Twenty.

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La Domenica sembrava iniziata bene, i due ragazzi, dopo essersi chiariti e dopo aver passato circa mezz'ora abbracciati sul letto del più grande, decisero di andare a fare una passeggiata al parco, quel giorno c'era un tempo meraviglioso ed era un vero peccato starsene in casa, e poi, quello era il parco dove avevano passato alcuni dei loro momenti più belli, prima dell'incidente i due giovani si dirigevano continuamente in quel posto e si divertivano come due bambini; a Federico, nonostante si ostinasse a negarlo, dispiaceva che Benjamin non avesse nemmeno uno dei loro bei ricordi ma sapeva che non era colpa sua e, soprattutto, aveva deciso di farlo innamorare nuovamente di lui quindi il passato non doveva alcun peso per nessuno dei due.
-"Federico sei pronto?" Gli chiese Benjamin mentre si sistemava la sua giacca.
-"Si, sono pronto, andiamo." Sorrise Federico.
Uno di quei sorrisi che facevano sorridere anche l'altro, uno di quei sorrisi che Benjamin non si stancava mai di guardare, che gli illuminavano la vita, uno di quelli di cui, pur volendo, non poteva fare a meno e di cui aveva bisogno tutti i giorni della sua vita.
I due giovani presero le chiavi di casa e della macchina e, insieme, uscirono da quella casa che era diventata il ritrovo del loro amore, una volta entrati in quella casa tutti i problemi esterni non esistevano più, c'erano solo loro due e il loro amore.

Dopo un breve viaggio Benjamin e Federico arrivarono  al parco quasi pieno, molta gente aveva avuto la loro stessa idea, non appena misero piede in quel posto dei bambini gli corsero incontro e si rincorsero tra loro girando tra le loro gambe provocando le risate da parte di Federico mentre il moro si reggeva a fatica per non cadere.
-"Che ti ridi?!" Sbuffò il maggiore.
-"Sei così divertente." Disse ridendo il biondo.
Benjamin, anche se non era sua intenzione, si unì alla risata del ragazzo, non potè fare altro, era così contagiosa la sua risata e rendeva il moro immensamente felice vederlo così allegro dopo quello che gli aveva fatto.
-"Dai, andiamo a prendere un gelato." Propose il moro.
-"Si, andiamo." Annuì il più piccolo.

Alla piccola gelateria del posto, per fortuna, non c'era molta gente, molti preferivano solo passeggiare e godersi quel bel sole e, forse, ritenevo ancora prematuro mangiare un bel gelato.
-"Che gusto vuoi?" Gli chiese Federico mentre si toglieva gli occhiali da sole.
-"Faccio io." Sorrise Benjamin per poi sorpassarlo e guardare attentamente l'infinita di gusti di gelato davanti a lui.
-"Salve, posso aiutarla?" Gli chiese il signore baffuto che si trovava dall'altro lato del bancone.
-"Si, vorrei due gelati." Rispose il moro.
Il signore annuì.
-"Mi dica i gusti." Aggiunse prendendo il primo cono.
-"Uno me lo fa, Mh..." Si interruppe il poi grande per guardare e decidere i gusti che più gli piacevano. "Cioccolata e fior di latte." Annunciò.
-"Perfetto." Si limitò a rispondere il signore baffuto per poi fare il gelato appena ordinato da Benjamin. "Ecco a lei." Aggiunse dopo poco meno di un minuto e gli passò il gelato che il ragazzo afferrò.
-"Grazie mille." Lo ringraziò Benjamin e leccò il gelato che stava gocciolando.
-"L'altro? L'altro come lo facciamo?"
-"Mh.." A differenza del primo non perse tanto tempo nel pensare, ero certo dei gusti. "Cioccolato e fragola." Disse.
Federico alzò lo sguardo e un sorriso gli nacque in volto, Benjamin aveva appena detto i suoi due gusti preferiti, solo una volta erano andati a prendere il gelato insieme e non osava sperare che il ragazzo ricordasse i suoi gusti preferiti ma si sbagliava.
-"Ecco a lei." Il signore diede a Benjamin anche l'altro gelato che lui afferrò e lo ringraziò.
-"Fede puoi reggerli un secondo?"
-"Si, certo." Il biondo prese i due gelati dalle mani dell'altro. "Ma perché?" Chiese.
-"Perché devo pagare, ovvio." Rispose il più grande prendendo il portafogli dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni.
-"Aspetta, anche io devo prendere i soldi."
-"Shh.." Sorrise Benjamin e pagò per entrambi.
-"Arrivederci." Li salutò il signore baffuto.
-"Arrivederci." Il moro prese il suo gelato e uscì fuori dalla gelateria. "Vieni Fede?"
Federico lo raggiunse all'esterno del posto e non smise di guardarlo un solo secondo.
-"Cosa c'è?" Chiese Benjamin incuriosito dal suo gesto.
-"Perché hai pagato anche per me?"
-"Perché dopo tutto ciò che tu fai per me, volevo fare qualcosa per te anche se un gelato non è nulla."
Quella parole da un lato fecero sorridere il più piccolo ma dall'altro lo rendeva triste, voleva fare un gesto carino per lui solo per sdebitarsi, non perché ne aveva realmente voglia e, involontariamente, si ritrovò ad abbassare la testa e ad annuire.
-"Fede va tutto bene?" Gli chiese il moro notando il suo cambio d'umore.
-"Si, tutto bene." Accennò un sorriso Federico.
-"Non mentirmi."
-"Mi dispiace il fatto che fai qualcosa di carino per me solo per, diciamo, sdebitarti, vorrei che tu lo facessi perché lo senti davvero, perché è ciò di cui hai voglia di fare in quel momento.
Io tutto ciò che faccio per te lo faccio perché mi viene dal cuore ma capisco anche che le nostre 'emozioni' sono diverse." Confessò il biondo.
Benjamin si avvicinò al ragazzo, gli mise due dita sotto il mento e gli alzò quel bel viso che aveva tenuto abbassato tutto il tempo.
-"Federico io non mi sento in dovere di fare qualcosa di carino nei tuoi confronti e quindi non lo faccio, so il motivo che ti spinge a fare ciò che fai per me e ne sono felice ma so anche il perché io faccio questi piccoli gesti carini per te, lo faccio perché ne ho voglia, lo faccio perché forse sto iniziando a provare anche io qualcosa per te." Disse il maggiore mentre il suo viso si colorava di una leggera sfumatura di rosso.
Un sorriso enorme si fece spazio sul viso di Federico che ignorava il gelato che gli stava gocciolando sulla mano.
-"Davvero?!" Chiese il ragazzo non riuscendo a trattenere la sua felicità.
-"Si, non voglio crearti false speranze e non voglio nemmeno anticipare i tempi.
Non so esattamente cosa provo per te, nella mia testa c'è ancora più confusione di prima, tutto ciò che so è che ormai non sei più solo il ragazzo che vive con me e con cui sorrido, voglio continuare a passare del tempo con te così come stiamo facendo."
Il più piccolo annuì senza mai smettere di sorridere, anche se non sapeva esattamente cosa provasse per lui, non poteva dargli notizia migliore.
-"D'accordo, faremo tutto con calma come vuoi tu."
Il moro si avvicinò di più a lui e gli lasciò un bacio sulla guancia.
-"Ti va di andare da qualche parte per pranzo?" Propose lui.
-"Mhh.."
-"Cosa c'è?"
-"Preferivo passare del tempo a casa con te ma se preferisci andare da qualche parte andiamo pure." Spiegò il biondo.
-"Non importa dove siamo, mi basti che ci sei tu." Gli sussurrò all'orecchio Benjamin.
Immediatamente il corpo di Federico si riempì di brividi, solo lui riusciva a scatenargli reazioni di quel genere, solo lui era stato in grado di farlo innamorare davvero, solo lui riusciva a renderlo felice e mai Federico l'avrebbe lasciato andare, era tutto ciò che gli restava e non poteva farne a meno.

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora