Forty three.

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Il giorno precedente era stato per i due ragazzi un qualcosa di unico, da ricordare, qualcosa di cui sarebbe valsa la pena parlare anche da vecchi, nella semplicità delle cose era stato tutto unico, Federico mai si sarebbe aspettato che Benjamin l'avrebbe portato a vedere il tramonto, in un posto che prima d'allora definiva solo adatto a lavorare per i contadini e che invece gli era piaciuto da matti, e che gli avrebbe sussurrato dolci parole che erano quasi più belle dello spettacolo davanti a lui, le loro labbra si erano incontrate più volte durante il tempo passato lì e ogni volta raccontavano una nuova storia del loro amore.
Non avevano bisogno d'altro se non stringersi e dichiararsi amore continuamente.
Ma quella mattina le cose sembravano differenti, in città era sparita l'allegria che negli ultimi giorni regnava in città, anche il tempo non era dei migliori, il sole che la gente del posto si era abituata a veder splendere alto nel cielo aveva lasciato posto a grossi nuvoloni neri che annunciavano l'imminente tempesta, lo si poteva percepire nell'aria che da un momento all'altro qualcosa di brutto sarebbe accaduto, tutti sembravano irrequieti e nessuno riusciva a trovare una spiegazione logica a tutto ciò ma i più coinvolti da questo cambiamento che era accaduto durante la notte sembravano essere il proprietario del negozio di musica e il proprietario del bar della città, già, Benjamin e Federico quella mattina si sentivano inspiegabilmente agitati, una strana sensazione non li lasciava andare, nemmeno i loro baci erano riusciti a calmarli.

Erano le dieci e mezza del mattino e Federico stava attraversando la piazza per raggiungere il negozio del suo ragazzo, continuava a guardarsi intorno, alla ricerca di qualche spiegazione per quel suo stato d'animo, mentre cercava di coprirsi il più possibile con la sua giacca dal vento.
Le campanelle del negozio suonarono e Luke, che era l'unico presente in negozio in quel momento, si girò pronto ad accogliere il nuovo cliente ma un sorriso spontaneo comparve sul suo volto quando vide che la persona appena entrata era Federico.
-"Ehi, Luke." Lo salutò sorridendo il biondo e chiuse la porta alle sue spalle.
-"Federico, che piacere." Ricambiò il sorriso il ragazzino.
-"Come ti vanno le cose?" Chiese Federico sinceramente interessato alla vita del ragazzo, nel periodo in cui credeva che Benjamin fosse morto, Luke era stato tra quelli che lo avevano aiutato di più, varie volte lo aveva convinto ad uscire ed era stato l'unico in grado di strappargli qualche sorriso.
-"Abbastanza bene, grazie, a te?" Chiese Luke mentre si dirigeva verso la cassa facendo segno all'altro di seguirlo, erano soli in negozio e una bella chiacchierata con il più piccolo non poteva che fargli piacere, era da tanto che i due non parlavano.
-"Mh, se non fosse per quella storia dell'incidente sarei la persona più felice del mondo." Rispose il minore facendo una smorfia.
-"Per quel poliziotto, giusto?" Chiese il ragazzo e si sedette su una delle due sedie girevoli presenti dietro il bancone.
-"Si, te ne ha parlato Benjamin?" Chiese Federico imitandolo.
-"Non proprio, ho sentito qualcuno parlarne in piazza, ma non so granché." Gli spiegò il ragazzo dagli occhi castani.
Il biondo chiuse gli occhi e sospirò, sperava che nessuno venisse a saperlo o almeno non tanto presto.
-"Va tutto bene?" Gli chiese Luke.
-"Si, solo non pensavo che qualcuno lo sapesse, comunque si, è per quel poliziotto."
-"Perché ti preoccupa tanto? Sai di essere dalla parte della ragione."
Federico era indeciso se raccontare a Luke la storia di Caleb e Robert oppure no, si fidava del ragazzo ma non voleva allarmare tutti prima di avere prove concrete, come gli aveva suggerito Benjamin.
-"Si, lo so, ma quel poliziotto ha qualcosa di strano, sembra che mi odi." Rispose lui omettendo la sua nuova scoperta sul suo conto.
-"Che ti odi? Cosa ti fa pensare questo?"
-"Mi ha più volte minacciato di farmela pagare ma non so per cosa, io so di avergli detto tutta la verità." Sospiro il minore.
-"Vedrai che si tratta solo di minacce senza fondo e poi il caso non è affidato anche all'altro poliziotto? Mitchell se non sbaglio."
-"Si, ho chiesto un po' in giro e mi hanno parlato tutti molto bene dell'agente Mitchell, ha una gran fame di essere un poliziotto onesto."
-"Allora non hai di che preoccuparti." Sorrise Luke.
-"Si, confido molto in lui, spero di non sbagliarmi." Sospirò nuovamente Federico.
-"Dai non essere pessimista e pensa alle cose positive." Gli diede una pacca sulla spalla il ragazzo.
L'unica cosa positiva della sua vita era Benjamin, solo lui era in grado di farlo sorridere anche nei momenti più bui, sapeva di poter sempre contare su di lui e glielo aveva ampiamente dimostrato nei giorni precedenti, aveva fatto di tutto per distrarlo e ci era riuscito.
Benjamin era la sua salvezza.
-"Stai pensando a Benjamin, non è vero?" Gli chiese Luke con un sorriso divertito stampato sul volto notando l'espressione sognante che aveva in quel momento Federico.
-"Esatto, lui è la cosa migliore che mi sia mai capitata, è la mia unica gioia." Rispose sorridente il più piccolo.
-"State bene insieme?"
-"Tantissimo, se è possibile, anche meglio di prima."
-"Ancora non ricorda?"
-"Nulla, nemmeno un piccolo ricordo, ma a me va bene così, si sta ricostruendo la sua vita e io ne sono felice, lo aiuterò in tutto ciò che mi è possibile."
-"È davvero fortunato ad avere un fidanzato come te." Gli disse sorridente Luke.
-"No Luke, sono io ad essere fortunato ad avere lui.
Non immagini quanto mi renda felice."
Mentre i due ragazzi parlavano tranquillamente sentirono la porta d'ingresso aprirsi e le immancabili campanelle suonarono, entrambi si voltarono a guardare chi fosse entrato e il sorriso scomparve dal volto di entrambi.
-"Buongiorno signori." Li salutò con un sorriso beffardo Robert mentre si sistemava la visiera.
-"Buongiorno, posso aiutarla?" Rispose Luke alzandosi.
-"Lei no ma il ragazzo accanto a lei si." Rispose il poliziotto lanciando uno sguardo di sfida al più piccolo che ingoiò a vuoto e iniziò ad agitarsi.
-"Come posso aiutarla?" Chiese Federico cercando di mascherare le sue emozioni.
-"Domani devi presentarti in centrale." Rispose secco Robert.
-"Perché?"
-"Abbiamo trovate alcuni tuoi video risalenti a poco prima del tuo incidente, devi darci delle spiegazioni Federico." Gli spiegò il poliziotto.
-"Co- cosa?" Balbettò il più piccolo.
Robert si avvicinò al più piccolo e sussurrò.
-"Te l'avevo detto che ce l'avresti pagata, non dovevi ferirlo."
A sentire quelle parole il cuore di Federico perse dei battiti e il suo viso e sbiancò.
Robert si allontanò da lui e gettò sul bancone una busta estratta poco prima dalla tasca interna della sua giacca.
-"Questo è per te, leggilo." Quasi lo minacciò lui e poi rivolse un sorriso finto a Luke che lo guardava impotente. "Arrivederci." Li salutò.
Mentre usciva dal negozio urtò con la spalla di Benjamin che gli lanciò un'occhiataccia ma decise di ignorarlo.
Federico, con mani tremante, afferrò la busta e l'aprì velocemente per poi leggere il biglietto all'interno.
«Ciao piccolo mio,
ti avevo giurato di fartela pagare e così sarà, ma tranquillo mio piccolo Federico, mi prenderò io cura di te una volta che sarai qui.
Ora tocca a te ma dopo toccherà al tuo ragazzo, non dovevi scegliere Benjamin.
Ci vediamo presto.
-Caleb.»
Il volto di Federico era innondato di lacrime mentre il suo corpo era scosso da vari singhiozzi, Benjamin, sentendolo singhiozzare, corse da lui.
-"Federico!" Lo chiamò allarmato. "Cosa succede?"
Il biondo gli indicò il biglietto tra le sue mani e Benjamin quasi glielo strappo dalle mani.
-"Non ci credo!" Quasi urlò il maggiore dopo aver letto, furiosamente lo accartocciò e lo gettò. "Federico lui non ti farà del male."
Le sue parole arrivarono a malapena alle orecchie di Federico che continuava a singhiozzare.
Benjamin lo attirò verso di sè e lo strinse forte al suo petto.
-"Io ti proteggerò Federico, te lo giuro."

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora