Capitolo 33

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Finalmente siamo vicini alla capitale, non manca molto.
Per fortuna la cittadina dove abbiamo alloggiato non era molto lontana dalla nostra destinazione.
Nessuno di noi ha fatto colazione, di conseguenza siamo affamati e la voglia di camminare è quasi zero.
Cerco di convincere me e gli altri dicendo che appena arrivati alla capitale mangeremo qualche prelibatezza del posto, ma sinceramente non sono sicura di cosa accadrà.
È inutile negare che sono terrorizzata da questa misteriosa persona, chi non ne avrebbe al mio posto?
Non so cosa dovrei fare esattamente appena entrata nella capitale.
In teoria dovrei andare da quel tizio, ma non saprei da dove cominciare a cercare.
Per quanto riguarda il viso... potrei nascondermi con la mantellina di lana che Angeline ha fatto a mano, ma odio la lana... prude!
"Potresti evitare di fare la bambina viziata?
Sei insopportabile..."
-Ma sentila... mettila tu dato che ti piace tanto!- dico facendo così voltare verso di me i due maghi, ma subito capiscono che sto parlando con Ricky e continuano a parlare tra loro.
"Scordatelo!
Preferisco la mia camicetta bianca!"
-Bianca?
Sei daltonica per caso?
Se quello straccio è bianco io sono blu!-
"La tua maglietta è blu!"
È inutile parlare con lei... è peggio di una bambina... è una battaglia persa già in partenza.
"Guarda che ti sento!"

-Guardate, signorina Denise!- esclama Finnian indicando un punto in lontananza.
C'è una fila di cadaveri, tutti impalati intorno al muro che protegge la tranquillità della capitale.
Tutti i cadaveri hanno segni di bruciature, ad alcuni mancano le braccia e ad altri le gambe.
Non hanno molti capelli sulla testa, sono stati tutti strappati e i pochi rimasti combattono contro il vento.
Alcuni hanno la lingua che fuoriesce, altri la metà dei denti, oppure hanno un solo occhio o addirittura non ne hanno.
Davanti al portone della città ci sono delle guardie e una grande fila di gente che aspetta ansiosa di entrare, incurante di questa orribile vista.
Non ci poteva essere accoglienza migliore.

"Come posso dire... retromarcia?"
Nessuno avrà dei sospetti se mi copro il viso?
Ma stava scherzando?
Quella persona mi stava veramente prendendo in giro, mi vuole morta!
"Veramente non credo... magari ti ha detto la verità."
Adesso anche Ricky sta dalla sua parte?
Ma quanto può essere ridicola questa storia?
"Sta zitta e fammi finire!
Quando sei nella capitale nessuno avrà dei sospetti perché penseranno che hai superato i controlli e che quindi sei normale."
-Anche se fosse... come facciamo a superare i controlli?-
"Non pensare che quello sia l'unico modo per passare.
Sono sicura che riuscirai a capire che c'è più di un'entrata."
Più di un'entrata?
Dubito che una città con la difesa così alta lasci una seconda entrata scoperta, sempre ammesso che ci sia una seconda entrata.
Qui vedo solo un portone e un grosso muro decorato con dei graziosi cadaveri, dovrei fingere di essere un cadavere per caso?
Neanche per sogno.
-Per caso i tuoi poteri riescono a...-
"Non i miei!
Pensaci bene razza d'idiota!
Non ho fatto tanta fatica per niente!"
Tanta fatica per niente?
Adesso ho capito: i cristalli!
Posso chiamare gli altri per farmi aiutare.
Di sicuro un demone dell'acqua non è molto utile, un inondazione non sarebbe l'ideale dato che il mare sta dall'altra parte.
Neanche un demone dell'aria fa al caso mio, non credo che un normale venticello butti giù un muro.
Un demone della terra però è l'ideale, può trasformare un semplice muro di pietra in qualsiasi cosa lui voglia.
È perfetto.
-Come faccio a contattare Aki?-
"Non ci vuole molto.
Basta solo che tieni il cristallo in mano e parli proprio come fai con me."
Seguendo le istruzioni di Ricky, riesco facilmente a contattare Aki grazie al suo cristallo, è di un marrone chiarissimo, sembra un ciottolo.
Dopo aver ascoltato la mia richiesta, Aki acconsente e dice di aspettare qualche minuto.
Il cristallo inizia a riscaldarsi, iniziano a bruciarmi le mani e butto la pietrolina a terra, una leggera polvere inizia ad alzarsi e, appena si dirade, appare Aki.
Per fortuna che siamo lontani dalle altre persone, altrimenti avrei destato molti sospetti.

-Aki, puoi...- cerco di dire, ma subito un insetto mi finisce in bocca, per il momento meglio tenere la bocca serrata.
Cercando di non vomitare, osservo attentamente quel che fa Aki.
Mette una mano nel muro e, lentamente, la pietra si trasforma in sabbia creando così un buco.
Spero che il muro non ceda, sopratutto quando passiamo noi, non voglio spiaccicarmi a terra per colpa di enormi macigni.
Passano Angeline e Finnian, io però non mi muovo, non mi sento sicura.
-Non c'è bisogno d'aver paura, Denise-sama- m'incoraggia Aki -non mi permetterei mai di metterla in pericolo.
Vi assicuro che non le succederà nulla di male.-
Faccio qualche passo avanti, adesso sono esattamente sotto il muro, non è così pauroso... adesso che sono qui sotto non capisco perché avevo tanta paura.
Continuo ad andare avanti fino a ritrovarmi dall'altra parte.
Mi giro dall'altra parte e vedo Aki sistemare il muro.
Appena la sabbia ritorna pietra, Aki si congeda per poi sparire.

Angeline è traumatizzata, più per la vista dei cadaveri che per Aki.
-Va tutto bene!- le dico cercando di sorridere il più possibile -noi non faremo la stessa fine!-
-Quelle persone non hanno fatto nulla di male...- dice guardando verso il muro-non meritavano la morte...-
Sul serio... per questo era terrorizzata?

Al momento siamo in una delle stradine deserte, in una di quelle strade dove può capitare di tutto... tutto in senso negativo.
Spero che nessuno abbia visto quel che è appena successo, nessuno d'importante intendo.
A malavoglia metto la mantellina di lana e vado verso il centro della capitale.
La piazza è piena di gente anche se non ci sono eventi speciali, si riesce a passare facilmente ma lo spazio vitale delle persone è piuttosto ridotto.
-Credi che dovremmo andare nel luogo indicato nel biglietto?- chiedo a Ricky, anche se c'è molto caos lei mi sente comunque, dopotutto lei è dentro di me.
"Hai altre idee?" dice quasi ironicamente, le darei volentieri un pugno ma purtroppo non è possibile.
-Finnian! Riesci a portarmi qui?- gli chiedo mostrandogli il foglietto.
-Certamente, signorina Denise.
È l'ospedale più conosciuto di tutta la capitale.-
Un ospedale? Non mi sembra il luogo adatto ad un incontro... immaginavo qualcosa come un ristorante o un bar, anche un parco sarebbe andato bene.
Sarà buono andare in un luogo del genere?
Magari ha scelto quello perché è facile da trovare, oppure perché lì potrei essere riconosciuta facilmente.
"La smetti di preoccuparti per queste cavolate?
Se succede qualcosa ci sono io.
E, cosa impossibile ma lo dico solo per tranquillizzarti, ci sono altri tre demoni a tua disposizione se le cose si fanno pericolose."
In effetti ha ragione, non ho nulla d'aver paura, ho qualcosa che non ha nessuno, non ho motivo di bloccarmi per cavolate così.
Grazie all'aiuto di Finnian raggiungo l'ospedale, è proprio come me l'immaginavo: enorme, tutto bianco, tutto con uno stile moderno.
La parte più in alto è fatta quasi interamente da vetro, il muro è quasi inesistente, m'immagino quanto sia bello lo spettacolo da lassù, sopratutto la sera.
Resterei ancora a guardare quest'edificio, ma purtroppo il tempo non me lo permette.
Quell'uomo sconosciuto mi attende.

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