-Piacere di conoscerla... signorina Denise.-
Sento una voce ma non vedo nessuno intorno a me.-Il quarto demone del pentacolo?- chiedo sapendo già la risposta -perché non vieni fuori?-
-Non me lo farò ripetere due volte... Denise-sama.
Continui a camminare davanti a sé e venga da me.-Denise-sama?
Che vorrebbe dire?
Spero che non sia qualcosa di negativo...
E poi vorrei dire qualcosa riguardo al "camminare", ma meglio non forzare troppo.
Devo tenere bene a mente che Ricky mi ha confessato che è molto lunatico, non voglio che la mia vita finisca proprio oggi.
Ricomincio a camminare nonostante il dolore atroce, dopo qualche secondo diventa quasi un movimento automatico, il mio corpo continua a muoversi senza il comando del cervello.
Finalmente, dopo enormi sforzi, riesco a vedere una sagoma nera, una strana sagoma.Sembra un polpo, vedo vari tentacoli che si muovono senza sosta, ma avvicinandomi sempre di più vedo che sono delle semplici mani attaccate a delle braccia esageratamente lunghe, sono così tante e lunghe che il suo corpo è ricoperto dagli intrecci di questi "tentacoli".
La sua pelle è grigia, ma ci sono alcuni punti dove è marrone, come ad esempio il collo.
I piedi ci sono, ma sono da tutt'altra parte invece di essere nel loro posto: dietro la testa e al contrario, il destro al posto del sinistro e viceversa.
Gli occhi sono nascosti da due pezzi di stoffa bianca cuciti perfettamente sulla pelle, rabbrividisco solo pensando al dolore dell'ago confiscato dentro la pelle e la sensazione dei fili che si muovono lentamente in quello stretto strato di pelle.
La sua lingua è lunghissima, arriva fin sotto il mento, è davvero disgustoso il modo in cui si muove.Ci sono meno di una decina di metri di distanza tra noi, forse non è di suo gradimento dato che lui inizia a respirare in modo strano.
Credo sia meglio indietreggiare, ma non so se faccio bene, ho paura si sbagliare.-È un onore conoscerla, Denise-sama.
Ho sempre desiderato vedere il suo splendido viso da quando ha messo piede in questo mondo.-Rimango sorpresa, al contrario dell'aspetto è molto gentile e con un linguaggio perfettamente liscio e pulito.
-La ringrazio... come si chiama?-
-Aki, ma può chiamarmi come vuole.
Qualsiasi nome che le piace per me andrà più che bene.-Ho paura, questo qui fa davvero paura anche solo parlando normalmente, sempre se i suoi modi si possono definire normali.
Speriamo che non passi da un estremo all'altro, da tenero cucciolo a cane dell'inferno.
Però d'altra parte... non mi dispiace che faccia così.
Anche se è perché sono umana... mi fa sentire felice, importante e amata.-Va bene... signor Aki... la ringrazio.-
-Certamente è venuta nella mia dimora per un motivo ben preciso.
Che ne dice di parlare in un luogo più confortevole?-Un luogo più confortevole?
Non avrei mai pensato che con questo termine intendesse un letto d'insetti all'interno d'un magazzino.
Non vorrei toccare quelle bestie puzzolenti e piene di malattie, ma chi si metterebbe contro un demone anche se è un essere calmo e gentile?
Mi siedo lentamente, nel farlo sento il rumore di qualche insetto spiaccicato, spero non si arrabbi se ne uccido una decina o più.
Ho voglia di vomitare.
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Human
Teen FictionDenise e Nana erano due cugine inseparabili. Ma poco a poco Nana inizia a trascorrere il suo tempo assieme ai suoi due cugini dalla parte della madre di cui nessuno aveva mai sentito parlare. Denise, decisa a riavere Nana, cerca di andare a parlare...