78. Uno strano venerdì

2.3K 99 81
                                    

Sono passati due giorni da quando io e Cameron abbiamo avuto quella discussione, se così si può definire, durante l'ora di letteratura. In questi due giorni non ho fatto altro che cercare di evitarlo, e con questo io intendo far finta di telefonare quando lo incrociavo per i corridoi, cambiare strada e finire nel bagno delle ragazze, sedermi esclusivamente in prima fila per stargli il più lontana possibile, e tante altre cose che farebbero perdere la dignità a chiunque, ma credetemi, quando il sentimento è ancora accesso è molto difficile star lontano da una persona.

Questa sera ci sarà una partita molto importante per la nostra scuola, non che m'interessi particolarmente ma se vincono riusciranno a passare nelle fasi successive. Inizialmente non volevo andarci ma poi Page mi ha assillata affinché io accettasi, e tutti sanno com'è quando vuole convincerti a fare una cosa... Perciò eccomi qua, appena scesa di macchina pronta a prendere posto nelle tribune già piene di persone eccitate per l'inizio di questa partita.

"Mettiamo in chiaro una cosa" Dico a Page prima di prendere posto.

Lei mi rivolge l'attenzione.

"Verrò alla festa dopo la partita, solamente se non sarà a casa di Cameron, okay?" Mi siedo accanto a lei.

"Allison ma che ti f-"

"No Page, capitolo chiuso, ricordi?" La interrompo.

Alza le mani in segno di resa.

"Hai ragione, scusami" Sorride.

"Comunque credo che la festa sia a casa di David, il portiere" Aggiunge indicandomelo.

Annuisco mentre anche tutti gli altri giocatori fanno ingresso in campo. Nonostante tutto i miei occhi non riescono a non ricadere su quel dannato ragazzo, che potrei benissimo definire il mio piccolo inferno personale. Perché non è come tutti gli altri ragazzi? Perché non prova ad amare? Preferisce richiudersi in una bolla di egoismo piuttosto che esternare i propri sentimenti, ed è una cosa sbagliata, perché lo porta a fare delle cose orribile.

"Dai Cam! Segna qualche rete almeno ti togli la maglietta!" Urla una ragazza seduta davanti a me.

L'amica al suo fianco si volta ridendo, ma non appena incontra il mio sguardo il sorriso sparisce dal suo volto.

"Ashley sta' zitta, c'è la sua fidanzata qui dietro!" Riprende la ragazza tirandole una gomitata.

Quest'ultima si gira, arrossendo.

"Ex ragazza" Preciso con un sorriso, ovviamente falso.

"Ti ha lasciata?" Chiede la bionda con un tono di finta sorpresa.

"In realtà no, è stata lei a lasciarlo" Precisa Page facendola rimanere a bocca aperta.

"Tu hai lasciato Cameron Dallas?" Ride.

"Come puoi lasciare una persona del genere? Insomma guardalo, è perfetto" Me lo indica e i miei occhi si posano nuovamente su di lui.

Sospiro mentre lo guardo giocare e muoversi in maniera libera per tutto il campo, facendo degli strani numeri con i piedi.

"Sai cos'altro è perfetto?" Chiede Page alla bionda.

"Quel posto laggiù" Sorride indicandolo.

Le due ragazze sbuffano, si rimettono composte e non parlano più, per fortuna.

Porto la mia attenzione sulla partita che sembra procedere con una strana tranquillità, non ci sono insulti, brutti falli e cose entusiasmanti, i giocatori si passano la palla tirando di tanto in tanto in porta, ma senza riuscire a far goal. La palla adesso è stata appena passata a Cameron che dopo qualche numero con i piedi la perde guadagnandosi un rimprovero dal coach.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora