67 (Vicky's pov)

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Guardo Nate e non so che dire, ascolto le sue parole in assoluto silenzio, non oso interromperlo nonostante le mille domande che vorrei porgli!
Guardo i suoi lineamenti contratti da una smorfia di dolore e vorrei tanto stringerlo a me, abbraccialo ed alleviare un po' della sua pena! Questo bellissimo e contorto ragazzo mi ha rubato il cuore dal primo momento, mi sono innamorata di quegli occhi azzurri dal primo istante che hanno posato il loro sguardo su di me...non sono dei semplici occhi...sono il mio cielo, il mio mare ...rappresentano il mio infinito...

《Quando ero al liceo conobbi una ragazza, il suo nome era Grace, mi trovavo con Connor in un pub e lei era dietro il bancone e non ci aveva notati, era troppo intenta a rispondere per le rime ad un tizio ubriaco che le stava dando fastidio. Quando vidi che il tizio non si decideva a lasciarla stare intervenni e lo feci sloggiare ma lei anziché ringraziarmi andò ancora di più su tutte le furie...diceva che era perfettamente in grado di cavarsela da sola e non aveva bisogno del principe azzurro che la salvasse!! Non capivo questo suo strano comportamento, dopotutto volevo solo aiutarla ma lei non lo accettava. Decisi così di lasciar perdere e, bevuta la mia birra, alzai i tacchi e tornai a casa!! Era passata una settimana e ancora pensavo a lei, al suo carattere infuocato, alla sua lingua tagliente e al suo bellissimo viso. Grace era stupenda, un diavolo nel corpo di un angelo, perfetta nella sua imperfezione. Cominciai a tornare al pub con frequenza solo per vederla ma lei nemmeno mi calcolava, ignorava me come ignorava il resto del mondo...faceva il suo lavoro ma non interagiva mai con i clienti, ti serviva da bere e poi scompariva dietro al bancone. Andai avanti così per un paio di mesi, sempre più attratto da questa ragazza che non ne voleva sapere nulla di me. Era qualcosa di nuovo, le ragazze solitamente cadevano ai miei piedi con un semplice sguardo mentre con lei non c'era nulla da fare...di me non ne voleva sapere. Finché una sera, dopo aver passato tutto il tempo al pub nella speranza di essere notato, avevo deciso che era ora di rientrare ma mentre stavo recuperando la moto avevo sentito qualcuno urlare nel retro del locale. Era la voce di una ragazza, sembrava in difficoltà, così decisi di intervenire. Non ti dico lo shock nel ritrovarmi davanti Grace aggredita da due energumeni...la stavano picchiando e minacciando...dicevano che se non avessero riavuto i loro soldi in tempo se la sarebbero presa non solo con sua madre ma anche con lei...non capivo cosa centrasse una ragazza come lei con dei tizi come loro ma non appena li vidi alzare le mani per picchiarla una rabbia incontrollabile mi spinse a reagire e mi fiondai come una furia sui due pezzi di merda che la stavano aggredendo. Colti alla sprovvista non riuscirono a reagire in tempo e riuscì ad atterrarne uno, l'altro mi prese per le spalle e cominciammo a picchiarci...alla fine i due uomini decisero di andarsene ricordando ancora una volta a Grace la scadenza per il pagamento.
Se Grace era spaventata non lo diede minimamente a vedere ma questa volta mi ringraziò prima di allontanarsi per tornare al lavoro. La fermai prima che rientrasse al locale e  le dissi che se voleva avrei potuto aspettare che finisse il turno per riaccompagnarla a casa, pensavo avrebbe rifiutato, invece, dopo avermi osservato in silenzio per alcuni istanti, accettò la mia offerta.
Attesi che finisse di lavorare e quando la riaccompagnai a casa capii come mai aveva a che fare con gentaglia simile...abitava alla periferia di Los Angeles in un complesso di roulotte dove viveva la feccia della città, i peggiori delinquenti e spacciatori erano i suoi vicini di casa. Ora iniziavo a capire il suo comportamento schivo e diffidente, se abiti in un posto del genere di sicuro non porgi l'altra guancia al primo che passa e lei si era dovuta costruire una corazza per poter sopravvivere. Prima di rientrare in casa mi salutò e ringraziò nuovamente per poi allontanarsi indifferente come al solito. Dopo quella sera tornai di nuovo al locale e poco a poco cominciammo a diventare amici, ci volle veramente tanto tempo e tanta pazienza per farle accettare di fidarsi di me, dopotutto mi bastava solo esserle amico, non speravo di certo si innamorasse di me. Alla fine riuscì a conquistare la sua fiducia e così iniziò ad uscire con noi, divenne molto amica di Ally che si affezzionò tantissimo a lei. Erano inseparabili, sembravano migliori amiche da sempre. Col passare del tempo però le cose iniziarono a peggiorare, Grace si stava chiudendo di nuovo in se stessa e noi non capivamo cosa stesse succedendo e come poterla aiutare...tentammo in tutti i modi ma lei sembrava volerci tener fuori dalla sua vita. Alla fine decisi di andare a casa sua per parlarle, volevo aiutarla...ma quando arrivai mi trovai davanti Grace completamente coperta di lividi, era stata picchiata a sangue...decisi in quell'istante che chiunque l'avesse ridotta così l'avrebbe pagata cara, avrei vendicato ogni singolo livido che copriva il suo bellissimo corpo. Grace quando mi vide mi saltò addosso e cominciò a piangere a dirotto, non sapevo più come calmarla e decisi che la cosa migliore era lascirla sfogare...alla fine si decise a raccontarmi cosa stava succedendo!! Sua madre era entrata in un brutto giro di alcol e droga e aveva chiesto in prestito dei soldi ad alcuni strozzini del posto ma aveva perso il lavoro e non era in grado di ripagarli e lei, con i soldi e le mance del pub non riusciva a pagare le bollette e risanare i debiti. Aveva chiesto più tempo agli strozzini ma quella era gente spietata e senza compassione e non ne aveva voluto sapere. Per marcare meglio il concetto l'avevano picchiata e le avevano intimato di rispettare le scadenze.
Le promisi che non l'avrei mai abbandonata, che insieme avremmo risolto le cose, mi offrii di pagare io i suoi debiti ma lei rifiutò...non accetto' mai i miei soldi...lavorava come una schiava da mattina a sera e io ero sempre con lei, ero diventato la sua guardia del corpo, la sua ombra, non la perdevo mai di vista e se non c'ero io c'erano Connor o Zac. Io stavo impazzendo, non riuscivo a vederla così...aveva perso tutta la sua vitalità e la luce che brillava sempre nei suoi occhi... ma non perse mai la voglia di combattere...》

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