Capitolo 53

17 3 0
                                    

"Un essere umano tutto per me?"
Ma cosa sono? Un cucciolo che sta per essere adottato?
Questa sua ultima frase ha fatto cadere quel poco di rispetto che gli davo.

-Potrebbe non usare queste espressioni?
Che cosa crede che io sia?
Un giocattolo nuovo?-
Le mie parole devono averlo ferito o perlomeno colpito, perché la sua espressione cambia in un battito di ciglia.
-Certo che no, scusami.
Non volevo offenderti, è solo che sono così emozionato di vedere un umano per la prima volta.
Sono affascinato dalla loro vita, le loro tradizioni, le loro...-
Questo qui farebbe subito amicizia con Aki.
Se non fosse così assurdo il fatto di conoscere un demone, glielo presenterei.
-Quindi se sono viva lo sono grazie a te...- dico voltandomi verso la parte opposta da dove è lui, dirlo mi fa uno strano effetto -beh... ti ringrazio.-

-Ti ho già detto che ho chiesto a mio padre un essere umano. Non gli ho detto se vivo o morto... quindi il merito è solo suo.-

-Non capisco il senso di perché lui mi voglia viva.
Sono più propensa a pensare che sia stata la tua richiesta a tenermi in vita.-

-Mi stai dicendo che pensi di conoscere mio padre meglio di me?-
"Se non conosci gli effetti di ciò che fa tuo padre con quelle fialette... allora sì, lo conosciamo meglio noi."
Sono proprio curiosa di rispondergli in questo modo, Ricky mi ha dato un buono spunto.
Ma dubito che andare dritta al punto in questo caso dia dei risultati.
-Io non l'ho mai detto.
Però non so... credi davvero che lui ti dica tutta la verità?-

-Stai cercando di mettermi contro mio padre?- dice incrociando le braccia, non gli ho messo le cose in una buona maniera, sta andando contro di me.
-No, ma non hai notato che...-

-Aspetta!- dice mettendomi una mano sulla bocca -questo posto non è il migliore. Ti porto a fare un giro, signorina...-

-Denise.-

-Allora allacciati bene la cintura, Denise. Perché non sarà una semplice passeggiata.-

Mentre mi slegava da quello scomodo lettino, Hyoma mi raccontava della sua passione per le macchine.
Infatti il suo "posto migliore" è proprio la sua macchina.
Mi rassicura dicendomi che nella sua meravigliosa macchina non ci sono telecamere o microfoni, quindi possiamo parlare in assoluta tranquillità e libertà.
Appena usciamo dall'area riservata dell'esercito iniziamo a vagare tra le strade deserte del mondo dei maghi.
Certo però che l'esercito è un po' troppo staccato dal resto del mondo... non mi ricordavo di aver fatto tanta strada per arrivare fin qui.

-Quanto amo l'aria fresca!- esclama lui a  gran voce mentre apre il finestrino -solo qui riesco a sentirmi libero.
Tu la senti questa sensazione di libertà?-

Lo fisso con gli occhi sbarrati.
Devo rispondere sul serio?
Lui capisce che non ho intenzione di rispondergli e continua a parlare -allora... dimmi tutto quel che vuoi dirmi.
Ti assicuro sulla mia magia che non lo dirò ad anima viva... o morta, se è possibile farlo.-

-Beh da cosa posso iniziare...
Innanzitutto vorrei precisare che non sono qui per far del male a qualcuno o per sabotare dei piani.
Quindi escludi omicidi e sabotaggio, non sono qui per questo.-
Non so dire con precisione il perché, ma so che devo dirgli la verità.
Forse ci sto girando intorno, ma è ciò che voglio davvero.
Forse sarà per l'aspetto gracile e indifeso, però lui m'ispira una sicurezza tale da crederlo innocuo.
Forse sto sbagliando... ma ho bisogno di qualcuno di abbastanza influente su Huan Cruz dalla mia parte.
-Sono venuta qui per Nana... magari la conosci, lei è mia cugina.
Ha iniziato a comportarsi in modo strano e non mi vuole più bene come un tempo.
Ho iniziato a trovare indizi solo dopo essere stata nel mondo dei maghi.
Il suo cambiamento è iniziato proprio da qui, in questo edificio.
Lo so per certo perché anche altri due che conosco hanno subìto lo stesso effetto, e lavorano entrambi qui dentro.
Magari avrai già capito di chi parlo, ma non è questo il punto.
Ciò che voglio dire è che qualcosa sta rendendo i maghi incapaci di stare vicino a qualcuno che non è uguale a loro.
Umani, Angel Enchaustin e sicuramente altre razze che a me rimangono sconosciute.
Ho capito che cos'era la causa solo grazie a te.
Tu mi hai mostrato quella fialetta ed è l'unica cosa che non ho esaminato.
Hyoma... tuo padre non è un genio, è un mostro.-
Ok... forse ho mentito un pochino quando ho detto che ho esaminato determinate cose, dopotutto sono stati i demoni a farlo e non io, però per il resto gli ho detto solamente la verità.
Hyoma tiene gli occhi fissi sulla strada, mi fa venire il dubbio che per tutto questo tempo non mi abbia nemmeno ascoltata.
-Hyoma...?-

-Sì, ho capito... però...-
Sembra in difficoltà, non sa se credermi o meno.
-Io... non riesco ad accettare che mio padre possa farlo per accrescere l'odio verso qualcun altro.-

-L'odio che nutre verso gli Angel Enchaustin non è abbastanza? Tutti i libri che ho letto confermano il contrario.-
Questo povero ragazzo è chiaramente combattuto.
Non sa a chi credere, non sa cosa scegliere.
-Sì, in effetti hai ragione... però come fai a dirlo?
Hai sperimentato il farmaco?-

-No, ma gli eventi che sono accaduti dopo la scoperta del farmaco mi hanno dato da pensare...
Comunque ci tenevo ad informarti che non mi aspetto che tu mi creda.
Dopotutto sto pur sempre parlando di tuo padre, mica di uno sconosciuto.-

-Facciamo un patto.
Proverò ad usare quel farmaco su qualcuno che non ne sa niente, magari ad un mio amico.
Se funzionerà, ti aiuterò con quel che vuoi fare.
Se non funziona... deciderò al momento.-

-Vuoi testarlo su un tuo amico? Sono disposti ad accettare qualsiasi cosa? Anche la droga?
Che razza di compagnie frequenti tu?-

-Non fare domande!- dice voltandosi verso di me -magari in un primo momento ti sono sembrato un ragazzino indifeso con dei rimasugli di latte sui lati della bocca.
Ma so bene quel che faccio e so anche come farlo, tienilo a mente.-
Colpito in pieno, non ha sbagliato neanche di mezzo millimetro.
Però... sono sicura che con questo ragazzo mi divertirò un sacco.

HumanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora