Le sei.
Le sei erano arrivate e Federico fremeva di eccitazione per l'imminente arrivo di Benjamin, era così felice di passare del tempo con lui e per di più era stato il moro stesso a proporglielo, forse tra di loro stava iniziando a nascere nuovamente qualcosa, non voleva anticipare i tempi e costruirsi castelli in aria ma lo svolgimento delle cose lo facevano ben sperare.
Sarebbero tornati ad essere una coppia felice ed innamorata?
Le sei e mezza.
Federico stava sistemando delle carte nel suo ufficio, aveva provato a chiamare Benjamin, il telefono continuava a suonare ma senza ricevere risposta.
"Forse al negozio ci sono molti clienti e sta aiutando i ragazzi, arriverà tra poco."
Pensò il più piccolo senza mai perdere il sorriso, sarebbe arrivato a breve, ne era certo.
Le sette.
Il biondo era seduto sui morbidi divani in pelle del suo bar e il suo sguardo vagava tra la porta d'ingresso del locale al suo cellulare poggiato sul tavolino davanti a lui; aveva provato e riprovato a chiamare il maggiore ma senza risposta.
Cosa gli era successo?
Le otto meno un quarto.
-"Federico ma non dovevi andare via prima?" Gli chiese uno dei suoi camerieri.
-"Già, dovevo." Rispose Federico che ormai si era arreso all'idea che Benjamin non sarebbe più arrivato.
Prese il cellulare che non aveva perso di vista nemmeno per un istante in quelle due ore e compose il numero di Josh che al terzo squillo rispose.
-"Pronto?"
-"Josh."
-"Ehi Federico, dimmi."
-"Benjamin è lì in negozio?" Gli chiese il più piccolo.
-"No, è appena andato via, è passato a prenderlo Francisco."
Tutto il bar sembrò cadere sulle spalle di Federico che lottava contro se stesso per non piangere, non di nuovo, non per Benjamin.
-"Fr-Francisco?" Balbettò lui.
-"Si, devono uscire insieme, penso."
-"Va bene.. Grazie Josh."
Senza attendere risposta dal ragazzo staccò la telefonata, si alzò dal divano e corse fuori dal bar verso la sua macchina.-"Ben dove vuoi andare?" Gli chiese Francisco mentre guidava per la città.
-"Non lo so, scegli tu, non conosco molti posti qui." Rispose Benjamin che guardava fuori dal finestrino e ammirava il panorama.
-"Allora ti porto io in un bel posto, è un po' fuori città, ti va bene?"
-"Si, certo." Sorrise il moro.
-"Non fa nulla se torniamo più tardi?"
-"No, certo che no, mia madre è lontana, non può sgridarmi." Rise il più grande.
-"Perfetto allora." Sorrise Francisco.Dopo un viaggio in macchina non molto lungo arrivarono ad un ristorante, all'esterno sembrava davvero molto bello, le pareti erano in vetro ma i clienti potevano avere ugualmente la loro privacy, dall'esterno non si vedeva nulla di ciò che accadeva all'interno.
-"Entriamo?" Chiese Francisco mentre chiudeva la macchina.
Benjamin annuì e lo segui all'interno.
Francisco aveva chiamato poco prima e aveva chiesto di riservargli un tavolo, fortunatamente, ne avevano ancora uno libero ma era in terrazza.
I due ragazzi seguirono il cameriere fino alla terrazza dove gli indicò il loro tavolo, Benjamin si guardò intorno meravigliato, era tutto assolutamente bellissimo, c'era una vista mozzafiato e il loro tavolo era proprio accanto al muro e poteva godere di tutta quella meravigliosa vista.
Dal momento in cui avevano messo piede lì, nemmeno per un momento, la sensazione di essere già stato in quel posto non aveva lasciato il moro ma quello che lui non ricordava era che, quel ristorante, era lo stesso che Federico aveva scelto l'anno prima per festeggiare il suo compleanno.Erano ormai le due e mezza di notte, Federico aveva momentaneamente abbandonato la sua stanza per scendere in cucina e farsi una camomilla nella speranza di riuscire a dormire e smettere di piangere; dal momento in cui aveva messo piede in casa non aveva smesso di piangere, lacrime amare gli rigavano il volto, Benjamin si era nuovamente dimenticato di lui e aveva preferito passare il suo tempo con Francisco, che senso aveva continuare a provarci? Ormai non era più suo e mai più lo sarebbe stato.
Mentre si dirigeva nuovamente in quello che era diventato il suo rifugio sentì la porta di casa aprirsi e vide un Benjamin euforico fare il suo ingresso.
Un sorriso enorme era stampato sul volto del moro che era entrato canticchiando ma la sua allegria sparì non appena i suoi occhi si incrociarono con quelli del più piccolo, occhi rossi di chi aveva pianto per ore, occhi vuoti che avevano provato troppo dolore per mostrarlo ancora, solo in quel momento si ricordò della promessa che gli aveva fatto di passare la serata insieme e per ogni gradino che Federico saliva aumentava quella sua strana sensazione allo stomaco, gli dispiaceva tantissimo di essersi dimenticato del loro appuntamento e lo faceva star male l'idea che Federico aveva nuovamente versato lacrime per lui.La mattina era arrivata, entrambi i ragazzi avevano passato la notte a girarsi e rigirarsi nel letto con il pensiero dell'altro che non lo abbondava nemmeno un secondo, Benjamin stava male per ciò che aveva fatto e Federico stava male perché ormai aveva perso quello che uno volta era il suo ragazzo.
Verso le dieci del mattino, quasi come se si fossero messi d'accordo senza saperlo, entrambi si alzarono dal letto e uscirono dalle loro tane, dopo pochi passi i loro sguardi si incrociarono e si bloccarono sul posto.
-"Federico.." Lo chiamò sussurrando Benjamin.
Federico stava per tornarsene di corsa nella sua stanza ma il più grande gli prese il polso e lo tirò verso di lui fino a quando i loro corpi non si scontrarono e lui strinse il corpo del minore tra le sua braccia.
-"Scusami, scusami Federico, ti prego perdonami." Disse tra i morbidi e profumati capelli biondi del ragazzo.
Il più piccolo rimase immobile e in silenzio, impassibile, era stanco.
-"Non volevo, mi è completamente passato di testa." Continuò Benjamin.
Dalla bocca di Federico uscì una risata che di divertente non aveva nulla.
-"Io per te non sono nulla." Aggiunse Federico.
-"Cosa? Nonono, ti sbagli, non è assolutamente vero." Immediatamente smentì il più grande.
Il biondo si allontanò dal corpo del maggiore e incastrò i suoi occhi vuoti con quelli dispiaciuti del ragazzo.
-"Quante altre volte hai intenzione di dimenticarti di me, Benjamin?"
-"Ti giuro che non succederà più, tu sei importante per me." Rispose il moro avvicinandosi al ragazzo che, prontamente, indietreggiò.
-"Io non sono importante per te, io ti servo solo per ciò che ti pare, per il resto sono più inutile di una crema solare in inverno."
-"Non dire così, io non riesco a immaginare di passare una vita senza di te."
-"Prova ad immaginare di passarla con Francisco, vedrai che subito ti dimenticherai di me." Sputò acido Federico.
-"Francisco è solo un ragazzo simpatico che ho conosciuto da poco."
-"E io cosa sono? Quello che ti scoccia e che ogni tanto ti è utile?"
-"No, tu sei la persona che mi fa sorridere."
A quelle parole crollò un po' della corazza che Federico si era costruito, era tutto inutile, quel ragazzo trovava sempre il modo di abbattere tutte le sue difese e di entrare nuovamente nel suo cuore.
Benjamin con pochi passi raggiunse il biondo e lo avvolse tra le sue braccia stringendolo forte se.
-"Tu sei importante per me Federico, sei importantissimo e mai ti lascerò andare."
La corazza del minore era crollata del tutto, ricambiò l'abbraccio e strinse il moro inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
-"Non dimenticarti più di me, per favore.." Lo supplicò lui.
-"Mai mio piccolo biondino, ti giuro che da oggi mai mi dimenticherò un impegno con te."
Il più grande sentì Federico sorridere contro il suo petto.
-"E se recuperassimo oggi la serata di ieri?" Propose il moro.
-"In che senso?"
-"Oggi passiamola solo noi due, a casa o dove ti pare, a farci le coccole, cosa dici?
Da un lato è anche meglio perché abbiamo più tempo."
-"Voglio solo restare a casa abbracciato a te." Ammise Federico nascondendo la testa nel petto del ragazzo per non mostrare il suo rossore.
-"E allora restiamo abbracciati tutto il giorno." Sussurrò Benjamin prima di lasciargli un bacio tra i capelli.
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Revival || Fenji.
FanfictionRevival || Fenji. "Ad un anno dalla morte di Benjamin la vita di Federico continua ad essere vuota, un continuo sopravvivere aspettando la fine di tutto ma qualcosa lo risveglierà dallo stato in cui si trova. Rinascerà." Sequel di People fall in lov...