Capitolo 39

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Mi sveglio, ma non apro gli occhi, ho paura di vedere.
Sono ancora scioccata, i ricordi che ho della notte passata sono solo dei frammenti sparsi per la mia mente.
Cerco di riunirli uno ad uno fino a quando non riesco a fare un resoconto di questa "notte angelica".
Ho visto Alan che mi parlava, ero in un manicomio, appena se ne va di scena entra una psicopatica che mi tortura in svariati modi fino a quando non perdo conoscenza.
Ho paura di quel che vedrò quando riaprirò gli occhi, non voglio subire altre torture da parte di quell'angelo fuori di testa.
Cerco di aprire molto lentamente gli occhi, e già da quel poco che vedo so che non finirà bene.
Due cose me lo fanno capire: i muri praticamente distrutti del manicomio e Alan.
Mi accorgo di essere distesa su un lettino, non ho più la camicia di forza,  queste due cose mi facevano credere di essere tornata nella casa di Rihito, il freddo che sentivo era l'unica cosa che mi faceva venire dei dubbi.
-Mi dispiace se mia sorella Anna ti ha fatto del male...- dice accarezzandomi il viso -non è molto abituata a stare con gli umani, cerca di capirla.-
Vorrei dirgli che quella lì non ha problemi con gli esseri umani, ma ha problemi in generale, purtroppo però sono troppo stanca per usare il mio corpo.
Dovrò tenere questa preziosa informazione per me.
-Di recente ho saputo che sei più vicina a me più di quanto pensassi... di conseguenza... puoi andare.
Potrei anche tenerti con me, ma credo che al momento sia meglio lasciarti libera.
Per il momento ti lascio con quello sporco demone, tanto tra poco tornerai da me, ed io ti aspetterò.-
Sono felice di andare via, sono sicura che tutto quel che ha detto dopo è solo una cavolata, un bluff.
Tutto intorno a me si fa sempre più scuro, fino a sparire nel buio.

Sono tornata a casa, o meglio, nella casa di Rihito.
Non mi sono mai sentita così leggera.
"Finalmente ci si rivede!
Ho un paio di cose da dirti..."
-Non ora, Ricky! Adesso voglio un attimo "rigenerarmi".
Lasciami almeno venti minuti.-
Mi dirigo verso il bagno, stranamente non sento nessun rumore in casa, a quanto pare sono sola.
La sveglia posta sul comodino diceva che erano quasi le nove, trovo davvero strano che non ci siano nemmeno Finnian ed Angeline.
Mi guardo allo specchio, sul collo ho ancora il segno dei morsi di quei mostriciattoli, se solo ripenso a quell'episodio mi viene la nausea.
Per fortuna le mie unghie si sono già rigenerate, per fortuna almeno questo è positivo.
Mi tolgo i vestiti e butto tutto per terra.
Entro nella doccia, ho sempre preferito usare l'acqua calda, ma oggi è l'opposto.
I segni, anche se piccoli, bruciano già da se, non c'è bisogno di usare l'aqua calda per scaldarmi.
"È da giorni che non mangio... me ne vado per qualche ora."
-Ma cosa dici... saranno a malapena due giorni scarsi...
E poi ti mangi quasi tre cadaveri ogni volta, quindi non sei così denutrita.-
Non risponde, era già andata prima che iniziassi a parlare, come sempre è molto gentile ed educata.
Esco dalla doccia e prendo l'unico accappatoio vicino alla doccia, sicuramente quello di Rihito.
Mi dirigo verso la mia stanza, guardo se c'è qualcosa da mettere negli armadi, ma è tutto vuoto.
Forse potrei prendere in prestito qualcosa di Rihito... al momento non posso permettermi di comprare nulla, ne tanto meno rubare.
Nel suo armadio ci sono solo camicie e pantaloni belli quanto costosi, nulla da "ragazzo trasandato".
L'unico abbigliamento da "persona normale" è una maglietta bianca, dei pantaloni di una tuta grigia e una felpa col cappuccio grigia.
In quel momento sento l'urlo di qualcuno, qualcuno che sta chiamando me.
-Denise!- urla Rihito entrando nella sua stanza, corre verso di me e mi abbraccia forte.
Non sono abituata a questo "cambio di situazione" in così breve tempo, di conseguenza rimango davvero sorpresa.
Mi vergogno a stare così, dopotutto sono nella sua stanza, con adosso i suoi vestiti e per terra c'è il suo accappatoio.
A lui però sembra non importare, sembra davvero preoccupato.
È successo qualcosa stanotte?
Magari a Nana... se così fosse...

-Ehi!- dico liberandomi dall'abbraccio -che succede? Mi fai preoccupare...-
Rihito mi guarda perplesso, poi però torna normale.
-Certo, hai ragione... mi sembra normale che tu non capisca.
Hai dormito tutto il tempo.-
Quando l'esorto a continuare, fa una rivelazione che mi fa collegare tutto: dalla preoccupazione di Rihito alla grande fame di Ricky.
-È da più di una settimana che dormi.-
È impossibile, non è che non gli creda ma non trovo un senso.
Ogni volta che vedevo Alan era di solito una notte e basta.
Il tempo che ho passato assieme a quei due angeli è praticamente uguale alle altre volte... com'è possibile?
Non è che c'entrano qualcosa questi morsi?
-Avrei tanto voluto fare qualcosa, ma pur essendo un esperto dottore non riuscivo a capire come fare.
Solo Angeline e Finnian mi hanno detto una cosa per farmi capire perché non riuscivo.-
Solo loro?
Qualcosa che sanno loro due ma nessun altro?
Se è quel che penso quei due avranno vita breve...

-Che cosa?- gli chiedo temendo la possibile risposta, lui risponde con quelle parole esatte che non volevo sentire.
-Mi hanno detto che sei posseduta.-
Come hanno potuto dirlo?
Pensavo che fosse ovvio il fatto che non dovessero dirlo ad anima viva...
Quei due la pagheranno... anche se l'hanno detto per aiutarmi... mi hanno messo in guai seri.
Rihito chiede perché non glielo abbia mai rivelato, e io gli rispondo nel modo più ridicolo -mi avresti creduto?-
-Certamente!- sbotta, sembra che si sia offeso -anche se non abbiamo mai avuto l'opportunità di conoscerci io so tutto su di te. Io so che sei una che si tiene molte cose dentro, per questo vorrei che ti confidassi con me.
Io sono come Nana, di me ti puoi fidare.-
Non ho voglia di continuare con questo discorso, meglio evitare di dirgli che non mi fido di nessuno.
-Va bene, d'ora in poi cercherò di confidarmi con te.-
-Meglio così!-

Odio questi momenti, quando la conversazione finisce e non si ha altro da dire, c'è sempre quell'imbarazzante silenzio che mette in difficoltà tutti, sopratutto me.
Dopotutto sono ancora in camera sua con addosso i suoi vestiti.
Per fortuna non devo sopportare molto, perché Rihito inizia con un nuovo discorso, ma il lato negativo è che mi ha fatto diventare rossa come un peperone.
-Allora... vuoi venire con me a comprare qualche capo d'abbigliamento?-

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