prese a correre, corse a più non posso per raggiungere l'amore della sua vita all'ospedale, aveva assolutamente bisogno di vederlo, di sapere quali erano le sue condizioni, voleva dirgli quanto lo amava per poi baciarlo.
L'ospedale era finalmente davanti a lui e, con il fiatone, Benjamin entrò nell'edificio, diede una rapida occhiata al posto per poi dirigersi verso la prima infermiera che gli capitò davanti.
-"Scusi, posso chiederle una cosa?" Chiese il moro cercando di sembrare meno agitato di quanto realmente fosse.
-"Certo, mi dica." Rispose la ragazza, poco più grande di lui, rivolgendogli un cordiale sorriso.
-"Qualche ora fa un ragazzo ha avuto un incidente e l'hanno portato d'urgenza qui." Disse il moro.
-"Oh sì, Rossi, il proprietario del bar."
Sentir pronunciare da quella ragazza il cognome del suo ragazzo per lui fu come una pugnalata diritta al petto, ora comprendeva ciò che Federico aveva provato in quei mesi senza di lui.
-"Si, lui.." Disse il ragazzo abbassando la testa.
-"E?" L'infermiera lo incitò a continuare.
-"Posso vederlo?"
-"Lei è un parente?"
-"Sono il suo fidanzato, la prego ho bisogno di vederlo, anche solo per cinque minuti, la prego.." La supplicò Benjamin, aveva un disperato bisogno di rivedere il ragazzo dal ciuffo biondo.
La ragazza gli diede una breve occhiata e capì che non stava mentendo, aveva davvero bisogno di vederlo, sospirò e gli rivolse un piccolo sorriso.
-"Terzo piano, quarta stanza a destra, l'avviso che il paziente non è cosciente." Disse lei.
Un sorriso enorme comparve sul volto del ragazzo che ebbe l'imputato di abbracciare la ragazza ma si limitò solo a stringerle le mani e a ringraziarla per poi correre verso l'ascensore.
-"Dannazione!" Esclamò ad alta voce il moro, guadagnandosi delle occhiatacce da chi era nella vicinanza, dopo aver notato che l'ascensore era occupata.
Benjamin decise di non perdere tempo ad aspettare che si liberasse e preferì usare le scale, non poteva aspettare ancora; corse per le scale fregandosene del rischio di rompersi l'osso del collo e dopo un paio di minuti finalmente era davanti la stanza del suo unico amore, con il respiro irregolare e la mano tremante afferrò la maniglia della porta e, lentamente, la aprì.
Il volto di Federico era pallido, poco più scuro del lenzuolo che lo copriva, il suo corpo collegato a dei macchinari e decine di lividi e graffi rovinavano la sua pelle perfetta, a quella vista il cuore del maggiore si ruppe in tanti pezzettini, si sentiva responsabile per ciò che gli era successo, sapeva che doveva restare con lui ma non l'aveva fatto e ora lui e il più piccolo dovevano pagarne le conseguenze; cercando di muoversi il più silenziosamente possibile raggiunse il letto di Federico e si mise a sedere accanto a lui.
-"Ciao amore mio." Sussurrò lui e gli prese la mano per poi lasciarci un bacio sopra.
-"Mi dispiace, mi dispiace così tanto per quello che ti è successo.." Una lacrima sfuggì al controllo del maggiore e un rumoroso singhiozzo fuoriuscì dalle sue labbra interrompendo il silenzio della stanza.
-"Dovevo restare con te, non dovevo permettere che tu andassi via dal mio negozio, stamattina dovevo continuare a stringerti e ora saresti ancora al mio fianco, ti prego apri gli occhi piccolo mio." Disse tra un singhiozzo e l'altro Benjamin.
-"Sai, oggi è successa una cosa che non ti piacerà tanto ma mi ha aiutato, mi ha aiutato molto, e sono finalmente riuscito a capire cosa provo per te.
Io ti amo piccolo Federico, non volevo ammetterlo a me stesso e nemmeno a te ma ora non posso più farne a meno, io voglio passare tutti i miei giorni con te, voglio poterti baciare tutte le volte che voglio e voglio vederti sorridere solo per me.
Voglio che tu diventi la sostanza dei miei giorni amore mio."
La sua dichiarazione venne interrotta da un dottore che entrò nella stanza del ragazzo e rimase sorpreso nel trovarci Benjamin.
-"Salve, lei è?"
-"Sono Benjamin, sono il fidanzato di Federico." Si presentò il moro mentre si asciugava le lacrime che intanto gli avevano bagnato il volto.
-"Oh, lei è il ragazzo che l'anno scorso ha avuto quel brutto incidente e che tutti davano per morto, compreso lui?" Chiese il dottore indicando il più piccolo immobile nel letto.
Benjamin annuì.
-"Si, sono io."
-"E cosa ci fa qui?"
-"Appena saputo dell'incidente sono corso qui per conoscere le sue condizioni."
-"Capisco." Si limitò a dire il dottore mentre si avvicinava al letto.
-"Come sta?" Chiese il più grande e il tono di voce uscì più disperato di quanto volesse.
-"Come vede non è cosciente."
-"È- è in co-coma?" Balbettò il ragazzo mentre il suo volto impallidiva sempre più.
-"Cosa? No, certo che no." Lo rassicurò il dottore. "Gli abbiamo dato dei sonniferi per farlo riposare e per permettergli di riprendersi il più presto possibile, ha subito un intervento abbastanza delicato e ha bisogno di molto riposo e, soprattutto, deve restare calmo." Continuò.
-"Capisco, quando potrà tornare a casa?" Chiese Benjamin mentre non smetteva di guardare Federico nel lettino.
-"Non saprei dirle esattamente quanto tempo ci vorrà, dipende da lui."
Un piccolo sorrisino comparve sul volto del moro che accarezzò dolcemente il viso di Federico.
-"Lui è forte, molto forte e si rimetterà presto." Disse lui e si abbassò all'altezza del ragazzo. "Tornerai presto da me, vero amore mio?" Sussurrò per poi dare un bacio sulla guancia a Federico.

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Ehi❣
Anche oggi, so di essere una noia, vi ringrazio per le ventimila visualizzazioni, grazie infinite, vi adoro💕
Voglio scusarmi per ieri, purtroppo sono stata poco bene e non ho avuto tempo per scrivere il capitolo, scusatemi.
Vi ricordo che se volete parlare con me di quello che vi pare potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter con il nick @suarezgilliesIt
Baci, Michi💕

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora