Capitolo 58

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Dopo svariati minuti, Ricky ritorna nel mio corpo.
Non ha niente con sé e ciò mi fa intuire che il suo piano non ha funzionato.
"Ma sentitela...
Come posso rubare se c'è lui dentro quella stanza?
Almeno so dove sono, ovvero dentro ad una teca di vetro.
Non capisco perché mettere tutto così in vista invece di metterli in una cassaforte... è come se ci stesse invitando a rubarli, per questo ho evitato.
Ma tanto non ci serviranno più di tanto.
Il libro è solo un modo per conoscere di più le altre razze e in questo caso non è utile.
Per le pietre posso andare io da sola a chiamare gli altri.
Vado subito, così rimarranno qui e saremo pronti per quando arriverà Huan Cruz."
Perché dovrebbe chiamarli adesso?
Dopotutto lui arriverà tra qualche giorno, farli stare qui creerà solo problemi.
I demoni devono mangiare e dubito che gli omicidi passino inosservati in questo mondo.
"Ah sì, ecco cosa dovevo dirti.
Lui non arriverà tra qualche giorno, arriverà domani mattina.
Il ragazzo effeminato stava parlando al telefono con suo padre.
Ho origliato qualcosina e da quel che ho capito è stato Hyoma a deciderlo.
A quanto pare vuole concludere questa storia il prima possibile... davvero strano.
Adesso però è meglio che vada, sento una brutta presenza che si avvicina e non voglio farmi trovare qui quando arriverà."
Ricky scompare mentre io rimango da sola a pensare.
Chi diamine sta arrivando?
Potrei pensare alla cameriera di prima per dirmi che Hyoma mi sta cercando.
Però non quadra, dopotutto è una persona che lei "non vuole vedere".
Potrebbe essere Hyoma, ma ciò mi fa venire un dubbio: può sentire la sua presenza?
Nel mio libro non ho letto granché sui demoni ma non mi pare che possano percepire le persone.
L'unica volta che ha sentito la presenza di qualcuno è perché era...
Non c'è bisogno di rispondere, quella persona è già davanti a me.

-Ti lascio da sola per qualche settimana e tu mi fai questo?- chiede Alan atterrando a pochi passi da me.
Io guardo lui e di sfuggita la finestra -come sei entrato? Come hai fatto a passare? E come hai fatto a volare senza che nessuno ti vedesse?-

-Non ci vediamo da tempo e queste sono le uniche domande che mi poni?
Mi rattristi facendo così...-
Di colpo mi ricordo che qui ogni singola stanza e ogni singolo corridoio sono colmi di telecamere, indico ad Alan quella presente nella mia camera e lui risponde -stai tranquilla, al momento c'è un ferma immagine e chiunque guarderà sullo schermo che corrisponde a quella telecamera vedrà te sdraiata sul letto.
E ho chiuso la porta con un piccolo trucchetto: chiunque si avvicina alla porta continuerà a camminare invece di fermarsi per entrare qui.
Possiamo parlare in assoluta tranquillità.-
Alan chiude le sue ali, le fa ritornare nel suo corpo facendole così scomparire dalla mia vista.
Si siede su un letto e m'invita a sedermi accanto a lui, io però mi metto di fronte a lui.
-Sarò breve.
Huan Cruz, essendo fermamente convinto che tu fossi una mia spia, mi ha inviato dei filmati della tua permanenza in quella stanza adibita a manicomio.
Ha voluto incontrarmi e mi ha riferito che eri diventata il giocattolino di suo figlio.
L'ho conosciuto di sfuggita e, da quel che ho capito, non è uno di quei ragazzini viziati che vogliono tutto solo perché è nuovo o particolare.
Lui probabilmente ti ha osservata, ha capito qualcosa sulle tue intenzioni e ti vuole perché ha un obbiettivo che solo tu puoi fare.-
Io so già la risposta, perché dovrei aspettare ancora per dirla?
-La morte di suo padre- dico senza timore, è ovvio che è quello il suo obbiettivo.
Alan sembra sorpreso.
-L'hai capito in fretta...
Comunque sì, è proprio questo il motivo.
Sembra un ragazzo fragile ma è solo una copertura.
L'ho capito subito che c'era qualcosa che non andava e l'ho studiato per qualche mese.
Lui brama il potere, anche se non so se il suo desiderio di potere porterà del bene o del male al futuro dei maghi.
Questa informazione l'ho ottenuta quasi otto anni fa, quindi c'è qualcosa che gli impedisce di ucciderlo.-

-Non vuole correre rischi, vuole un omicidio che faccia pensare alla sua completa innocenza...
Quindi ha bisogno di qualcuno che ha già delle colpe...- mormoro guardando verso il vuoto.

-... qualcuno che sia contro suo padre e che lo voglia morto...-

-...qualcuno che il mondo deve odiare, qualcuno di una razza diversa così da alimentare l'ostilità e aumentare la richiesta del suo cervello diabolico da parte del popolo...-

-Sei tu, Denise, non c'è ombra di dubbio.
E questo non è un male, dopotutto anche se lui darà la colpa a te che cosa succederà di grave?
Niente, ci sarò io a fare in modo che lui non ti dia la colpa.
Sai, ci ha provato anche con me.
Voleva uno dei miei uomini in grado di uccidere suo padre, solo che io ho le registrazioni di quel momento e lui non lo sa.
Faremo sembrare tutto un incidente e tu sarai libera, lui avrà il potere e io avrò una piccola marionetta con cui potrò manovrare l'esercito.-

-Dici di essere un angelo, ma hai una mente simile a quella di un demone.-

-Potrei cambiare idea sul mio piano, ma non lo farò solo perché sono il tuo angelo custode.-

-Che coincidenza... il mio angelo custode è il capo delle guardie e l'unico che può tirarmi fuori di qui... che strana la vita...-

-Già, è proprio una strana coincidenza...-

Dopo aver dato ad Alan le informazioni che ho ottenuto da Ricky, si congeda facendo un maestoso inchino mentre le sue ali si aprono facendo danzare nell'aria alcune piume.
Mentre vola via dalla finestra, m'inchino a raccogliere quelle piccole parti del suo corpo.
Sono soffici e calde, me le strofino sul braccio dandomi una sensazione di felicità.
Quelle piume sono davvero magiche, riescono a cambiare il mio umore.

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