Three.

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La sveglia alle sette in punto suonò allegra anche quella mattina, era tutto ciò di allegro che era rimasto in quella casa.
I raggi del sole filtravano deboli dalle persiane presenti nella stanza, sapevano di non essere graditi in quella casa.
Il mondo all'esterno era già in pieno movimento, c'era chi già era sul luogo di lavoro, chi si preparava per accompagnare i figli a scuola, chi era pronto ad affrontare una giornata fatta di lavori di casa, ad accudire i figli e la persona amata, l'avrebbe fatto anche Federico se solo Benjamin fosse ancora lui, tra le mura di quella casa nulla era come in città, l'allegria era diventata un ospite indesiderato, erano mesi e mesi che il suono di una risata non riecheggiava tra quelle quattro mura, non c'era più traccia della coppia di fidanzatini allegri che prima viveva lì e che per loro ogni occasione era buona per stare insieme e divertirsi, Federico si era dimenticato com'era essere felici.
Di malavoglia, come sempre, si alzò leggermente per spegnere la sveglia e, ancora una volta, si guardò intorno alla ricerca di qualcuno che ormai era da tanto che non era più lì ma che nel suo cuore era sempre presente.
-"Inizia una nuova orribile giornata senza di te amore mio." Era diventato quello il suo buongiorno.
Come ogni mattina rivolse uno sguardo pieno di lacrime alla parte del letto che era freddo da tempo, troppo per Federico, e poi si alzò e prese tra le mani una delle tante foto di Benjamin e di loro due che aveva sparso per la stanza.
"Quanto mi manca vederti sorridere."
Tra le mani aveva una foto di Benjamin, una di quelle che di nascosto gli aveva scattato lui, ricordava benissimo quel momento; erano a casa di Alex, li aveva invitati per festeggiare la loro convivenza, avevano finito da poco di mangiare e Alex aveva proposto di guardare qualcosa alla TV ma nessuno dei tre ne aveva voglia e allora decisero di fare un qualche stupido gioco, gioco che faceva ridere esageratamente Benjamin, talmente tanto che Federico non poté resistere alla tentazione di scattargli una foto, ora, le foto, erano tutto ciò che gli rimaneva, la sua unica possibilità per rivedere il suo ragazzo senza la paura di vederlo scomparire davanti ai suoi occhi.

Quel giorno Federico scelse di indossare una delle vecchie felpe di Benjamin, troppo grandi per lui ma si illudeva che ci fosse il suo ragazzo a stringerlo, così poteva avere ancora una volta il suo odore addosso.
Quella mattina era diversa dalle altre, il vuoto che aveva nel petto, il dolore lancinante, che lo aveva accompagnato per tutto il tempo era molto più intenso, aveva un nodo in gola che non lo lasciava stare un solo secondo, quella mattina il peso dei ricordi lo schiacciava.

-"Rick è pronta la colazione da portare ai ragazzi?" Chiese Federico al ragazzo dietro al bancone.
-"Si Federico, eccola qui." Il ragazzo gli passò i vari sacchetti bianchi che gli preparava ogni mattina. "Tu hai fatto colazione?" Gli chiese.
-"Ciao Rick, ci vediamo più tardi." Lo salutò il biondo ignorando la sua domanda.
Prese i sacchetti e uscì dal suo bar.
Attraversare quella piazza non era più come prima, prima lo faceva sorridente, con la felicità nel cuore, sapendo che al suo arrivo avrebbe trovato il ragazzo che tanto amava pronto ad accoglierlo sorridente, a stringerlo tra le sue braccia e baciarlo come solo lui sapeva fare ma purtroppo non c'era più nessuno pronto ad accoglierlo così.
A passi lenti, forse anche troppo lenti, arrivò al piccolo negozio di musica mentre continuava a stringere al petto i sacchetti con la colazione dei ragazzi e lottava contro se stesso per non permettere alle lacrime di uscire, aveva già pianto abbastanza in pubblico, non voleva dare alla gente del posto altro materiale su cui spettegolare.

Le campanelle sopra alla porta, le stesse di sempre, suonarono, i ragazzi sapevano benissimo chi fosse la persona appena entrata, la stessa che ogni mattina si ostinava a portargli la colazione e li andava a trovare nonostante il dolore che quel posto gli provocasse, l'unico che non era ancora riuscito a superare il tutto e che, forse, mai l'avrebbe fatto.
-"Buongiorno." Disse Federico mentre chiudeva la porta alle sue spalle.
-"Buongiorno Federico." Sorrise Luke. "Come stai?" Gli chiese pur sapendo che non gli avrebbe mai detto la verità.
-"Bene.." Mentì anche quel giorno il biondo, magari sperava che a forza di ripeterlo continuamente prima o poi sarebbe diventata la verità.
-"Ehi Fede." Lo salutò Josh.
-"Ehi Josh, dove sono gli altri?"
-"In magazzino, ora arrivano."
I ragazzi erano molto più occupati di prima, prima era Benjamin a occuparsi degli ordini e compilare tutti quei stupidissimi moduli ma da quando lui non c'era più toccava a loro, Federico provava ad aiutarli ma aveva il suo bar da mandare avanti e ne sapeva ben poco di come si mandasse avanti un negozio di musica.
Anche quel giorno lo sguardo di Federico si perse in un punto indefinito della stanza, migliaia di ricordi gli affollarono la mente, Benjamin che si muoveva canticchiando tra gli scaffali, Benjamin che aiutava qualche cliente, Benjamin seduto dietro alla cassa, Benjamin che riordinava i nuovi arrivi, Benjamin che sorrideva cordiale a qualcuno, Benjamin che l'amava.
I ricordi legati a quel luogo erano troppi e lo stavano colpendo senza lasciargli tempo di reagire, le lacrime si stavano accumulando nei suoi occhi pronte ad uscire e farlo scoppiare in un pianto senza fine.
-"Fede vuoi mangiare con noi?" Gli chiese Jake cercando di attirare la sua attenzione.
-"Non ricordo.." Singhiozzò Federico.
-"Cosa?"
-"Non ricordo più il suono della sua voce." Ormai il più piccolo era scoppiato a piangere.
Josh si alzò e andò ad abbracciarlo.
-"Shh.."
-"Josh non ricordo più il suono della sua voce!" Disse lui mentre le lacrime bagnavano la maglia di Josh.
-"Vedrai che è solo una cosa momentanea, presto tornerai a ricordarla." Provò a consolarlo, sapeva benissimo che dirgli di dimenticare e andare avanti avrebbe solo peggiorato le cose.
Federico si sforzava, si sforzava invano di ricordare la voce del suo amore, non ricordava più che suono avesse, Josh aveva ragione? Prima o poi sarebbe tornato a ricordare?
In preda ad una crisi di pianto uscì correndo dal negozio ignorando i ragazzi che continuavano a chiamarlo.
Doveva scappare.
Non poteva più continuare in quel modo, la sua vita aveva perso ogni senso e non era nemmeno degna di essere ancora definito tale, l'unica differenza tra lui ed un morto era che lui continuava a respirare, aveva bisogno di Benjamin e in un modo o nell'altro sarebbe tornato con lui.
Arrivò in quel fatidico punto, come al solito decine di cartelli vietavano l'accesso e come al solito lui li ignorò, si avvicinò al punto in cui la macchina di Benjamin era volata giù.
-"Presto saremo di nuovo insieme amore mio." Singhiozzò Federico.
Nonostante il dolore non aveva mai pensato davvero di farla finita ma quella mattina gli era sembrata la cosa più giusta da fare, l'unica, salì sulla piccola recinzione pronto a fare lo stesso volo che il suo ragazzo aveva fatto un anno prima.
-"Ti amo Ben." La vista del biondo era offuscata dalle tante lacrime che riempivano i suoi occhi, era pronto a saltare.
-"Non farlo!" Urlò una voce poco distante da lui.
Quella voce.
Ecco che suono avesse la voce di Benjamin, ora lo ricordava, quella era la voce del suo Benjamin.
Si trattava ancora una volta del frutto della sua immaginazione?
Sentì due braccia stringerlo e farlo scendere da lì, nonostante il profumo fosse diverso Federico avrebbe riconosciuto quelle braccia, che lo avevano stretto tante notti, tra mille.
Erano le braccia del suo Benjamin.
-"Non puoi farlo! Qualsiasi cosa sia successa puoi superarla!"
Federico lentamente si girò con la paura di scoprire che ancora una volta si era immaginato tutto ma così non fu.
I suoi occhi si incrociarono con quelli del ragazzo davanti a lui e le lacrime ripresero a scendere più fitte che mai ma questa volta di gioia.
-"Va tutto bene?"
Il corpo del biondo era scosso da continui singhiozzi mentre un sorriso stava nascendo sul suo volto.
-"Amore mio.." Sussurrò.
-"Cosa?" Chiese il ragazzo stranito.
-"Amore mio!" Disse questa volta a voce più alta prima di gettargli le braccia al collo e stringerlo più forte di quanto mai avesse fatto prima ma il suo abbraccio non fu ricambiato.
Benjamin lo scostò dal suo corpo e lo guardò confuso.
-"E tu chi sei?!"

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Ehi💕
Volevo ringraziarvi per le più di quattrocento visualizzazioni in soli 3 giorni, mi fa piacere che continuiate a seguirmi anche in questa nuova parte della storia.
Non vi anticipo nulla ma vi dico che per loro non è ancora finita, ci sono ancora molte cose da fare🙈
Baci, Michi❤️

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora