2. Un lungo viaggio

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La sveglia suona la sua insistente musichetta ma io ero già sveglia da molto tempo.
Ho fissato il soffitto per più di un'ora e non saprei come definirmi, non sono emozionata, solamente impaurita. Oggi cambierà tutto ed io non sono assolutamente pronta.

Allungo il braccio per spegnere quel dannato aggeggio poi con tutte le mie forze mi alzo e controllo il tempo alla finestra. Il sole splende su New York e non riesco a non pensare che sarebbe stata una giornata perfetta per andare fuori con Carly e Scott.

"Allison!" Grida mia madre irrompendo nella mia stanza facendomi quasi prendere un colpo.

Mi volto di scatto e me la ritrovo praticamente addosso. "Sei ancora in pigiama?!" Sbraita.

"Mi sono appena svegliata" La supero per raggiungere il bagno.

"Fa' veloce Allison, non voglio arrivare tardi all'aeroporto" Incrocia le braccia e cerca di sorridermi.

Riconosco mia madre è in questo momento so che è agitatissima. Anche lei dovrà sopportare tantissimi cambiamenti, in più tra un mese si sposerà e sappiamo tutti come siamo noi ragazze quando ci avviciniamo ad un evento importante: perdiamo la testa.

"Mamma, mancano due ore al volo ed io tra poco sarò pronta, perciò stai tranquilla" Le sorrido.

"Ho chiamato John, mi ha detto che ci aspetta all'areoporto per mezzogiorno" Dice rifacendo il mio letto. "Ci sarà anche suo figlio, perciò sii carina"

"Io non ho idea di chi sia suo figlio" Borbotto togliendomi il pigiama per entrare in doccia.

"Neanche io ho avuto l'occasione di conoscerlo, ho visto solamente delle foto" Continua.

Annuisco mentre lei, dopo avermi rifatto il letto, strappa il mio pigiama dalle mani e lo ripiega su di esso.

"Mi spieghi per quale motivo hai rifatto il letto se dobbiamo mettere le cose negli scatoloni?"

Si volta di scatto verso il mio letto come se non si fosse resa conto di ciò che aveva appena fatto. Si batte la mano sulla fronte e sbruffa.

"Mio Dio che sbadata! I-io, ecco, con tutte queste cose da organizzare non riesco più a capire quali effettivamente devo fare e quali no e poi ho perso lo scatolone dei libri e non so p-" Inizia ad agitarsi.

"Ehi" Le poggio una mano sulla spalla. "Faccio io, tranquilla" Sorrido.

Annuisce. "Vado giù a finire di sistemare le ultime cose" Sospira.

Sorrido scuotendo la testa. Mia madre, in queste occasioni, perde completamente il lume della ragione.
È emozionata, proprio come me, abbiamo paura entrambe dato che stiamo per trasferirci dall'altra parte del Paese.

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Mi rilasso sotto il getto d'acqua calda mentre mi convinco che la doccia mattutina sia la cosa più paradisiaca di questo mondo. Stranamente mi perdo nei pensieri e solamente dopo vari richiami di mia madre riesco ad uscire, mi preparo indossando dei semplici jeans e una camicetta bianca, sfono i capelli e li arriccio sulle punte creando dei piccoli boccoli. Applico un po' di mascara sulle ciglia e posso definirmi pronta.

Nello zaino che porterò sull'aereo metto il mio libro preferito e le cuffiette per ascoltare la musica, uniche due necessità per sbarcare due ore e quarantuno minuti di volo.

"Allison!" Grida mia madre dal piano inferiore. "Ti vuoi muovere o devo chiamare qualcuno che ti aiuti?!"

"Scendo subito mamma" La tranquillizzo. "Non trovo le mie scarpe!"

Una volta trovate le mie Vans, le indosso e scendo con dietro il mio trolley. Mia madre è  già in auto e mentre varco la soglia di quella che è stata fino ad un giorno fa casa mia, mi volto guardando quel piccolo ingresso dove io e Carly giocavamo sempre lì, usavamo il corridoio come una passerella mentre noi facevamo le sfilate con dei vestiti super imbarazzanti.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora