Capitolo 38

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Comincio ad urlare, urlo senza un motivo valido.
Non credo che ci siano altre persone oltre a noi tre, ma se ci sono... non credo che mi aiuteranno.
Forse lo faccio per tranquillizzarmi, per allontanare la paura.
Oppure semplicemente perché... sono pazza.
-Vuoi smetterla?- chiede quel mostro contemplando gli oggetti presenti nel carrello -sei abbastanza fastidiosa.-
Continuo ad urlare sempre più forte, tanto sono sicura che non peggiorerò la mia situazione, dopotutto sono già nella peggiore delle situazioni.
-Bevi questo!- dice portandomi alla bocca un liquido bianco -ti aiuterà a ricostruire il tuo corpo distrutto.-
Corpo distrutto?
Questa storia non mi piace per niente...
Cerco di buttare fuori tutto quel che ho appena ingoiato, ma ormai è già andato giù tutto.
Non ha un sapore preciso, ne bello ne brutto, però sto male comunque, come se avessi appena ingoiato degli insetti, cosa già successa purtroppo.
Appena il liquido finisce, la donna lascia cadere la bottiglia e si dirige verso i suoi giocattoli.
Prende delle forbici, le osserva per qualche secondo e poi le pulisce con del liquido.
Ho paura solo a chiedermi a cosa serva quel liquido, vorrei fosse del semplice disinfettante ma è impossibile vista la situazione.
-Tranquilla...- dice vedendo la mia preoccupazione -non ti farà male questo, ti darà solo un fastidio atroce.-
E questo dovrebbe tranquillizzarmi?
Si accovaccia vicino a me, ha un coltellino minuscolo, inizio a temere per il mio povero corpo.
-Non mi piace essere originale, penso che i metodi di tortura più comuni siano i migliori.
Non trovi?-
Ma da dove è saltata fuori questa squilibrata? Rivoglio il mio dottore gentile ma cattivo...

Abilmente, riesce a liberare una mano dalla camicia di forza.
Io non oppongo resistenza, o meglio, il mio corpo non si muove nonostante io ci provi.
Quel liquido serviva anche a questo?
Senza tante cerimonie mette il coltello sotto l'unghia dell'indice, anche se non riesco a muovermi il dolore lo sento benissimo, potrei morire solo per questo... però purtroppo è solo l'inizio.
La donna muove lentamente il coltello, a destra e sinistra, vuole togliere l'unghia.
Ogni minimo movimento è per me un incubo atroce senza fine, sembra non finire più.
Poi, come se nulla fosse, si ferma e rimuove il "pezzo inutile" senza aspettare oltre.
Urlo sempre più forte, anche se l'incubo sembra finito il dolore continua ad espandersi su tutto il corpo, sarà l'effetto del secondo liquido che ha utilizzato per pulire gli oggetti?
O forse è normale sentirsi così?

Ho la saliva che mi cola ai lati della bocca, è uno spettacolo orribile.
Cerco di parlare nonostante la situazione.
-Al...an...-

-Cosa c'è? Vuoi mio fratello?-
Non voglio stare con quel pazzo, ma sempre meglio di questa tizia completamente malata.
Annuisco lentamente, per fortuna almeno la mia testa si muove, ma di poco.
-Mi dispiace, al momento sta facendo qualcosa di molto importante.
Mi occuperò io di te, non voglio lasciarti sola.
Sarebbe brutto se lo facessi...-
Per me sarebbe l'esatto contrario, ma come posso dirglielo?
Riesco a malapena a ricordarmi il mio nome.

Lei continua con il suo sadico "gioco", fa gli stessi movimenti con le altre dita, e ogni volta sembra sempre peggio.
Quando arriva al mignolo sento che mi manca l'aria, vedo tutto sfocato, sento il bisogno di chiudere gli occhi.
Ma lei non accetta questa mia condizione.
-Sveglia!- dice dandomi un paio di schiaffi in piena faccia -sarebbe una noia per me se ti addormentassi.-
Perché usano il termine "angelo" per indicare una persona di buon cuore, che non fa mai nulla di cattivo... qualcuno deve dirlo che sono peggio dei demoni.

-Adesso cambiamo gioco, va bene?- dice dopo avermi tolto tutte le unghie, persino quelle dei piedi -Spero ti piacciano i massaggi... perché i miei amici sono degli esperti in questo campo.-
A questo punto è meglio morire... sul serio... qualcuno mi uccida.
Non mi piace per niente quel che ha appena preso dal carrello.
-Questi ragni non sono nocivi- dice prendendo un sacchetto pieno zeppo di quei mostriciattoli con tante braccine pelose -però danno una sensazione "speciale" alla tua morbida pelle.-
In un millesimo di secondo, quei mostri piccoli ma orrendi si trovano sopra la mia testa, non ci vuole molto prima che si diffondano in tutto il corpo.
Ognuno di loro trova il suo spazio personale e cominciano a mordicchiare.
Ho le braccia coperte dalla camicia di forza per cui non possono mordermi in quei punti, ma per quanto possa essere positivo per me è l'esatto contrario.
I ragni si sono concentrati sulle gambe, ma sopratutto sul collo e sul viso.
Non mi stanno succhiando sangue, non mi stanno mangiando la pelle, non so che cosa stiano cercando di fare, ma una cosa la so: il male è così intenso che non sono sicura di poter resistere ancora.

Infatti, dopo qualche attimo, ho sentito il mio corpo cedere, è diventato tutto più pesante, mi sento spinta verso il basso, è davvero strano...
Chiudo gli occhi pensando che finalmente sia finita e, per mia grande fortuna, questa volta è stato esaudito il mio desiderio...

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