Capitolo 40

48 6 4
                                    

Siamo in uno dei negozi più alla moda del regno, o almeno è così che me l'ha descritto Rihito.
Ha detto che pagherà lui per me e che non c'è bisogno che gli torni i soldi, di conseguenza non posso rifiutare, mi sentirei uno schifo a non accettare una simile offerta.
"Voglio proprio sapere cosa avresti fatto se i soldi fossero tuoi cosa avresti comprato... tirchia!"
Non ricordo quando sia tornata, ma comunque ora è qui, e ci ha messo meno tempo del solito.
Eppure diceva di avere una gran fame... pensavo che avrebbe mangiato molto di più rispetto al solito.
"Non posso lasciarti sola per troppo tempo.
Temo per la tua povera vita."
Vorrei tanto insultarla, ma c'è Rihito con me, adesso che sa della sua esistenza non voglio fargli capire che tipo di rapporto assurdo ho con lei.

-Guarda questo completo!- dice Rihito indicandomi un manichino -credo che sarebbe perfetto per te.-
Il colore degli abiti è sul giallo e l'arancione, due colori di cui ignoro l'esistenza, sono in assoluto i due peggior colori.
-Preferirei colori più scuri...-
-Non va bene, è meglio che porti qualcosa di più vivace.-
-Si può trovare un punto d'incontro?
Magari il blu o il viola...-
-Azzurro e lilla andranno bene.-
Io e lui abbiamo gusti completamente diversi, lui preferisce abiti eleganti mentre io abiti più... normali.
In questo negozio si trovano prevalentemente abiti eleganti adatti per un evento importante, ma quei pochi "normali" non sono male.

-A proposito di vestiti...- dico guardando delle magliette appese -cosa fanno indossare ai soldati dell'esercito?-
-Domanda molto strana... comunque quelli in comando possono vestirsi come vogliono, di conseguenza Nana...-
Davvero pensa che ho sempre per la testa Nana?
Ci tengo a lei ma non è il motore dei miei pensieri.
-Non ho detto che voglio sapere come si veste Nana, ho detto che voglio sapere come si vestono i soldati.-
-Ma come... a cosa potrebbe servirti saperlo?-
Mi sembra così intelligente eppure per le cose più ovvie riesce solo a capire il soggetto della frase... anzi... non ha capito neanche quello.
-Cambio la domanda in modo che tu possa capire...  come devo vestirmi per entrare nell'esercito?-
Sin dall'inizio il mio obbiettivo non era quello di chiedergli che tipo di abbigliamento dovrei mettere, il mio obbiettivo è quello di comunicargli che ho intenzione di entrare nell'esercito.
Anche se ormai sono conosciuta... ma a quello ci penserò a tempo debito.
-Non credo sia una buona idea...- dice, sembra quasi un automa mentre lo dice, starà dicendo veramente che non vuole che lo faccia oppure vuole che lo faccia.
Non riesco a capire...
-Voglio vedere cosa succede realmente in quel posto, voglio vedere se c'è un modo per far ritornare Nana com'era.-

-Non voglio che ti facciano il lavaggio del cervello.
E poi non potresti andarci comunque, ti riconoscerebbero subito, dopotutto ci sono mio cugino e mia sorella.-

-Non c'è un modo per mascherare il mio viso?-

-Potrei farlo... ma devi stare alle mie regole...-
Adesso sì che sono riuscita a capire cosa pensa.
-Fin dall'inizio non hai mai cercato di fermarmi, anzi... è come se mi stessi esortando.-

-Mi hai scoperto...- dice ridendo leggermente -sai... ho sempre sognato avere una fidata assistente.-

-Ma sei un dottore! Io preferirei entrare nell'es...-

-Cosa ti ho detto? Devi stare alle mie regole!-

-Come vuoi...-

La giornata è passata in tranquillità, abbiamo chiacchierato di tante altre cose e ci siamo divertiti.
Adesso è ora di cena.
Abbiamo pranzato assieme ai due maghetti ma per cena Rihito ha espresso il desiderio di portarmi fuori a cena, non mi lascia sola un momento.
-I nuovi vestiti ti stanno bene!- commenta Rihito.
Siamo in macchina, ha detto che vuole portarmi in un ristorante al porto.
-Ti ringrazio! Hai speso così tanto che non potevo non metterli.- gli dico cercando di sorridere, ma è davvero difficile, non riesco a capire a cosa pensi.
So già che quest'invito non è di cortesia, so già che sta tramando qualcosa, lo vedo abbastanza forzato.
Sono sicura che se gli chiedessi il perché mi risponderebbe con una menzogna, di conseguenza meglio stare zitti ed aspettare in silenzio.
"Ti sei ricordata delle pietre e del libro?"
-Cazzo!- dico per sbaglio, Rihito frena di colpo, non se l'aspettava.
-Che succede?- chiede poi.
-Perdonami, ho avuto un dolore improvviso alla testa... ora è tutto apposto. Scusami...-
-Non preoccuparti... avvisami se succede qualcosa.-
Di sicuro avrà pensato che è per colpa di Ricky, adesso che sa della sua esistenza sono sicura che ogni mio problema lo attribuirà a lei... non che sia sbagliata come cosa.
"Non pensare ad altro!
Le pietre ed il libro... dove sono?"
Non ricordo... l'ultima volta che li ho visti è stato prima d'addormentarmi... quando mi sono svegliata ho dato la priorità al mio corpo pieno di morsi.
"Sono sicura che l'ha nascosto tuo cugino.
Quei due idioti avranno detto anche degli altri tre demoni e dell'utilità del libro.
Questo è quel che succede quando ti fidi di qualcuno... cretina!"
L'insulterei anche io se non ci fosse Rihito accanto a me, non la sopporto quando si crede superiore agli altri.

Finalmente arriviamo a destinazione, Rihito mi tratta da principessa aprendomi la portiera, vorrei proprio dirgli che riesco a fare cose così banali anche da sola ma voglio evitare di sembrare sgarbata.
"Ammettilo che ti fa piacere, sono sicura che nessun ragazzo ti abbia mai trattata così."
Purtroppo è vero, non mi è mai successo prima.
Infatti è proprio il fatto che a farlo per la prima volta sia mio cugino che mi fa innervosire.

-Tutto bene?- dice Rihito -Ti vedo tesa.-
Come posso dire... credo che tutti si sentirebbero tesi quando sei dentro ad una situazione che sicuramente è tutt'altro che piacevole.
-Va tutto bene, solo che essere davanti ad un ristorante di lusso mi preoccupa. Non ci tengo a farti spendere troppo...-
"Dopo aver visto tutto quel che hai comprato oggi con i suoi soldi non puoi dire questo... ipocrita!"
-Non preoccuparti, voglio passare del tempo con la mia cuginetta.
Quando eri addormentata ero sempre accanto a te, ero davvero preoccupato.
Oggi voglio festeggiare, quindi non pensare a queste sciocchezze e goditi la serata.-
Il suo sorriso falso è la prova concreta che mi sta solo prendendo in giro.
Perché prima era così sicuro di sé?
Adesso sembra insicuro, non è che sta per fare qualcosa più grande di lui?
"Questa situazione non mi piace, o meglio, questa sensazione non mi piace...
Se ho sentito bene nelle vicinanze ci sono guai in arrivo..."
C'è solo una cosa che può sentire chiaramente Ricky... e se ho capito cosa vuole dire, questa serata sarà tutt'altro che una cena per festeggiare.
-Denise... vorrei presentarti una persona!- dice Rihito mentre entriamo nel ristorante -è conosciuto in tutto il regno, gli ho parlato del tuo problema e ha detto che non dirà nulla ad altri della tua presenza qui.
Non ci poteva essere niente meglio di questo, vero?-

Andiamo verso il tavolo che Rihito ha ordinato, c'è già una persona seduta, e solo a vederla ho voglia di tornare a casa.

HumanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora