Capitolo 31

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-Speriamo che nessuno ci veda...- dice Angelina con timore.
Fa bene ad aver paura, siamo nel territorio del nemico, qui se veniamo presi ci fanno fuori senza esitare.
Cerchiamo di dileguarci il più in fretta possibile da quel castello portatore di guai, nessuno di noi vuole avere una bella chiacchierata con il cupo mietitore.
Sempre ammesso che esista... ma di questi tempi non mi stupirei se fosse così.
Appena lasciato il territorio del defunto conte, tiriamo tutti un grande sospiro di sollievo.
Però il pericolo non è ancora del tutto sparito.
Dopotutto... quanti sapranno della nostra esistenza?
Secondo me quel bastardo avrà fatto girare la voce per tutto il regno.
Il cugino della mia... di Nana... quello lì avrà il privilegio di avere una morte lenta e dolorosa, è indescrivibile l'odio che provo nei suoi confronti.
Ha osato rubarmi Nana, mi ha offeso dicendo che la nostra "razza" è inferiore alla sua, e adesso vuole pure tentare di uccidermi.
Ho la sua faccia stampata nella mente, quel mostro mi perseguita persino nei miei incubi più oscuri, non la passerà liscia.

-Va tutto bene, signorina Denise?- chiede Finnian -sembrate pensierosa. Siete stanca?-

-No, non preoccuparti... stavo solo riflettendo sul da farsi.-

-Avete già deciso dove dormiremo questa notte?-
La voce di Angeline è molto debole e l'ho sentita a malapena, abbiamo camminato molto ed è stremata.
Se non ricordo male, quando abbiamo dormito all'aperto, lei non era molto a suo agio.
Di sicuro si metterà a fare storie se dormiremo all'aperto... preferirei evitare.

-Quanto manca per la città più vicina?- chiedo a Finnian.
Purtroppo non mi ricordo molto le strade che abbiamo fatto l'ultima volta, al momento Finnian è l'unico che può aiutarmi in questo caso.
Angelina è sempre stata rinchiusa in quel castello, ma Finnian ha fatto un sacco di viaggi grazie alla sua grandissima abilità nel giardinaggio, al conte Baldroy piaceva vantarsi dei suoi magnifici servi.
Quando eravamo nella villa di Ricky parlavamo anche di questo... in quei pochi momenti in cui si poteva, raramente stavamo tutti assieme e di solito si parlava delle cose della giornata, sono io che ho chiesto del loro passato tanto per cambiare.
-Una mezz'ora circa- dice Finnian -tra poco dovrebbe cominciare a vedersi la città in lontananza.-

È difficile vederci qualcosa a quest'ora, ormai è buio da un pezzo e persino seguire il sentiero è piuttosto complicato.
Lentamente però, davanti a noi, comincia a prendere forma una sagoma, la città è vicina.
Accelleriamo il passo fregandocene delle poche forze rimaste nei nostri corpi, dobbiamo arrivare al traguardo prima che capiti qualche evento spiacevole non programmato.
Spero che in questa città non ci siano problemi, non voglio ritrovarmi cento persone che cercano di uccidermi.
Vorrei avere una nottata tranquilla, senza preoccupazioni.
Continuo a sperare fino a quando non mettiamo piede in città, è ormai notte e le strade sono praticamente deserte.
Speriamo di trovar posto in una locanda, non vorrei aver faticato tanto per niente.
Senza pensarci due volte entro nella prima locanda che vedo.
Al momento non me ne può fregar di meno del luogo accogliente e delle persone gentili, voglio solo una camera dove poter riposare e del cibo con cui potermi sfamare.

-In quanti siete?- chiede il proprietario, è uno di quei tipici tipi rozzi con la mania per il sudiciume.
Sta fissando il giornale, non ci degna nemmeno di uno sguardo.
-In quattro.-
Meglio mettere dentro anche Ricky, magari qualcuno potrebbe vederla e farsi qualche domanda.
Non voglio problemi...
Appena l'uomo mi dice il prezzo, chiedo subito -potrei pagare domani?
Siamo tutti molto stanchi e stiamo morendo di fame... potrebbe farci questa cortesia?-
L'uomo mi squadra completamente, il suo sguardo mi mette in soggezione, penso che abbia capito che non ho intenzione di pagare.
Dopo un'interminabile attesa, acconsente con un cenno del capo.
Di sicuro si sarà convinto pensando che una signorina non può fare la furba cercando di non pagare il conto.
Beh... dovrà ricredersi.

La cucina è chiusa da circa un'ora e dobbiamo accontentarci del cibo rimasto, ma sempre meglio di niente.
Con la pancia semi-piena, mi butto nel letto e cerco di dormire.

-Finalmente ci rivediamo!- dice il dottore, Alan.
È da un po' che non lo vedevo, ho fatto fatica a ricordarmi chi era al primo impatto.
Intorno a noi è tutto pieno di piume, è difficile restare concentrata vedendo tutto ciò.
Sentire le piume che cadono sulla mia pelle è davvero piacevole, mi rilassano.
Ma non posso cadere così facilmente, devo resistere.
Ho abbassato la guardia e ora lui è qui, Ricky non c'è e non può proteggermi...
-Certo che sei noioso.
Cosa vuoi ora?-

-Torna con me sulla terra.
La tua famiglia ti sta cercando... sei sicura di non volerli rivedere?
Non vorrai fare la stessa cosa che ha fatto tua cugina Nana...
Vuoi abbandonarli per qualcosa di più divertente... che cosa orribile...-
Che colpo basso... sta sfruttando i miei punti deboli per convincermi...
Peccato però che non funziona.
Non sono mai stata molto attaccata alla mia famiglia, ad esclusione di Nana ovviamente.
I miei genitori si sono sempre preoccupati per mia sorella minore dato che ha molti più problemi di me.
Non ho mai avuto bisogno di grandi aiuti, facevo quasi tutto da sola.
Per il resto... c'era Nana.
Io ero sempre in disparte, non mi piaceva quell'ambiente, se penso a quel che staranno facendo senza di me... non credo ci sarebbero molte differenze.
-Ciò non risponde alla mia domanda: che cosa vuoi?-

-Povera la mia Denise...- dice gesticolando -quel demone deve averti convinta a mettere a repentaglio la tua vita.
Vedrai, tra poco sarai di nuovo al sicuro.
Ti aiuterò io, per cui devi stare tranquilla.-
Credo ci sia un leggero problemino per quanto riguarda la comunicazione.
Io sto parlando inutilmente mentre lui parla da solo, che razza di conversione è questa?
Devo riuscire a svegliarmi.
Per riuscire nel mio intento mi do qualche schiaffo, mi mordo il braccio, ma è tutto vano.
Come ho fatto l'ultima volta?
Proprio non ricordo... non mi sembra di aver fatto grandi sforzi.
Quanto vorrei che Ricky fosse con me...
A proposito... Alan è a conoscenza del fatto che Ricky non sia con me?
Se non lo sa... magari potrei far finta che ci sia.

-Continui ad insistere?- gli dico con un leggero sorriso -grazie a Ricky riuscirò a raggiungere i miei obbiettivi.
La tua eliminazione è una di quelle.-
Ho cercato il più possibile di imitarlo, sinceramente il suo modo di parlare è irritante ma estremamente divertente.

Emette una leggera risata, subito dopo dice -so bene che la tua mente è confusa.
Vedrai che molto presto si sistemerà tutto.
Devi solo avere fiducia nel tuo angelo custode.-
Dopo questa frase, tutto scompare.

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