C. 27

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Zoe scosse la testa, prima di abbandonarsi con un sospiro sullo sgabello accanto a quello dov'era seduta l'amica "Ho fatto un bel casino con Wade: avresti dovuto vedere il suo sguardo deluso quando gli ho raccontato tutto"

"Se può consolarti, anche Vivian non se la passa bene: lei e Wade si saranno scambiati due parole in tutta la sera" La Belle le diede una leggera spinta con la spalla, cercando di tirarla su, ma senza successo.

"Perfetto, un'altra relazione rovinata da aggiungere al mio fitto curriculum di sfasciafamiglie!" Sbottò sarcastica Zoe, indecisa se ridere o piangere "E' tutto il giorno che mi comporto da stronza, anche con te" La dottoressa bisbigliò appena quelle parole, fissando i suoi occhi pentiti in quelli di Annabeth "Scusami"

L'altra si limitò ad una scrollata di spalle, accompagnata da un sorriso "E' tutto a posto" Poi sospirò, facendosi seria "Non potrei mai sostituirti, lo sai, vero? Sei una delle mie più care amiche, la mia compagna di sbronze e lamentele sugli uomini, la madrina di mia figlia!" Zoe sorrise, rendendosi conto solo in quel momento di quanto fosse stata irrazionale "Stavo solo cercando di essere gentile con Vivian e probabilmente non vuoi sentirtelo dire, ma, una volta che la conosci, non è neanche così tanto antipatica come credevamo" Di fronte allo sguardo truce che le lanciò l'amica, Annabeth si morse la lingua "Beh, se ci penso bene, il fatto che non sia qui a pulire la cucina come stai facendo tu, le fa perdere qualche punto" Sotto le risate di Zoe, Annabeth annuì "Sì, decisamente!" Poi sospirò, guardando con affetto l'amica "Oh, Zoe Hart, come devo fare con te?!" E l'attirò accanto a sé cingendole le spalle con un braccio e stringendola forte nella semi oscurità della cucina.

La mattina successiva, dopo una nottata trascorsa a parlare e a mangiare schifezze in compagnia di Annabeth, Zoe si fece coraggio con un profondo respiro e si diresse verso la portineria.

Mentre aspettava che qualcuno le aprisse la porta, spostava incessantemente il peso da un piede all'altro, ma l'attesa durò poco, perché Vivian si palesò subito oltre la porta di ingresso, accigliandosi non appena scoprì chi aveva bussato.

"Se cerchi Logan, è con Wade a casa del sindaco" Senza aggiungere altro, ed evitando accuratamente lo sguardo di Zoe, Vivian fece per chiuderle la porta in faccia, ma fu fermata con un gesto repentino dalla dottoressa, della quale incrociò finalmente lo sguardo, chiedendole silenziosamente spiegazioni.

"A dire il vero, speravo di poter parlare con te"

Vivian sospirò, incrociando le braccia al petto con fare ostile, e Zoe si apprestò a pronunciare il discorso che, nel delirio della veglia, aveva tentato di preparare "Volevo scusarmi per ieri sera: ho avuto un comportamento a dir poco infantile ed odioso, e non te lo meritavi" La mora fece seguire alle sue parole un sospiro, sentendosi decisamente sollevata e libera di un peso, mentre l'espressione di Vivian si ammorbidì leggermente.

"Beh, nemmeno io mi sono comportata nel migliore dei modi"

"Allora, siamo a posto?" Tentò la mora, mordendosi il labbro inferiore.

L'altra scrollò le spalle "Penso di sì"

Zoe annuì e fece per andarsene, contenta di aver portato a termine quello che riteneva uno spiacevole dovere, ma la voce di Vivian che la richiamava la fece voltare "Ti ha detto Wade di venire qui a chiedermi scusa?"

"Cosa? No!" Decisa a chiarire la sua posizione, Zoe tornò sul portico, le mani nelle tasche dell'abito che indossava "Ok, forse l'ho fatto per lui, ma..." Fece un altro respiro profondo, incrociando gli occhi curiosi di Vivian "Senti, Wade è un gran bravo ragazzo e ha un talento nell'inquadrare le persone, per cui, se ti trova così fantastica, è perché lo sei: gli dobbiamo un tentativo di andare d'accordo, non credi?"

Hart of Dixie_Dove noi apparteniamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora