Capitolo 54

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-Hai perfettamente ragione, il contenuto di questa fialetta altera il comportamento delle persone.-
Hyoma entra in stanza senza neanche salutarmi, queste sono state le sue prime parole appena mi ha visto oggi.
Almeno un ciao poteva dirmelo...
Ormai stiamo insieme da qualche giorno e...
"Guarda che se dici così sembra che tu e lui stiate insieme come fidanzati."
In effetti ha ragione...
Ricominciamo: è passato qualche giorno da quando gli ho raccontato la verità e lui mi ha tenuta con sé per tutto questo tempo.
Abbiamo dormito nella stessa stanza, ma in letti separati.
L'unica cosa strana è che ha spostato le telecamere della sua stanza verso di me... questo mi fa pensare che non si fida ancora di me, o almeno solo in parte.

Ritornando al presente, aspetto che Hyoma continui a parlare, magari per spiegarmi meglio con chi ha fatto l'esperimento e come ha fatto a farlo interagire con un'altra razza.
Ma lui rimane zitto e fermo.
Quindi cerco di spronarlo chiedendogli di dirmi di più, ma lui risponde -che ti ho detto? Niente domande!-
Si siede sul suo letto, proprio di fronte a me, e mi fissa con quegli occhi da cucciolo di capretta.
Una cosa non riuscirò mai a capire di lui: quando deve parlare.
È sempre con la bocca serrata, non si sa a che cosa stia pensando e se vuole dirmi altro.
Devo sempre cercare di tirargli fuori qualche frase.
-Hai finalmente visto che non ti sto mentendo- gli dico rompendo il silenzio -quindi adesso...-
Lui m'interrompe dicendo -è da quando ti ho vista, legata su quel lettino, che ho paura a chiedertelo.
Mio padre dice che è solo frutto della tua fantasia malata.
Però io penso che qualcosa di vero ci sia, ne sono sicuro perché so che tu non dici le cose senza pensarci.
Denise... tu sei posseduta?-
Perfetto... non si fida ancora di me.
Non è che non lo sapessi, è solo che non sopporto avere troppe cose da risolvere per ottenere solo un pizzico di fiducia.
Quindi era per questo che teneva le telecamere su di me... magari voleva vedere se di notte usciva qualcuno o qualcosa di sovrannaturale.
Che dovrei fare?
Dirgli la verità?
Se gli dicessi che è così dubito che mi aiuterebbe... però non voglio mentirgli, perché se lo scoprisse...
"Digli ciò che sente il tuo cuore...
No dai, nessuno ci crede a questa schifezza.
Mentirgli è l'unica soluzione, tanto quando lo scoprirà sarà troppo tardi."

-Hyoma... tu pensi davvero che io sia posseduta?
Da dove viene questa tua idea?-

-Innanzitutto grazie a quei disastri ambientali che sono capitati qui intorno da quando ci sei tu.
Sei umana e non puoi usare la magia... però potresti collaborare con un mago, quindi questa teoria vale solo al 5%.
Un'altra cosa che ho notato è che parli spesso da sola, o forse con qualcuno che io non posso né vedere né sentire.
In camera non lo fai mai, probabilmente perché ci sono le telecamere.
Ma ti ho osservata spesso quando uscivamo a fare commissioni e parlavi spesso con quel qualcosa.
Questa potrebbe essere pazzia ma dubito che tu gestisca a comando le tue "uscite da manicomio".-

-Altri indizi?- chiedo con aria di sfida, e lui per tutta risposta prende da sotto il suo letto uno zainetto.
"Oh cazzo... pensavo che Aki l'avesse nascosto bene..."
Hyoma prende da dentro lo zainetto le pietre e il mio libro.
-Non ci crederai mai ma... questo zainetto era sepolto venti metri sotto terra.
Chi l'ha sepolto era un ammasso uniforme di braccia... chiaramente non era un normale mago e neanche un umano.
Anzi, ripensandoci... tu ci credi eccome... perché tu lo conosci.-
Brutta carogna... sapeva già dall'inizio la verità, ma si aspettava la mia risposta.
Se gli avessi detto che non era vero probabilmente le cose non sarebbero andate come spero...
La mia faccia fa capire il mio imbarazzo, e lui ne è felice.
Ha quel sorriso che gli da un aria malefica, minacciosa.
Il cucciolo di capretta si è trasformato in una capra dell'oscuro signore.
-Dopo aver scoperto tutto questo ti fidi ancora di me?
Non volevo dirtelo proprio perché non volevo farti paura.-
Meglio rimanere sinceri con lui, non si sa mai cosa potrebbe succedere, magari mi legge nel pensiero.
-Se c'è una cosa che mi fa paura è il fatto di non sapere.
Il sapere rende liberi, non te l'hanno mai insegnato?
La conoscenza di fatti accessibili solo ad un numero ristretto di persone ti permette di avere in mano il mondo.
Si corrono anche più pericoli ma se gli altri non sanno che tu sei una di quelle persone va tutto bene.-
Quindi per lui il fatto di essere gracile è solo una gran fortuna.
E il fatto che si è colorato i capelli non è per un gesto di ribellione, ma perché voleva rendersi ridicolo e mascherare così il suo cervello diabolico.
-Ok... quindi immagino che hai visto anche gli altri demoni... e hai intenzione di conoscerli e sapere tutto su di loro.-

-Vedo che hai capito.-

-C'è una cosa che non capisco... io ho sempre pensato che tu non ti fidassi di me e che per farlo dovevo dirti tutto su di me.
Ma invece tu sapevi già tutto.
In questo momento non sono io che sto cercando di prendere la tua fiducia... ma sei tu che stai convincendo me a fidarmi di te.-

-È un po' complesso... ma diciamo che hai ragione.
Quando mi hai detto della fialetta sono andato subito nel panico.
Tu sapevi qualcosa che io non sapevo... non poteva essere così.
Così ho cercato in un certo senso di "rubare" il tuo sapere spiandoti per tutto questo tempo.
Però per farlo dovevo starti sempre vicino e di conseguenza dovevo avere la tua fiducia.
Forse i miei metodi sono un pochino strambi, ma dopotutto io sono così.
Dopo tutto questo voglio sapere da te... ti fidi di me?-
I suoi occhi sono nuovamente in modalità cucciolo di capretta, dubito che riuscirò ad abituarmi.
-Anche se non lo fossi, dubito che mi converrebbe dire no- gli rispondo mostrandogli il mio miglior sorriso -benvenuto nel mio malsano mondo!-

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