26 (NATE'S POV)

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Nate's pov

Stamattina mi sono svegliato all'alba in una pozza di sudore a causa del solito incubo che mi perseguita ormai da troppo tempo e così ho deciso di andare a correre per liberare la mente e scrollarmi di dosso la sensazione di vuoto che sento nel petto. Penso non mi liberero' mai dal senso di angoscia che mi perseguita, ormai ho imparato a conviverci e a parte la notte, quando non posso impedire al mio subconscio di far riemergere il passato,  per il resto del tempo chiudo i ricordi in uno scomparto sigillato della mia mente, in un angolo buio che sto' attento a non aprire mai.
Sorvolo il passato, sopravvivo al presente e non penso al futuro. Vivo la vita giorno per giorno e non mi aspetto più nulla, non desidero più nulla e non penso di meritarmi nulla. Prendo quello che viene e me lo faccio bastare. Certi giorni intorno a me vedo solo un mare di merda e mi chiedo perché sono nato e soprattutto perché sono sopravvissuto. Se fossi morto sarebbe stato meglio per tutti, di sicuro quel bastardo di mio padre non avrebbe versato nemmeno una lacrima, anzi probabilmente avrebbe tirato un sospiro di sollievo pensando che si era tolto un peso di dosso, un gratta capo in meno. Mia mamma e mia sorella avrebbero sofferto un po' ma anche loro alla fine si sarebbero accorte di come la loro vita senza di me sarebbe migliore e Connor...be' lui se ne sarebbe fatto una ragione!!

Mentre penso queste cose il mio sguardo viene attirato da una ragazza china alla fontanella che si disseta...diciamoci la verità...ad attirarmi non è stata lei quanto quel meraviglioso culo che si ritrova. Così chinata e fasciata in microscopici e aderentissimi pantaloncini sta' dando spettacolo. Noto parecchie teste rivolte verso quel ben di dio e un tizio pelato e sudaticcio che le sta' praticamente sbavando addosso, per poco non va a sbattere contro un albero, imbambolato com'è a farsi uscire gli occhi dalle orbite per ammirarla meglio.
"Grassone levati dalle palle, quella non è mercanzia alla tua portata!! Ora ti faccio vedere io come far cadere ai tuoi piedi una gnocca del genere".
Rallento la mia corsa e con passo sicuro mi dirigo verso la mora che ora si è appena seduta sulla panchina in riva al lago. La osservo meglio,  anche se di profilo noto solo le sue labbra carnose schiuse in modo sensuale mentre riprende fiato. Ha i capelli raccolti in una coda alta che le ricadono morbidi sulla spalla e le lunghe gambe abbronzate sono distese al sole.
Più mi avvicino più mi sembra di conoscerla ma non riesco a capire chi sia fino a quando finalmente non la riconosco.
Sono a pochi passi da lei e mi blocco, forse è meglio se torno indietro e lascio perdere. Eppure la osservo e una qualche forza misteriosa mi spinge a fare quegli ultimi passi che ci separano. Non so perché mi sto' avvicinando, sono sicuro che con quella lingua biforcuta che si ritrova mi manderà immediatamente a quel paese...eppure devo parlarle, sento il bisogno di farlo. Mentre mi avvicino la guardo meglio e devo dire che è davvero bella, eppure c'è qualcosa in lei di misterioso, il suo modo di fare, le sue risposte taglienti, quegli occhi furbi ma sfuggenti che non si lasciamo mai ammirare...

《Hey bambolina, mi sembravi tu!! Posso sedermi qui con te o rischio di essere fulminato?》le domando in modo impertinente.
La vedo sussultare per lo spavento, non si era accorta della mia presenza, troppo persa nei suoi pensieri. Quando alza lo sguardo mi ritrovo immerso in un verde infinito, che immediatamente si rabbuia e scurisce. Mi fa un cenno del capo in segno di saluto e volge lo sguardo verso l'acqua...bambolina non mi freghi, so a che gioco stai giocando, speri che ignorandomi io ti lasci in pace ma ti sbagli di grosso. Quando si rende conto che la tattica non funziona si gira verso di me con uno sguardo di puro odio.
《Io proprio non ti piaccio vero bambolina? Anche se non riesco a capire perché! Ti ho forse fatto qualcosa?》le chiedo.
Mi domando da cosa derivi tutto questo astio nei miei confronti, dopotutto nemmeno mi conosce!! La fisso dritta negli occhi sperando di capire cosa le passa per la testa ma come tutte le volte sposta lo sguardo. Sembra quasi voglia nascondere qualcosa! Poi pero' noto che mi sta' fissando imbambolata la bocca e intanto si morde sensuale un labbro arrossendo leggermente!! Allora bambolina non ti sono del tutto indifferente!! E' davvero tenera con quelle guance rosse e lo sguardo imbarazzato, non sa più  che fare per farmi levare le tende e la situazione mi diverte parecchio. Mi piace vederla in difficoltà, sarà che ha sempre la risposta pronta e vederla così senza parole mi fa ridere. Questa ragazza è un mistero, mi diverte e mi intriga allo stesso tempo ed era da tanto che non succedeva! È diversa dalle solite galline che mi girano intorno, non mi guarda in modo sensuale, non ci prova con me, non prende la scusa di voler vedere meglio il mio tatuaggio per potermi palpare i muscoli, non si protende verso di me per mettere in bella mostra la mercanzia. Anzi si chiude a riccio. Fa di tutto per rendersi invisibile ma non si rende conto che con quel fisico che si ritrova non riuscirà mai a passare inosservata.
《No non mi piaci per niente e smettila di chiamarmi bambolina, non sono mica una delle tue puttanelle! Ora vattene e lasciami in pace!》mi dice tutto dun fiato.
《wow!! micetta ritira gli artigli, ti ho intravista da lontano e ho deciso di farti un saluto...tutto qui, lo giuro!》dico alzando le mani in segno di resa! Mi viene da ridere per tanta audacia!
《Ok! ora ti ho visto e mi hai salutato! Quindo ciao e a mai più rivederci!》.
Cavolo questa ragazza mi spiazza ogni volta, non capisco se ce l'ha con l'intero genere maschile o solo con me in particolare.
《Sei proprio strana lo sai vero? comunque è stato un piacere vederti baby doll!! Ci si vede in giro!》e detto questo mi alzo e corro via senza aspettare una risposta.

 Mentre mi allontano un pensiero mi riporta a lei, era tanto che non la pensavo...mi si ripresenta il suo volto, il suo sguardo dolce e comprensivo e mi sembra di risentire il suo tocco delicato sul mio viso, le sue carezze...era tanto che non riuscivo più a ricordare cosi bene e in modo cosi nitido i dettagli del suo volto, era diventata un ombra sfocata, un fantasma che vaga senza meta nella mia mente e ricompare nei momenti più improbabili e meno opportuni...non so perché ma sento che è stata la vicinanza con quella ragazza a far riemergere questi ricordi...Vicky mi ricorda lei, è per questo che ho sentito il bisogno di avvicinarmi e parlarle, è  inutile negarlo...e devo stare attento...devo starle lontano... per il suo bene ma sopratutto per il mio. Devo fare in modo di tenerla a debita distanza. Non devo lasciarla avvicinare. Non posso permettere che si avvicini a me.

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