Fifty three.

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Non c'era più traccia della pioggia, che aveva disturbato il sonno di tutti, ed era stata sostituita da un timido sole che, seppure nascosto da nuvole passeggere, con i suoi raggi riscaldava la città.
Erano le otto del mattino, per il brutto tempo tutte le attività e le scuole avevano ritardato l'apertura, e i due amanti ne avevano approfittato per dormire ancora un po' abbracciati l'uno all'altro.
Quella notte era stata importante per loro due, si erano donati tutto ciò che avevano, si erano spogliati dei loro abiti e delle loro maschere, non c'erano segreti tra di loro in quel momento, in ogni bacio, in ogni toccato, si racchiudeva tutto ciò che loro provavano, avevano messo il cuore in tutto, anche nei semplici sguardi che si erano scambiati.
Si appartenevano, in ogni più profonda parte.

I piacevoli raggi di sole che filtravano deboli dalla finestra erano in contrasto con il fastidioso trillare della sveglia che stava disturbando il pacifico sonno dei due giovani.
La testa di Benjamin era delicatamente poggiata sul petto di Federico mentre quest'ultimo gli cingeva il fianco con un braccio, le loro mani erano intrecciate sul letto, i loro corpi nudi erano coperti solo da un lenzuolo bianco che copriva l'intreccio delle loro gambe.
-"Mh." Mugulò il maggiore e strinse gli occhi provando a riaddormentarsi.
La sveglia continua imperterrita a risuonare allegra tra quelle quattro mura.
Benjamin allungò un braccio e tastò il mobile alla ricerca dell'oggetto e, una volta trovato, la staccò e fece ricadere il braccio sul letto per poi aprire gli occhi.
Un sorriso comparve sul suo viso quando il suo sguardo ricadde sul ragazzo biondo ancora dormiente, aveva la testa inclinata di lato e ciò gli permetteva di avere una visuale migliore di tutti i 'segni' che la loro notte d'amore gli aveva lasciato, la sua pelle leggermente abbronzata era marchiata da segni di forma irregolare violacei, le sue labbra erano più rosse e gonfie del solito e, se possibile, lo rendevano ancora più bello.
-"Piccolo mio." Lo chiamò lui e iniziò ad accarezzargli il petto.
Il biondo mugolò qualche parola che, però, Benjamin non riuscì a decifrare.
-"Apri gli occhi." Continuò lui e gli baciò il punto del petto che stava precedentemente accarezzando.
Federico aprì gli occhi e sbattè più volte le palpebre per abituarsi alla luce del giorno.
-"Buongiorno angelo." Sorrise Benjamin.
Il più piccolo gli rivolse uno sguardo assonato e ricambiò il sorriso.
-"Buongiorno." Sbadigliò lui. "Che ore sono?" Aggiunse.
-"Le otto."
-"Dobbiamo alzarci?" Chiese il biondo mentre si strofinava gli occhi.
-"Si, dobbiamo." Rispose il più grande.
Federico sospirò.
-"Però prima mi dai un bacio?" Gli chiese sorridente.
-"Ma certo!" Rispose il maggiore e si sporse verso di lui per baciarlo.

Dalla cucina proveniva un fantastico odore che si propagava in tutta la casa, Federico, che era al piano di sopra, venne attirato da quel profumo e scese le scale per scoprire cosa il suo ragazzo stesse preparando.
-"Ben." Lo chiamò il più piccolo.
-"Sono in cucina!" Urlò il maggiore per farsi sentire.
Il biondo lo raggiunse in cucina e lo abbracciò da dietro.
-"Cosa prepari?" Chiese.
-"Secondo te?"
-"Mh..." Federico fece finta di pensarci su qualche istante. "Pancake!" Aggiunse ridendo.
-"Esatto." Rispose sorridente Benjamin. "Vai a sederti, è pronto." Continuò.
Il più piccolo annuì e andò a sedersi.
Poco dopo Benjamin lo raggiunse con due piatti di pancake fumanti che fecero venire l'acquolina in bocca al minore che regalò un sorriso al suo ragazzo.
-"Vuoi?" Chiese il moro indicando le sue gambe.
Federico annuì deciso e si alzò dalla sua sedia per poi sedersi sulle gambe del maggiore che prese a stringerlo con un braccio.

Benjamin e Federico erano appena arrivati al bar del più piccolo.
In città c'era ancora poco movimento, i locali erano ancora quasi tutti chiusi, anche le panchine della piazza erano ancora vuote.
I due giovani avevano deciso di passare prima al bar del più piccolo per sistemare i tavoli che, due giorni prima, avevano frettolosamente messo all'interno per proteggerli dal mal tempo.
-"C'è molto più da fare di quanto ricordassi." Disse il biondo mentre si guardava intorno.
-"Ti aiuto io." Rispose Benjamin mentre lo affiancava.
-"Non devi andare a lavorare?"
-"Apriranno i ragazzi e poi li raggiungerò." Gli spiegò il maggiore.
-"Sicuro? Guarda che posso farlo da solo e tra poco arriveranno gli altri."
-"Tranquillo." Gli sorrise il moro. "Ti aiuto, in due faremo anche prima." Continuò.
-"D'accordo, grazie." Gli sorrise Federico.

-"Fede questo dove va?" Gli chiese Benjamin indicando uno degli scatoloni che gli avevano appena consegnato.
-"Mettilo nel mio ufficio." Rispose l'altro. "E anche quelli." Aggiunse indicando altri scatoloni poco distanti dal moro.
-"Va bene." Annuì il maggiore e fece come il suo ragazzo gli aveva appena detto.
Federico si guardò intorno e, sfinito, si lasciò cadere sui morbidi divani in pelle presenti nel locale.
La notte passata aveva dormito solo poche ore, e la stanchezza era ben visibile sul suo volto, ma non rimpiangeva l'essere stato sveglio.
Quella appena passata era stata tra le notti più belle della sua vita, aveva sentito ancora una volta Benjamin soltanto suo, era un ricordo loro e nessuno poteva rovinarlo.
Un piccolo sorriso comparve sul suo viso mentre ricordava ciò che era appena successo e, involontariamente, si toccò il collo e i segni violacei presenti su di essi.
-"Perché sorridi?" Gli chiese il maggiore che era appena uscito dall'ufficio dell'altro.
-"Non ti piace quando lo faccio?" Si finse offeso il più piccolo.
Benjamin velocemente lo raggiunse e si mise a cavalcioni su di lui.
-"Al contrario." Rispose. "Devi sorridere sempre." Aggiunse.
Federico gli prese la mano e iniziò a tracciare dei cerchi invisibili sul suo dorso.
-"Fin quando tu sei con me lo farò sempre." Disse e lasciò un bacio sulla sua mano.
Benjamin separò le loro mani e portò le sue dietro al collo del più piccolo che lo guardava sorridente.
-"Io sarò sempre con te." Sussurrò.
Il biondo gli cinse i fianchi e lasciò cadere la testa all'indietro sullo schienale del divano.
-"Me lo giuri?"
-"Te lo giuro." Rispose il moro e fece unire le loro labbra ancora una volta.
Federico aumentò la presa sui suoi fianchi e lo attirò più vicino al suo corpo.

Mentre i due continuavano a scambiarsi teneri baci, interrotti solo per sorridersi e ripetersi quanto fossero felici e quanto si amassero, i ragazzi che lavoravano per Federico entrarono nel locale e uno di loro si schiarì la voce per attirare la loro attenzione.
Immediatamente il biondo interruppe il bacio e allontanò leggermente il corpo dell'altro dal suo, facendolo sempre restare seduto su di lui, e si girò a guardare imbarazzato gli altri.
-"Ehi, ragazzi." Balbettò mentre il suo viso si tingeva di rosso.
-"Disturbiamo?" Chiese divertito uno dei ragazzi, erano abituati a vedere i due scambiarsi tenere effusioni.
-"Ma no, certo che no." Rispose Benjamin e si alzò dalle gambe del più piccolo che lo imitò.
-"Avete già sistemato?" Chiese un altro dei ragazzi.
-"Si, c'è solo da sistemare i tavolini fuori ma possiamo iniziare ad aprire." Rispose il più piccolo mentre con le mani cercava di darsi una sistemata.
-"Va bene, ci pensiamo noi a sistemare i tavoli fuori." Disse il ragazzo e, seguito dagli altri, scomparì nel piccolo stanzino per cambiarsi.
-"Ah che imbarazzo!" Esclamò Federico.
Benjamin cercò di trattenere un sorriso divertito mentre guardava a braccia conserte il suo ragazzo ancora rosso in viso.
-"Ti sembra così divertente?" Sbuffò il più piccolo.
-"Tu sei divertente." Rispose l'altro e fece qualche passo nella sua direzione.
-"Non è vero."
-"Invece si, ti fai troppi problemi, i ragazzi sanno che stiamo insieme e poi non stavamo facendo nulla di male." Gli disse il maggiore mentre gli prendeva le mani.
Il biondo prese un respiro profondo e guardò il ragazzo davanti a lui.
-"Hai ragione tu ma sai come sono fatto." Borbottò lui.
-"Lo so e ti amo proprio per questo." Rispose il più grande e gli lasciò un ultimo bacio sulle labbra.

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Ehi❣
Anche oggi voglio ringraziarvi per le visualizzazioni, siamo arrivati a quarantacinque mila e non immaginate quanto io sia felice, e per tutti i bei commenti che continuate a lasciarmi, grazie infinite💕
Volevo anche dirvi che mancano solo sette capitolo più l'epilogo alla fine di questa storia, devo ammettere che mi mancherà scrivere qui.
Come sempre vi ricordo che se volete parlare con me, della storia o di qualsiasi altra cosa, potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt, sarò felice di parlare con voi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Revival || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora