7. Miami Beach

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Ho sempre pensato che fossi una pessima copiatrice, infatti durante l'ultima ora di lezione il professore di storia dell'arte mi ha rifilato un compito a sorpresa dice che serve per mettermi in pari con gli altri sul programma. Ovviamente non è andato a buon fine dato che mi ha beccato a copiare e mi ha dato una punizione.
Cosa sarà mai, penserete voi, restare poche ore in più a scuola. Certo, non sarebbe pesante se solo avessi un professore come tutti gli altri.

Ma no, il signor Dixon si è voluto differenziare dalla massa. Mi ha detto che dovrò ripulire la festa di domani sera, quindi non solo dovrò andarci obbligatoriamente ma dovrò restare fino a tardi per togliere tutta la sporcizia dal campo di calcio.

Esco indignata dalla classe, non è possibile.

In tutti i miei diciassette anni la sfiga mi ha sempre accompagnata, qualsiasi cosa succeda, anche se non è colpa mia essa ricade su di me.
Ormai mi aspetto sempre il peggio dalle situazioni dato che qualcuno lassù si diverte a vedermi in questo stato.

"Dove corri?" Nash mi blocca e si posiziona davanti.

"Devo lasciare i libri nell'armadietto" Rispondo in fretta mentre lui si affianca a me.

"Okay, ma fai veloce, gli altri ci stanno aspettando" Sorride soddisfatto.

Credo che Nash abbia letto la mia espressione abbastanza confusa.

"Per andare in spiaggia Allison" Continua ridendo.

Cavolo! Ero talmente arrabbiata con il professore che mi sono completamente scordata del nostro pomeriggio in spiaggia, nel caso non si fosse notato, sono una persona molto distratta.

"Sì, ehm, scusami" Balbetto imbarazzata. "Dammi un secondo e arrivo" Taglio corto tentando di avviarmi verso il mio armadietto ma Nash mi blocca nuovamente.

"Va tutto bene?" Domanda lasciando cadere lo sguardo su di me.

"Sì, certo che sì" Gli sorrido. "Aspettami nel parcheggio, arrivo"

Nash annuisce ed esce dalla scuola mentre io mi affretto a lasciare i libri nell'armadietto.
Raggiungo gli altri e, tra i vari studenti che stanno uscendo vedo Page, quindi mi avvicino a lei e la saluto.

"Ciao Page" Sorrido.

"Ehi" Ricambia il sorriso.

"Stiamo andando in spiaggia, vuoi venire con me?" Domando sperando accetti.

"No, grazie" Rifiuta con gentilezza. "Devo studiare domani ho il test di biologia" Spiega.

"D'accordo, allora ci vediamo domani" La saluto con la mano e mi avvicino ai ragazzi.

Saluto tutti con un cenno della mano e salgo in macchina di Matthew che si affretta a partire accendendo la radio a tutto volume. Abbasso il finestrino e lascio che il vento soffi sulla mia faccia. Indosso gli occhiali da sole e mi perdo a fissare la mia nuova città.

Ed ecco finalmente le spiagge di Miami, famose in tutto il mondo. Palme sempre più alte costeggiano entrambi i lati della strada e nonostante sia Ottobre il clima è ancora molto caldo, perciò la spiaggia è ancora affollata. Mentre ammiro ogni onda infrangersi nella sabbia bianca ripenso a Carly e Scott ed a quanto vorrei che fossero qui con me, sarebbe tutto perfetto.

Scott! Oh mio dio!

Ho completamente ignorato il suo messaggio! Spero non si sia preoccupato, mi sono dimenticata di rispondergli dato che sono stata interrotta da quel pallone gonfiato. Afferro il cellulare e mi affretto a rispondere.

A Scott:

Anche io ti amo tantissimo, tu e Carly mi mancate da morire, Miami non è poi così favolosa senza di voi.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora