Capitolo 44

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Ricky ha fermato la lama a mani nude, mi sembra inutile dire che il sangue che la sporca è il suo.
Non sembra sentire dolore, anzi, dalla sua postura sicura posso dedurre che lo sta sfidando apertamente.

-Tsk tsk- fa lei in segno di disapprovazione -è davvero strano che tu stia giudicando una persona senza far vedere i peccati commessi.
Non dirmi che hai fifa... hai paura di andare contro un umano...
Davvero patetico per il grande Silence, il famosissimo nonché il più temuto "primo demone del pentacolo".-
Noto che Ricky ama prendere in giro le persone, anche se sono su un altro livello, proprio come in questo caso.
Ma noto anche che l'ultima parte era riferita a me, non a lui.
Voleva farmi capire chi fosse e, sopratutto, di stare all'erta.

Silence tira via il suo giocattolino dalle mani di Ricky e la usa per indicare un punto sul ghiaccio.
Sta per rashiare il ghiaccio quando Ricky sfrutta quel piccolo momento di distrazione per fiondarsi contro Silence.
Non riesco a capire cosa stia succedendo esattamente, chi ha la meglio su chi, mi sento la testa pesante come un macigno e non riesco a vedere bene.
Probabilmente è tutto a causa dello shock subito... fatto sta che ora sto cadendo di nuovo nel mondo dei sogni... anche se probabilmente ci sono già.

Il "risveglio", se così lo posso definire, è alquanto traumatico.
Insomma... vedere ogni singola e minima parte di questa stanza ricoperta di rosso non è la cosa più carina e rasserenante da vedere appena ci si sveglia.

Ash è di fronte a me, si sta sistemando le ali... anch'esse ricoperte da un rosso così scuro da far perdere tutta la loro lucentezza e purezza angelica.
-Se sei qui vuol dire che Ricky è riuscita a riportarti indietro.
Davvero impressionante... mettersi contro un simile tiranno per tirare fuori dai guai una sua... amichetta?-
-Non mi fa ridere!- dico alzandomi dal lettino, il fatto di poter rimanere in piedi senza cadere mi rende così felice e piena di energie -piuttosto dimmi... perché non sei stato tu a salvarmi? Pensavo fossi il mio angelo custode e che ci tenessi a me...-
-Questo è vero, ma in cuor mio ero sicuro che Ricky non ti avrebbe mai lasciata sola.-
-E se questo tuo pensiero si fosse rivelato inutile?-
-Impossibile!-
-Ma che avresti fatto se...-
-Non ho mai un piano B.
Il mio piano A è sempre perfetto e non succede mai nulla di indesiderato che porta dei cambiamenti ai miei piani originali.
Ho sempre tutto sotto controllo.-
La sua sicurezza mi spaventa, ma da un lato mi fa sentire sicura sapere che lui non mi metterebbe mai in pericolo a meno che non abbia un asso nella manica... cosa che, a sentir lui, è sempre presente nella sua bella manica bianca... sporca di rosso al momento.

Aspetto che passi qualche secondo in silenzio prima di porre un'altra quesito che mi si annida nel cervello da un pochino...
-Ma quindi adesso... Ricky e io non possiamo più...-
-Tu e Ricky sì, ma tu e Silence no.-
Vedendo la mia perplessità e sentendo il mio silenzio, Alan continua a parlare - da quanto ne so è da quando sei entrata in contatto con Ricky che Silence tiene d'occhio tutto quel che fai.
Ovviamente sia io che quell'ammasso di capelli l'avevamo capito.
Anche senza parlarci direttamente, lei aveva intuito che volevo mandar fuori dai giochi Silence, così lei si è fatta da parte e si è ripresentata solo quando ha capito che non ti avrei aiutata.
Come ti ho appena detto: ho sempre avuto tutto sotto controllo, dall'inizio alla fine.-

-Hai avuto l'opportunità di allontanarmi da Ricky eppure non l'hai fatto...-

-Questo perché c'è un motivo.
Senza di lei saresti solo un piccolo essere umano senza difese nel regno dei maghi.
So bene che non può e non vuole farti del male... quindi può rimanere lì dov'è, non mi reca affatto disturbo.
Hai una "missione" da portare a termine e penso che Ricky sia fondamentale per portarla a termine.
Anche io voglio che la verità su Huan Cruz venga a galla, e tu sei una persona pronta a tutto pur di riuscirci. Non poteva esserci persona migliore per questo compito.
C'è un'altra persona che lo vuole morto... ma tu hai una marcia in più.-

-Leggendo tra le righe... stai dicendo che mi stai usando per i tuoi scopi.-

-Io non sto manovrando le tue azioni, stai facendo tutto da sola per un tuo scopo.
Sto solo dicendo che quel che stai facendo mi è d'aiuto, e non solo a me.
Quindi se hai bisogno di una mano...-
Le sue parole mi fanno rimanere a bocca aperta. Non solo mi sta dicendo che mi lascerà a piede libero, ma anche che mi offrirà il suo aiuto.
Forse è una trappola, forse sto sbagliando a rivalutare il suo comportamento... ma francamente... non può esserci qualcosa di più confortante al momento.
-Ritorniamo su- dice sollevandomi con delicatezza il mento per farmi richiudere la bocca -il tuo cuginetto si starà preoccupando.-
-Ma i nostri vestiti sono...- provo a dire, ma lui mi zittisce dicendo -quando entreremo nell'ascensore tutto si sistemerà, come se nulla fosse successo ai nostri fragili corpicini.-

Fidandomi di lui, non faccio altre domande e mi lascio trasportare dalle sue istruzioni.
Appena entriamo nell'ascensore i nostri vestiti tornano alla normalità, senza nessuna imperfezione.
Rihito ci stava aspettando nel giardino dietro la villa, stava parlando con la sorella di Alan riguardo alle nuove tecniche della medicina... cose che non interessano a nessuno esclusi loro due.
Appena mi vede mi chiede se mi gira la testa, se ho nausea o cose simili.
Alan lo rassicura dicendogli che adesso nessuno potrà nuocermi.
Sembra sicuro ma nel profondo so che vorrebbe mandare via anche Ricky, e che lo farà solo quando nessuno se l'aspetta.

Prima di tornare a casa di Rigito, Alan chiede se può parlare un momento da solo con me.
Mi consegna uno zainetto color argento con le bretelle bianche.
-Dentro ci sono le cose che ti sono state portate via. Rihito me le ha affidate, quindi fai in modo che non le veda- dice mostrandomi il contenuto del suo regalo: il mio libro e le pietre.
-Grazie- dico distogliendo lo sguardo, le mie emozioni parlano da sé e non voglio farlo notare ad Alan.
In tutta risposta, mi lascia un bacio sulla fronte, senza dire niente e con una velocità così impressionante da impedirmi di agire.
Prima che possa replicare, mi prende per mano e mi riporta da mio cugino, dove nella penombra si nasconde Ricky ad attendermi.

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