Capitolo 4

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"Io te l'avevo detto!" continua a ripetere quell'orribile demone, è davvero insopportabile.

Il corridoio è stretto, poco illuminato e di sottofondo si sentono le urla dei pazzi, fa davvero rabbrividire.

Finalmente arriviamo nella mia nuova stanza.

Stanza per modo di dire... dopotutto è un buco!
C'è solo un lettino messo accanto alla finestra.

A quanto pare non volevano sprecarsi con decorazioni e robe varie.

-Rimani qui e fai la brava per qualche ora- dice il dottore aiutandomi a sdraiarmi nel lettino -se per caso il demone ti stuzzica o cerca di prendere il controllo del tuo corpo, urla il mio nome. Ah già... tu non lo sai... te lo dico subito. Mi chiamo Alan, ma per facilitare le cose chiamami pure Al, come preferisci.-

Detto questo, il dottore Alan esce da questo schifo di camera.

Sinceramente non capisco come faccia a sentire che lo sto chiamando in mezzo a tutto questo rumore causato dagli altri pazienti, non che la cosa mi importi tanto, dopotutto non lo chiamerei per nulla al mondo.

"Adesso che ci penso nemmeno io ti ho detto il mio nome... mi chiamo Ricky, piacere" dice il demone con una risata scherzosa.

-Non ci tengo a fare amicizia con un demone- dico a voce alta.

"Andiamo Denise, in questo momento sono l'unica di cui puoi fidarti..."

-Mi prendi in giro? Perché dovrei fidarmi di te?-

"1) ti ho promesso che non ti farò del male, e le promesse le mantengo.
2) credo che ormai ti sia resa conto che non ti puoi fidare di quel tizio che è appena uscito. So già che intenzioni ha...
3) devi per forza fidarti di me se vuoi uscire presto da qui"

-Chi ti dice che voglio uscire da qui?-

"Sono nella tua testa, so quel che pensi..."

In effetti ha ragione... ho fatto una domanda piuttosto idiota.

Non posso usare ancora bene le mie gambe, quindi per il momento dubito di poter scappare, ma Ricky dice che potrebbe aiutarmi lei possedendo il mio corpo, il che è fuori discussione, non mi fido di lei... e lo sa bene.

Intanto passano i giorni... e noi due rimaniamo intrappolate dentro questa prigione che gli altri chiamano "centro di cura".
Più sento questo nome più mi viene voglia di far del male alla persona che ha deciso di fare un posto del genere.
Anche se la gente fosse irrecuperabilmente pazza... che bisogno c'è di metterli in un posto squallido e orribile? Questa mentalità assurda delle persone che si definiscono sane proprio non la sopporto...

Le uniche persone che vedo sono le infermiere che mi iniettato sostanze strane nel corpo e raramente Alan che mi chiede come sto e se può conversare con il demone, ma l'ultima richiesta è impossibile dato che Ricky smette di parlare con me non appena arriva lui.

-Che hai contro Alan?- le chiedo dopo che Alan è uscito dalla stanza.

"I demoni e la sua razza... è questo quel che mi dice di stargli lontano" risponde lei.

-Che razza è?- le chiedo, e lei risponde subito in modo sarcastico "Chi sono i nemici dei demoni? Gli angeli ovviamente!"

Un angelo?

La mia famiglia è cristiana e gli angeli non sono cattivi nella religione cristiana, al contrario.
Alan però non mi ispira fiducia e voglio scoprire che cosa nasconde, perché qualcosa di nascosto c'è di sicuro.

Per riuscire a scoprire qualcosa devo fare quel che non vorrei...

-Ricky! Ho bisogno del tuo aiuto...-

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