Capitolo 28

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Porta marrone, un'altra porta marrone, una terza porta marrone... wow... una porta marrone!
Queste dannate porte sono tutte marroni, siamo sicuri che esista veramente una porta grigia?
Quel ragazzo mi ha detto di ripercorrere la stessa strada che avevo fatto in precedenza, però non avendo visto porte grigie ho iniziato a gironzolare... di conseguenza mi sono persa.
Non so più da che direzione sono venuta, cosa ho già visto e cosa no.
Non ho nulla per segnare i posti dove sono già stata, ma non sarebbe conveniente dato che poi verrei scoperta.
In più di qualche stanza ho sentito delle voci, ma credo che la maggior parte siano solo una mia impressione, o almeno credo e spero che sia così.
Improvvisamente, un rumore strano interrompe la mia ricerca, sento qualcosa grattare in una porta a pochi metri da me, proprio quella che ho appena superato, è un rumore fastidioso ed inquietante.
Lentamente, cammino senza far troppo rumore, spero che qualsiasi cosa o persona che sia dall'altra parte non mi abbia notata, non mi passa neanche per la testa l'idea di capire cosa sta succedendo.
Nonostante sia impietrita da questa situazione, cerco di girarmi per continuare ad andare avanti, ma c'è una cosa che attira la mia attenzione: il colore di quella porta è leggermente grigio.
Come ho fatto a non notarlo quando sono passata?
Forse perché ormai mi ero rassegnata dal trovarla...
Dovrei entrare lì dentro, però col cavolo che me la sento, non voglio perdere la vita per salvarne altre due.
Stranamente però, i rumori cessano di punto in bianco, tutto torna normale proprio come pochi attimi prima.
Ho ancora qualche incertezza ad entrare, non vorrei ritrovarmi qualcosa di spiacevole davanti.
Aspetto ancora qualche minuto per assicurarmi che sia tutto finito, poi mi avvicino alla porta e l'apro lentamente.
Mi metto una mano sulla bocca per non urlare: per terra e sui muri è tutto pieno di sangue.
Di cadaveri non c'è nessuna traccia, il che lo trovo molto strano dato che il sangue è freschissimo.
Tenendo sempre una mano sulla bocca, scendo le scale stando attaccata al muro, penso che così ho più probabilità di non essere scoperta nel caso ci sia qualcuno.
Dopo cinque rampe di scale arrivo finalmente nelle prigioni, anche qui è tutto pieno di sangue, nel corridoio, nelle celle, è ovunque, però dei cadaveri non c'è traccia.
Tutte le celle sono chiuse e vuote, è impossibile pensare che non ci fosse nessuno prima dato che il sangue è ancora fresco, l'odore è insopportabile e nauseante.
Mi sto convincendo del fatto che quel tizio abbia veramente un demone come suo alleato e che tutto questo sia opera di codesto essere, forse mi ha mandato qui proprio per farmi paura, o peggio, eliminarmi.
All'improvviso sento delle leggere voci, andando sempre più avanti quelle voci iniziando a diventare più forti fino a trasformarsi in urla.
Mi fermo all'improvviso, ho paura ad andare avanti, non voglio morire, voglio tornare indietro.
Mi giro di scatto, la cosa che vedo mi fa prendere un colpo che per poco non svenivo.

-E tu dovresti essere colei che cerca vendetta?
Ma scherzi?
Ti spaventi per delle semplici urla e dei graffietti sulla porta?
Ma perfavore...-
Emily ha la bocca tutta ricoperta di sangue, è stata lei a divorare tutte le persone che stavano nelle celle.
Aveva così fame che non si è risparmiata nemmeno le ossa, è davvero impressionante.

Forse è meglio evitare il fatto che faccio così perché al momento sono indifesa, così le dico -sto cercando un ragazzo e una ragazza.
Non li hai ancora divorati, vero?-
Fa uno strano effetto dire ciò, fa quasi ridere... per quanto possa essere divertente.

-Non ricordo di aver ingoiato qualcosa che vada sotto ai trent'anni... almeno credo, non conosco le età dei maghi... diciamo che non ho ingerito nulla che assomigli a un o una giovane.
Servono a qualcosa?-

-Sono utili per orientarsi in questo mondo, avere due alleati del posto è fondamentale.-

-In genere potrei fare a meno di "due del posto", ma questo è un luogo che pochi demoni conoscono... ok.
Tu vai avanti, tutti quelli che ti lascerai alle spalle sono quelli che posso mangiare.-

Proprio come ha detto Emily, mi prendo avanti e cerco Finnian e Angeline dentro tutte le celle.
Le urla dei carcerati diventano insopportabili, non le sopportavo prima mentre parlavo con Emily e adesso sono ancora più odiose. Adesso che so che sono causate per via di Emily non mi fanno paura, però fanno venire il mal di testa e anche un po' di pena, dopotutto mi implorano di aiutarli, di salvarli da morte certa.
Chissà che hanno fatto per finire nelle prigioni del palazzo Bardroy.
La prigione è immensa, sembra non finisca più, trovo strano il fatto che non ci siano guardie, forse prima che arrivassi Emily si è fatta un giro per prendere tutte le guardie e adesso si prende i prigionieri, ma è una scelta che escluderei dato che non vedo tracce di sangue.

Finalmente... dopo tantissimi "salvami","ti pagherò","si buona con noi", "risparmiaci"... sento "signorina Denise".
Corro in direzione della voce ringraziando mentalmente Emily per non averli ancora divorati, se fosse successo credo che non me la sarei mai perdonata... anche se direttamente non è colpa mia.

-Signorina Denise!- urla Finnian tra le lacrime, è raro e anche piuttosto strano vedere un ragazzo che piange.
Angeline è seduta in un angolino, raggomitolata su se stessa, tiene le mani sulle orecchie e gli occhi chiusi per non vedere e non sentire, ha paura e sta tremando, mi fa davvero pena.
Purtroppo non ho chiavi con me, all'entrata non ho preso in considerazione l'idea di vedere se ci fossero chiavi o altro per forzare l'apertura, dovrò chiedere aiuto a Emily.

-Riesci a forzare l'apertura?- chiedo appena vedo Emily, era parecchio dietro di me.

-Ti sembro una che adopera la forza bruta?- chiede irritata -non posso forzarla ma posso ammorbidirla.-

Fregandomene di sapere come fa un demone d'acqua a rammollire delle sbarre di ferro, faccio fare tutto a Emily e in pochi minuti le sbarre si possono muovere con facilità.

-Signorina Denise, le dobbiamo la vita!- dice Finnian abbracciandomi, poi si ricorda la differenza tra me e lui e si stacca quasi subito -mi scusi...-

Angeline rimane sempre nella stessa posizione, a quanto pare non si è accorta che è libera.
Mi avvicino a lei e le accarezzo delicatamente la testa, alza lo sguardo per vedere chi la sta toccando, appena mi vede la sua espressione cambia di colpo.
Fa un salto verso di me e mi abbraccia proprio come ha fatto suo fratello pochi secondi prima, le sue lacrime mi bagnano il collo.

-Seguitemi, vi porto nel mondo dei demoni.-

Sono sicura che sarà difficile ritornare nell'albero, quindi chiedo ad Emily dov'è il suo portale, se è qui vuol dire che è nelle vicinanze.

-Il portale non è qui nelle prigioni, ma qualche porta nel seminterrato del castello.
Vieni con me.-

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