Sono in una camera d'ospedale, intorno a me ci sono solo i miei parenti... però manca sempre la persona più importante: Nana.
I miei genitori sono a sinistra, dicono parole che non riesco a capire, parole che per gli altri hanno un senso... ma non per me. Lentamente però riesco a distinguere i suoni, poco alla volta, e finalmente sono riuscita a sentire una frase chiara e pulita.
Mia madre dice che è meglio chiamare un dottore. Vorrei dirle che sto bene e che non c'è bisogno di chiamare un dottore, che ho solo bisogno di tempo per riuscire a riaquisire i sensi e per poter controllare di nuovo il mio corpo, ma quel che riesco a "dire" non è poco più che un lamento.
Il dottore arriva praticamente subito, come se fosse dietro la porta, pronto ad aspettare il suo momento. Devo ammettere che non è per niente male: è molto giovane per essere un dottore e ha un fisico praticamente perfetto, anche i suoi occhi di un azzurro chiarissimo sono perfetti, l'unica cosa che abbassa la sua perfezione sono i suoi capelli di un grigio chiaro, quasi bianco. Quel particolare gli aggiunge almeno 50 anni in più alla sua età attuale, a chi piace un ragazzo con i capelli bianchi? Se non si cambia il colore dei capelli non credo proprio che avrà una relazione amorosa in futuro... non che m'interessi la cosa.
Mia madre gli spiega che non riesco ancora a connettere la mente con la realtà, e il dottore risponde con parole rassicuranti e con un messaggio nascosto però molto ovvio: non scocciarmi per cose così inutili.
Poi dice che è meglio lasciarmi riposare ancora qualche ora e invita tutti i miei parenti ad uscire dalla stanza. Lui è rimasto qualche minuto in più degli altri nella camera, mi guardava con uno sguardo piuttosto sospetto, poi è uscito tranquillamente.
Mi sono messa l'anima in pace e ho deciso di riposare, dopotutto non posso fare altro dato che il mio corpo non me lo consente...Nel mio sogno c'è ancora lei: è seduta davanti a me, con i suoi capelli davanti al viso non riesco a capire dove guarda, ma quasi sicuramente starà osservando me.
-Perché sono di nuovo qui?- chiedo cercando di guardare altrove invece che la sua figura macabra.
-Mi piace il tuo coraggio e mi dispiacerebbe lasciarti andare o mangiarti. Quindi stai qui fino a quando non deciderò cosa fare di te.- risponde con un tono monotono.
-Perché ti presenti solo quando dormo?- chiedo poi, e lei non aspetta un attimo per rispondere -Sono nella tua mente, sia quando sei sveglia sia mentre dormi. Quando sei sveglia potrei parlarti e tu mi sentiresti, però vedresti quel che hai davanti nella realtà invece che me e questa stanza. Invece quando dormi... beh sai già come funziona.-
-Da quanto tempo sei nella mia mente?-
-Da quando tua cugina si è allontanata da te. Ho visto la tristezza nei tuoi occhi e mi sei sembrata un pasto squisito. Ma adesso non lo penso più...-
-E adesso a cosa pensi?- le chiedo infine.
Non mi risponde più, adesso ride sonoramente, una risata per niente positiva, non per me...
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Human
Teen FictionDenise e Nana erano due cugine inseparabili. Ma poco a poco Nana inizia a trascorrere il suo tempo assieme ai suoi due cugini dalla parte della madre di cui nessuno aveva mai sentito parlare. Denise, decisa a riavere Nana, cerca di andare a parlare...