Seventeen.

2.5K 272 38
                                    

La serata non si era conclusa nei migliori dei modi per Federico, dopo più di due ore passate ad ascoltare Francisco e dopo, quello che a lui era sembrato, il ventesimo racconto sulle sue fantastiche avventure per il mondo il più piccolo aveva deciso, con una scusa, di ritirarsi nella sua stanza, aveva detto loro che non si sentiva bene e, con estremo dispiacere, aveva notato che era più preoccupato per lui Francisco e non Benjamin, lui si era limitato ad augurargli la buonanotte per poi buttarsi nuovamente a capofitto in una conversazione con Francisco; aveva aspettato fino a notte fonda che il moro andasse nella sua stanza per controllare il suo stato ma non era successo, Francisco era andato via verso l'una di notte e Benjamin non era passato per la sua stanza neanche per sbaglio, era andato diritto nella sua camera senza rivolgere nemmeno un pensiero al più piccolo che stava lottando contro sè stesso per non scoppiare a piangere come un bambino.
Un nuovo giorno era iniziato, il suono della sveglia risultò ancora più fastidioso alle orecchie del ragazzo dal ciuffo biondo che aveva dormito solo poche ore nell'attesa del suo ragazzo, di malavoglia spense l'aggeggio infernale e si alzò dal letto, si specchiò nello specchio davanti a lui e sussultò nel vedere la sua immagine riflessa, due profonde occhiaie erano stampate sul suo viso, la pelle più chiara del solito, un forte mal di testa non voleva lasciarlo solo e si sentiva tanto debole, forse la scusa della sera prima era diventata realtà, se ne sarebbe rimasto volentieri a letto ma voleva anche stare il più lontano possibile da Benjamin, avrebbe fatto appello a tutte le sue forze e avrebbe affrontato anche quella giornata di lavoro.

-"Buongiorno Federico!" Lo salutò pimpante Benjamin che ballava per la cucina a ritmo di Summer paradise.
-"Giorno.." Si limitò a sussurrare il biondo prima di sedersi a tavola.
Normalmente Federico si sarebbe messo a ballare con lui ma il cerchio alla testa e il suo stato di debolezza glielo impedivano a tal punto da fargli considerare insopportabile quel rumore assordante.
Il moro si rese conto dello stato in cui il più piccolo si trovava, spense lo stereo, provocando un sospiro di sollievo da parte di Federico, e si avvicinò a lui.
-"Fede stai bene?" Gli chiese con tono preoccupato.
Il biondo si limitò ad annuire e a versarsi ancora un po' di corn flakes nella grande tazza rossa.
-"Sei così pallido, ti senti bene?" Continuò il maggiore.
-"Sto bene, ora sbrigati o faremo tardi al lavoro." Disse Federico prima di alzarsi e lasciare la sua colazione sul tavolo ancora intatta.

Il viaggio in macchina da casa loro e il negozio di Benjamin era stato molto silenzioso, non c'era nemmeno la musica a rallegrare la situazione, c'era solo un fastidioso silenzio.
-"Buona giornata." Gli augurò Federico una volta arrivato davanti al negozio del ragazzo.
-"Anche a te." Sorrise felice Benjamin. "Dopo passi al negozio?" Chiese.
-"No."
-"Cosa? Perché?" Il sorriso che aveva fino a poco prima era calato.
-"Ho da fare al bar." Rispose il biondo senza mai guardarlo in faccia, si limitava a guardare la strada fuori dal parabrezza.
-"Per pranzo?" Chiese speranzoso il più grande.
-"No Benjamin, ti ho detto che ho da fare."
-"Non hai nemmeno due minuti?"
-"Ho detto di no! Non insistere!" Sbottò il più piccolo alzano leggermente il tono di voce e provocando un aggravamento del suo mal di testa.
-"Oh va bene, scusami, non volevo infastidirti.
Buona giornata." Disse il moro prima di uscire a testa bassa dalla macchina.
"Perché si è comportato così? È la prima volta che succede." Si domandò Benjamin che non si aspettava un comportamento del genere dal più piccolo, era sempre dolce e gentile con lui ma quella mattina cercava di evitarlo in tutti i modi.

Un'altra giornata di lavoro era giunta al termine, Benjamin aveva provato più volte ad andare al bar di Federico e parlare con lui ma ogni volta il ragazzo dietro al bancone gli diceva che era occupato, che non poteva parlare con lui ma alla terza volta l'aveva chiaramente visto scappare nel suo ufficio appena lui aveva messo piede nel locale.
Dopo una giornata passata a rincorrere Federico senza buoni esiti era giunto il momento di tornare a casa, dove non avrebbe più avuto scampo, e Benjamin era lì, davanti alla porta del negozio, ad aspettare che Federico lo andasse a prendere.
-"Benjamin, anche questa sera viene a prenderti Federico?" Gli chiese James.
-"Non lo so, lo sto provando a chiamare ma non risponde." Rispose Benjamin mentre staccava ancora una volta la telefonata dopo aver sentito l'odiosissima segreteria.
-"Di solito viene verso le otto e mezza e ora sono già le nove, vuoi che ti accompagni io a casa?"
-"Per te non è un disturbo?"
-"Certo che no, vieni."

-"Grazie mille per il passaggio James, a domani."
-"Di nulla, a domani Benji." Lo salutò James prima di andare via.
Il loro breve viaggio era stato strano, James aveva provato ad aiutarlo, gli aveva chiesto se tra di loro fosse successo qualcosa ma lui non era Josh o suo fratello Alex ed entrambi si trovavano spaesati in quella situazione, alla fine, di comune accordo preferirono restare in silenzio e non parlare della questione.
Benjamin aveva appena varcato la soglia di casa, le luci erano accese, Federico doveva essere lì, velocemente si tolse la giacca e si pulì le scarpe prima di raggiungere la cucina.
-"Federico." Lo chiamò mentre a passi lenti avanzava verso di lui.
-"Ciao Benjamin." Lo salutò il più piccolo senza però girarsi a guardarlo.
-"Perché non sei passato a prendermi e non hai risposto alle mie telefonate?"
-"Vedo che sei tornato a casa ugualmente, ti ha accompagnato Francisco?"
-"Cosa? No, mi ha accompagnato James.
Ora puoi rispondermi?"
-"Me ne sono dimenticato, punto." Mentì Federico, mai si sarebbe dimenticato del suo ragazzo ma non riusciva a guardarlo senza pensare che lo stava perdendo.
-"Cosa te ne sei dimenticato?" Il moro raggiunse il ragazzo davanti ai fornelli e quasi si spaventò nel vederlo, era molto più pallido della mattina e notava che stava leggermente tremando. "Dio Fede, sei pallidissimo, non ti senti bene?" Gli chiese mentre avvicinava la mano alla sua fronte.
Il più piccolo prontamente scacciò la sua mano e gli rivolse un'occhiataccia.
-"Mi sembra di aver detto ieri sera che non mi sentivo bene ma forse tu eri troppo occupato a parlare con Francisco per presentarmi attenzione." Sbottò lui.
-"Sei geloso?" Domandò Benjamin avvicinandosi di più a lui.
-"Perché mai dovrei essere geloso di lui?" Federico provò ad allontanarsi dal maggiore ma un giramento di testa gli fece perdere l'equilibrio e se non ci fossero state le possenti braccia di Benjamin a sorreggerlo sarebbe caduto.
-"Ehi ehi, biondino, siediti." Il moro spostò una sedia e fece gentilmente accomodare il biondo senza lasciarlo un solo secondo. "Come ti senti?"
-"S-sto bene.." Balbettò Federico mentre il suo volto perdeva anche l'ultimo barlume di colore che aveva.
-"No, tu non stai bene, stai tremando e sei pallidissimo, ora facciamo una bella cosa." Disse Benjamin mentre si avvicinava alla cucina e spegnava i fuochi.
-"C-cosa?"
-"Ora io e te ci mettiamo sul divano con una bella coperta, ordiniamo una pizza così non devi stancarti a cucinare e ci guardiamo un bel film, va bene?"
Federico pensò davvero di non aver sentito bene, davvero Benjamin gli stava chiedendo di passare una serata proprio come facevano prima? Solo due, il divano e una grande coperta a coprirli mentre si facevano le coccole.
-"S-si.."

Le loro pizze erano appena arrivate, Benjamin era andato ad aprire mentre Federico tremava sul divano e stringeva il più possibile la coperta.
-"Eccomi." Annunciò il moro entrando in salotto con due cartocci di pizza che emanavano un buonissimo profumo.
Poggiò i due cartoni sul piccolo tavolino e notò Federico che tremava a più non posso.
-"Hai freddo piccolo Federico?"
Il più piccolo annuì.
-"Vieni." Disse il più grande prima di sedersi alle sue spalle e farlo posizionare tra le sue gambe. "Dammi la coperta."
Il biondo, che al sol contatto con il corpo del maggiore si era riscaldato, obbedì e gli passò la grande e calda coperta verde che Benjamin posizionò bene sui loro corpi.

I due avevano finito di mangiare le loro pizze e si erano messi a guardare un film che in realtà a nessuno dei due importava più di tanto, preferivano passare il tempo a parlare e a stringersi, Benjamin non faceva altro che stringere il più possibile Federico che a sua volta si accoccolava sempre di più sul petto del maggiore.
-"Fede ti piace questo film?" Chiese Benjamin ma gli bastò abbassare lo sguardo per notare che il più piccolo stava dormendo beatamente sul suo petto, le labbra leggermente schiuse, il volto illuminato dalla luce del camino aveva riacquistato un po' di colore, i morbidi capelli biondi erano sparsi sul suo petto e sul volto del ragazzo, era così bello ai suoi occhi.
-"Dormi piccolo mio, dormi, io non ti lascerò mai solo."

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora