All Is Possibile [COMPLETA]

43 (Vicky's pov)

Le settimane successive passano tranquille, tra corsi universitari e il mio piccolo lavoro con le ripetizioni. Io e Kate non ci vediamo quasi mai perchè a differenza mia, il suo lavoro al bar la tiene occupata parecchio. Fortunatamente per ora fa turni solo nel tardo pomeriggio e la sera riesce ad essere a casa presto. 

Per quanto riguarda Nate ci vediamo solo al campus durante la pausa pranzo e ogni tanto lo incrocio per i corridoi ma è sempre in compagnia di qualche amico o circondato da uno sciame di ragazze prosperose. Le nostre conversazioni sono ridotte al minimo e ci limitiamo a saluti imbarazzati (almeno da parte mia); lui non ha più provato a baciarmi ma anzi, sembra abbia messo una certa distanza tra di noi. Non riesco a capire questi suoi sbalzi di umore, che sia bipolare? Proprio non lo so...passa da un atteggiamento freddo e menefreghista a un atteggiamento quasi possessivo nei miei confronti. In queste ultime settimane ovviamente siamo nella fase "Stiamo lontani da Vicky, sia mai abbia la peste o qualche malattia venerea contagiosa ed imbarazzante!!"

Fortunatamente questo week end abbiamo organizzato una gita al mare!! Non vedo l'ora, è parecchio che non ci vado e io ADORO abbrustolirmi al sole, mi metto sulla battigia e nessuno mi smuove più da lì per ore...sembro una balena spiaggiata ma me ne frego...non c'è nulla che sia paragonabile al rumore delle onde che ti cullano mentre i raggi del sole ti penetrano nella pelle riscaldandoti fino alle ossa!! Sono malata lo so, ma non ci posso fare nulla!! Il mare e il sole sono una droga per me, così come i dolci e il cioccolato. Potrei rinunciare a tutto nella vita ma non a queste poche cose!! 

E' sabato mattina e stiamo aspettando Ryan per andare al mare! Non stò più nella pelle, sono euforica e felicissima...potrei mettermi a saltellare per la gioia!! Sentiamo suonare un clacson e capiamo che è arrivato, chiamo Kate che fortunatamente è riuscita a prendersi un giorno di ferie dal lavoro e mi precipito per le scale troppo impaziente per aspettare la mia coinquilina. Purtroppo la mia gioia viene smorzata quando, uscendo dal portone, mi ritrovo davanti Nate. <<Bambolina, sei di fretta?>> mi dice scherzosamente!
Cavolo, ma come fa ad essere sempre così bello? Indossa dei semplici pantaloncini neri e una t-shirt bianca, eppure sembra appena uscito da una rivista di moda. Io invece indosso i miei short di jeans preferiti e una canotta rossa e sembro una barbona...l'ho sempre detto che la vita è ingiusta! Lo guardo male...

<<Cosa ci fai tu qui?>> chiedo in modo acido! Doveva essere una bella e tranquilla giornata con i miei migliori amici e invece ora so già che andrà a finire male!
<<Non sei contenta di vedermi bambolina? Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedermi ed eccomi qui, volevo farti una sorpresa!!>> mi dice strafottente.
Lo guardo e nei suoi occhi leggo affetto e divertimento.
<<No, a dire la verità non mi aspettavo di vederti e sinceramente ne avrei fatto anche a meno!>> ribatto scocciata.
<<Wow piccoletta, che ne dici se per oggi ritiri gli artigli e stipuliamo una tregua? Voglio godermi la gita e passare una bella giornata al mare! Pace??>> Ma pace di che?? Quando mai abbiamo litigato? Guardo perplessa la mano che mi ha allungato e non sapendo che altro fare gliela stringo, ma lui, non contento, mi attira a sè e mi abbraccia. Sono talmente scioccata che resto immobile tra le sue braccia e quando si stacca, mi avvolge un braccio intorno alle spalle, mi guarda in modo intenso e mi sorride malizioso ed impertinente!

Il viaggio fino al mare prosegue tra risate e chiacchiere...È una giornata bellissima, il sole splende alto e nel cielo non si scorge una nuvola, una brezza leggera mi accarezza la pelle non appena scendo dalla macchina e un sorriso si fa strada sulle mie labbra, mi guardo in giro, c'è gente ovunque, gruppi di ragazzi che giocano a pallone sulla riva, ragazze che prendono il sole ammirando i tizi muscolosi che "sfilano" davanti a loro per far colpo, famiglie felici, bimbetti che imparano a nuotare con genitori orgogliosi che li tengono d'occhio.