Capitolo 43

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Apro gli occhi e quel che temevo si è avverato: intorno a me c'è realmente del ghiaccio.
Le macchine, il pavimento e le pareti sono completamente ricoperte da un grosso strato di ghiaccio.
Le luci sono tutte spente ad eccezione di due piccole lampadine poste ai fianchi della porta da cui sono entrata, quelle di emergenza.
Emanano una luce così debole che senza di esse sarebbe praticamente la medesima cosa.
Cerco di alzarmi dal lettino ma ho le gambe indolenzite, non riesco a muoverle come vorrei.

Solo ora mi accorgo che il mio angioletto non è qui, probabilmente sarà scappato lasciandomi da sola mentre ero incosciente...
Oppure è lui che ha progettato tutto ciò?
O forse... sono ancora addormentata?
Possibile che tutto questo sia solo un sogno?
Oppure sono nella mia mente e Alan vuole che io distrugga da sola ciò che mi impedisce di diventare "pura"...
Perché nessuno mi spiega mai cosa devo fare?
Appena riesco a riprendere il controllo delle mie gambe, scendo dal lettino e perlustro la stanza.
La porta da cui sono arrivata è completamente bloccata dal ghiaccio, ma anche se non lo fosse non potrei uscire, per venire qui abbiamo preso un ascensore e al momento non c'è elettricità.
Alan non si è preoccupato di mettere un'uscita d'emergenza... il che mi rende praticamente intrappolata qui dentro...

Mi giro intorno più e più volte, fino a farmi venire il mal di testa.
Solo dopo una manciata di minuti mi accorgo di un "piccolo" particolare...
Devo essere davvero cieca per non averlo visto prima, dato che questo particolare è alto più o meno due metri.
Si trova dall'altra parte della porta, la superficie liscia mi permette di vederlo chiaramente.
Quella figura che sembra essere di sesso maschile indossa solo un paio di pantaloni che un tempo erano probabilmente bianchi, con una cintura praticamente inutile dato che non è allacciata.
Non ha una maglietta o qualcosa che gli copra il petto, permettendomi così di vedere dei pettorali che le ragazze farebbero omicidi per toccarli.
L'unica pecca di quel busto da urlo è che i tagli e le cicatrici rendono la pelle uno straccio logoro.
E adesso arriva la cosa peggiore di tutte... la faccia.
O meglio, quel che gli copre la faccia, ovvero una pesante maschera di ferro arrugginito.
Non ci sono buchi per naso, bocca e occhi, l'unico buco presente è quello per far passare il collo, tutto qui.
In mano tiene una falce, arrugginita anche quella.
Il manico presenta delle incisioni, delle parole scritte in una lingua antica che io non conosco.
La lama è perfettamente affilata, credo che gli piaccia prendersene cura...
Questo essere rimane immobile a fissarmi, mi dà una sensazione di sicurezza il fatto che sia dall'altra parte del ghiaccio, almeno così non può sfiorarmi.
Ma poi mi viene un dubbio... e se fosse lui la causa di tutto questo ghiaccio?
In questo caso... lui potrebbe... devo trovare un modo per uscire di qui.

Appena riesco a muovermi meglio mi alzo per tastare ogni cosa, voglio capire se tutto quello che c'è in questa stanza è attaccata al ghiaccio.
Scopro con amarezza che è proprio così, in poche parole non ho nulla con cui difendermi o attaccare.
Sento sempre più freddo intorno a me, ogni singola parte del mio corpo sta diventando parte integrante di questa stanza.
Perdo nuovamente il controllo del mio corpo, il ghiaccio è entrato dentro di me e non ha intenzione di andarsene.
Siccome non sento più le gambe, cado prona a terra.
Anche se non riesco a muovermi, sento ogni singola parte del mio corpo così pesante che mi sento sprofondare nel pavimento.
La mia testa è rivolta verso sinistra, da qui riesco a vedere bene la porta... e posso affermare che non sono tanto felice di vederla.
Dietro di essa non c'è nessuno, quell'essere sembra essersene andato, ma dove?
Non ci penso neanche tanto che subito avverto sulla mia schiena qualcosa di appuntito.
La punta è appoggiata delicatamente e di conseguenza non mi fa male, almeno per il momento.
Sul ghiaccio posso vedere il riflesso di quel mostro che mi tocca con la punta della sua falce.

Proprio in quel minuscolo punto sento una strana sensazione indescrivibile, un misto tra dolore, rabbia e depressione, ma al tempo stesso sento anche di gioia e tranquillità.
È davvero strano che riesca a sentire sensazioni simili da un punto del mio corpo... eppure è sta succedendo proprio adesso.
Non ci vuole un genio per capire che questo mostro è un demone... ma che razza di demone è?
Un demone che riesce a controllare i sentimenti? Che può manipolare la mente umana?

"Colpevole"

Colpevole è ciò che vedo scritto per terra... col mio sangue.
Non mi sono accorta del momento in cui ha premuto così tanto la falce da farmi uscire il sangue.
Questo qui sta scrivendo usando la falce come una penna e il mio sangue come inchiostro, ci può essere qualcosa si più spaventoso al momento?

Quando ha finalmente finito di imbrattare di rosso, da un colpo secco al pavimento con la falce, a qualche centimetro dalla mia faccia.
Intanto il ghiaccio che mi avvolgeva è svanito e posso tornare a muovermi.
Mi metto seduta in modo da poter leggere tutto quel che ha scritto.

"Colpevole per aver messo piede nel mondo dei demoni.
Colpevole per aver sfruttato il potere di quattro demoni a loro insaputa.
Colpevole di aver rovinato il bilanciamento e il patto tra angeli e demoni."

Ma chi è? Il giudice del mondo dei demoni?
Solo una persona di grande importanza può permettersi di...
Aspetta... e se lui fosse... merda!

Il demone ha già alzato in aria la sua falce, la tiene con entrambe le mani, è pronto a colpirmi e a farmi fuori con un colpo secco.

-Fermati!- urlo proteggendomi con le braccia, sto tremando e la mia voce sembra più un patetico piagnisteo piuttosto che una supplica.
-È vero!- gli dico alzando lo sguardo, cerco di guardarlo negli occhi... cioè di guardargli la maschera nonostante la paura che mi paralizza completamente -sono stata nel mondo dei demoni, ho utilizzato il loro potere... anche se non a loro insaputa... ma il conflitto tra angeli e demoni esisteva già!
Come puoi incolparmi di tutto ciò senza prove? Vorrei essere giudicata con delle prove... e con qualcuno che mi faccia da avvocato.
È così che funziona da me!-

Il demone mi fissa per qualche istante, forse pensa a quante cose senza senso abbia detto in meno di trenta secondi, e se la pensa così non gli do torto.
Dopo questo breve silenzio, vedo sua sua falce catapultarsi verso di me.
Chiudo gli occhi in attesa del dolore supremo e spero in un miracolo... e per mia fortuna arriva per davvero.

-Obiezione!- dice Ricky, mentre il sangue le scorre lungo il braccio.

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