Capitolo 46

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-Rihito!- dice di nuovo.
Io indietreggio lentamente fino a quando non inciampo su qualcosa e cado.
Mi sento come una fastidiosa goccia di gelato che cade dal suo cono, così innocente ma che genera fastidio e disgusto a chi la vede.
Vorrei solo scomparire...

Vedo una mano che si avvicina verso di me: è quella di Rihito e vuole aiutarmi a rialzarmi.
Lui però non sembra imbarazzato, al contrario, sembra divertito.
-Sapevo che Key facesse un certo effetto, ma non pensavo fosse così spaventoso!-
Key... sbaglio oppure ho già sentito questo nome?

Appena Rihito mi riporta "alla mia vera altezza", si fa da parte per permettermi di vedere con chiarezza il mio superiore, perché sono sicura che da come parla è così.
Prima il suo volto era coperto da un berretto da generale e quindi non riuscivo a vederlo bene.
Ma adesso sono perfettamente in grado di riconoscere quella faccia da schiaffi.
Dio solo sa cosa gli farei se fossimo da soli... e per lui non sarà nulla di piacevole.

-Iniziamo con le presentazioni- annuncia Rihito divertito, sembra essersi messo a suo agio
-Denise, lui è Key, il nostro superiore e responsabile dell'addestramento delle giovani reclute. Ha altre numerose mansioni ma per il momento ti basta sapere solo questo.
Key, lei invece è Denise, la mia assistente.
È una maga alquanto inesperta, per questo ha deciso di intraprendere la magia attraverso...-
Rihito si ferma e non continua più a parlare.
Ha capito la stessa cosa che ho capito io: Key non ha sentito una parola di quel che ha detto.
O meglio, non ha voluto sentire.
Rimane fermo ad osservarmi con quel suo sguardo da metter timore persino al più valoroso tra gli uomini.
Ma c'è una cosa che mi mette timore più del suo sguardo, ed è la stessa cosa a cui sta pensando il mio cuginetto: il mio travestimento non è efficace e siamo stati scoperti.

Rihito sembra senza parole, come se si fosse pietrificato.
In poche parole, spetta a me e soltanto a me l'ardua impresa di pararci le chiappette.
-C'è qualcosa che non va, signore?-
Lo dico con una sicurezza al pari con la sua, non sapevo di esserne capace.
Di solito, in queste situazioni, nella mia voce traspare insicurezza e il mio corpo trema come una gelatina mossa col cucchiaio.

-Vorrei vedere i suoi documenti, se la cosa non le reca disturbo.-
L'ultima frase la dice con un tono di superiorità, non mi aspettavo qualcosa di diverso da lui ma da comunque fastidio sentirlo parlare così.
Gli consegno tutto quel che mi è stato dato da Alan e prego che funzioni.
-Sia nei documenti sia nel cartellino manca la sua foto. Saprebbe darmi una motivazione?-

-Mi è stato riferito che avrei scattato qui le foto necessarie per completare i miei documenti.-

Sento Key sbuffare leggermente, è chiaramente innervosito dalle mie rispostine.
-Ho capito.
Allora venga con me, le scatterò io le foto di cui ha bisogno. Oppure ha altre preferenze come fotografi?-
Non ho capito questa sua frecciatina, ma mi limito ad un -certo che no, signore.-

M'incammino assieme a Key tra i corridoi.
Appena Rihito inizia a seguirci, Key lo ferma per dirgli che ha cose più importanti da svolgere.
Lui se ne va in silenzio come un cane bastonato.
Appena arrivati nella stanzetta dove mi scatterà le foto, Key mi ordina di sedermi su uno sgabello posto sul lato sinistro della stanza.

-Mi dica una cosa... da quanto tempo conosce Rihito?- chiede mentre prepara la macchina fotografica, una di quelle che fanno le foto istantanee.
Questa domanda mi spiazza completamente, che cosa dovrei rispondergli?
Sono sicura che farà la stessa domanda a Rihito per vedere se combaciano e per vedere se stiamo mentendo... quindi... cosa dovrei dire adesso?
"Sii vaga. È così difficile?"
-Non saprei dirlo con precisione... a lui serviva un assistente, a me un lavoro... ed eccomi qua.-
Forse sono stata poco vaga... gli ho lasciato intendere che ci conosciamo da poco e solo per questioni di lavoro.
Sto iniziando a tremare, la sicurezza di prima sta sparendo lentamente.
-Ah allora è così? Ecco perché Rihito non mi ha raccontato nulla.
Di solito mi dice sempre quando si trova una ragazza per riempire il vuoto intorno a .-
Da questa sua affermazione riesco a capire molte cose.
La prima è che crede che io sia la ragazza di suo cugino, cosa anche capibile dato che sono venuta qui senza preavviso, senza un colloquio e tramite metodi che una persona normale se li sogna.
La seconda, invece, è che Key considera suo cugino una persona senza speranza con l'amore, che gli basti avere una persona del sesso opposto per sentirsi realizzato.
Rihito lo sa come lo considera?

-Non sono la ragazza di Rihito, tra me e lui c'è solo un rapporto dottore-assistente. Niente di più, nulla di meno.-
Non so se ho fatto bene a dirgli così, magari Rihito risponderà diversamente, ma al momento non m'interessa.
Voglio solo chiarire questo fastidioso malinteso.

-Interessante, adesso però stia zitta. Farò un solo scatto e se uscirà con la bocca aperta non ne farò un secondo.-

Cerco di mettermi nella maniera più ordinata possibile.
Seguo le indicazioni di Key, come ad esempio "togliti i capelli dal viso", "alza di più il mento", "guarda l'obbiettivo".
Quando ha detto che avrebbe fatto un solo scatto pensavo che volesse finire in fretta, ma le sue istruzioni sono così precise che mi fanno cambiare idea.

-Sto per scattare, quindi stia ferma.-
Lo vedo premere il tasto diverse volte, ma la foto non esce.
Gira e rigira la macchina fotografica ma non capisce cosa c'è che non va.
Dopo qualche minuto, però, perde la pazienza e dice -sei davvero sfortunata.
La possibilità di immortalare il tuo bel visino oggi è svanita.-
Questo suo tono mi dà sui nervi, non credo riuscirò mai a sopportarlo.
Sono sicura che crede che io abbia fatto qualcosa per impedirgli di farmi scoprire.
"Che c'è di male se lo pensa?
Anche se in parte, è la verità.
Dopotutto sono stata io... Alan ha detto che non sarebbe successo niente... ma non voglio correre il rischio."
Un po' lo sospettavo che ci fosse il suo zampino, ma ho scartato l'idea pensando "a che pro se Alan ha detto che tutto è apposto?"

I miei pensieri vengono fermati dalla realtà.
Non mi ero accorta che Key fosse davanti a me.
Mi ha sbarrato ogni via d'uscita appoggiando le braccia al muro.
Ha il viso estremamente vicino al mio, così vicino che riesco a sentire la carne in scatola che deve aver mangiato ieri sera.
-Vorrà dire che... dovrò imprimere nella mia mente il tuo visino da maghetta innocente.-

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