Capitolo 49

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Sono passate settimane da quando sono venuta a lavorare come "l'assistente del dottor Rihito", ma non ho concluso un bel niente.
Non sono più riuscita a parlare con Rihito in mensa dal primo giorno che sono qui.
Eppure diceva che non c'era molto lavoro... trova sempre qualcosa da fare proprio quando dovremmo parlare del mio piano.
Mentre io eseguo le mie mansioni da assistente, come ad esempio mettere in ordine degli stupidi fogli riguardanti ogni singolo soldato dell'esercito, Ricky si diverte ad esplorare il posto assieme agli altri tre demoni.
Non ho voluto approfondire l'argomento, ma pare che siano loro la causa di incendi scoppiati per caso, idranti che iniziano a funzionare per puro caso, folate di vento così forti da spezzare le attrezzature per l'allenamento e i brevi terremoti.
La cosa più strana è che nessuno si fa domande a questo proposito, per questo mi chiedo... è davvero normale tutto ciò?

Al momento sono nello studio del mio "capo" e sto facendo un lavoro del tutto nuovo: riordino le scartoffie.
Sto per finire il lavoro e tornare nella mia stanza quando qualcuno bussa alla porta.
Dico gentilmente di entrare e un ragazzo appare sulla soglia.
-Mi dispiace ma al momento il dottor Rihito non è qui. Da quel che mi ha detto mi pare sia...-

-Non importa dove sia- dice facendo l'occhiolino -devo solo prendere una cosa, poi tolgo il disturbo.-
Sta per avvicinarsi allo scaffale dei medicinali quando io mi metto dinnanzi a lui, dicendogli decisa -mi perdoni, ma non posso permettere ad una persona qualunque di entrare e prendere dei medicinali.-
Il ragazzo rimane un attimo sorpreso, ma dura poco e subito dopo fa un leggero sorriso.
-Mi scusi lei, signorina.
Magari non ha avuto il tempo di conoscere tutti qui dentro, o almeno quelli di una certa importanza.-
Con questa frase capisco chiaramente di aver fatto una grandissima figuraccia.
Potrebbe anche dire il falso, ma la sua faccia da "principino che ottiene tutto" mi dice il contrario.
I suoi occhi azzurri luccicano quando dice -sono il futuro proprietario di tutto quel che vedi intorno a te.
Tra qualche anno mi vedrai al posto di mio padre, a comandare questi valorosi soldati.
Mi chiamo Hyoma.
Piacere di conoscerla, milady.-

Oh cavolo... questo qui è il figlio di Huan Cruz!
Ma non assomiglia per nulla al padre...
Lui ha gli occhi azzurri mentre quelli del padre sono neri, che non suscitano alcuna emozione.
I tratti di questo ragazzo sono delicati, come un giovane fanciullo che deve attendere ancora per diventare un bel principe.
I capelli sono bianchi, quasi tendenti al lilla, il risultato di una fase di ribellione chiamata "i capelli sono miei e li faccio come voglio anche a costo di rendermi ridicolo".
Solo dopo un'attenta rivisitazione dei miei ricordi noto che era l'ultimo dei quattro seduti a quel tavolo di "persone snob".
Eppure guardavo molto spesso quel tavolo nei momenti di noia in mensa... si vede che ero molto più attenta a Nana o a Huan Cruz piuttosto che agli altri commensali.
-Non si preoccupi- dice facendo un secondo occhiolino -non dirò a nessuno di questo malinteso. Ora però potrebbe farsi da parte?-
Senza dire una parola, lo faccio passare e osservo attentamente ogni sua azione.

Si è inginocchiato per aprire una piccola porticina nel muro che, se non l'avessi vista adesso, dubito che l'avrei mai vista.
Ha le fessure così sottili e il colore così identico a quello del muro che si mimetizza perfettamente.
Insomma, è il nascondiglio perfetto per qualcosa di un'elevata importanza.
Per aprirla, Hyoma tocca un punto preciso, ma la sua schiena non mi permette di vedere quel punto con precisione.
Dentro a quella porticina, grande circa mezzo metro, ci sono dei mini-scaffali e sopra di essi ci sono delle fialette, tutte identiche.

-Che cosa sono quelle fialette?- mi azzardo a chiedere.
-Ma come?- chiede Hyoma senza neanche voltarsi -il dottore non ti ha mai mostrato questo gioiellino?-
Prende in mano un paio di fialette e le mette controluce per osservarne la sostanza.
-Queste qui sono l'orgoglio di mio padre.
Ogni soldato deve assumere questa medicina almeno una volta al mese.
Aumenta le prestazioni fisiche e permette al cervello di tenersi sempre in allenamento.
E non ha nemmeno effetti collaterali... è qualcosa di miracoloso!-
Effetti collaterali ne ha... ma non di particolare interesse se si è dei maghi.
Questa pozione aumenta l'ostilità verso le altre specie in una maniera assurda.
Un mago in mezzo ai maghi non se ne renderebbe conto... ma un umano che ha sempre vissuto con una maga, seppur per metà, se ne rende conto ancor prima che qualcuno dica che qualcosa non va.
Chissà se il mio caro Huan Cruz ne è a conoscenza... ma qualcosa mi dice che è proprio quello il suo scopo principale.
Ha quell'odio profondo verso gli Angel qualcosa, isomma quelli che venerano gli angeli.
Il fatto che aumenti le prestazioni fisiche è solo una cupola per nascondere il suo vero scopo... ovvero alimentare l'odio verso quella precisa specie, e anche verso le altre ovviamente.
Sì, sono sicura che sia quella dialettale la causa di tutto.

Mi sento un genio solo dopo aver capito tutto questo... forse ho delle abilità nascoste di cui nemmeno io sapevo niente.
"Smettila! Vuoi stare attenta a quel che ti viene detto?"
Hyoma mi aveva appena detto qualcosa e stava aspettando una mia risposta.
Ma dopo aver capito che non ne avrebbe avuta una, ha richiuso la porticina ed è uscito.
-Tu hai sentito che cosa ha detto?- chiedo, fortunatamente le telecamere non hanno microfoni e nessuno può sentirmi... a meno che non ci sia qualcuno che legge il labiale, ma ne dubito.
"No, ma adesso non ha importanza.
Ora che sappiamo che cosa rende così le persone siamo avvantaggiate, no?"
-Sì, ma ci sono ancora alcune cose che non capisco...
Se tutti devono utilizzarla... come mai io non ne ho in corpo? E come mai Rihito non ne aveva e ora sì?-
"Oh, lo so io!
Allora... hai sentito che bisogna prenderla una volta al mese? Ciò vuol dire che l'effetto non è duraturo.
E siccome Rihito raramente lavora, dato che l'esercito non va in guerra, questo ti ha permesso di conoscerlo mentre era "sano".
Il fatto che non ti abbiano ancora dato niente forse è perché non sai ancora niente o probabilmente stanno aspettando che finisca il tuo "periodo di prova"... non lo so... non ti so rispondere a questa domanda."
-Ok, ho capito...
Però c'ho un peso sullo stomaco che vorrei togliermi.
Ti prego, dimmi che hai visto il punto per aprire la porta.-
"Oh sì, ma dovrai sudare sette camicie per ottenere questa succosa informazione."

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