9. In punizione

3.1K 133 31
                                    

"Signorina Ross!" Il mio adorato professore di storia dell'arte si avvicina a me.

"Buonasera" Sorrido.

"Ho trovato qualcosa di più utile per farle scontare la sua punizione" Aggiunge strofinandosi le mani con aria soddisfatta.

"Vede quel piccolo stand?" Continua indicandomi una baracchina posizionata vicino al falò.

Annuisco.

"Bene, dovrà servire le birre ai ragazzi" Ride soddisfatto.

"Che cosa? Ma così non posso godermi la festa" Mi lamento.

"È una punizione, no?"

"Ma-"

"Niente ma signorina Ross, vada che ci sono ragazzi che stanno aspettando!" M'interrompe con tono serio.

"Vendere alcolici? Ma che razza di punizione sarebbe?" Interviene Page in mia difesa.

"Signorina Collins, non ho chiesto il suo intervento" Le punta il dito contro. "E poi ci sarei dovuto restare io allo stand ma siccome non ho voglia ed ho la libertà di comandarvi, decido che sarà la signorina Ross a vendere le birre" Spiega con un sorrisetto beffardo.

Perfetto, anche i professori si prendono gioco di me.

"Posso almeno cambiarmi? Sono ancora in divisa!" Mi lamento.

"No" Risponde deciso.

Sbruffo mentre mi avvio verso quello stupido stand. Prevedo un lungo anno e tante, tante discussioni con il prof. Ma secondo voi è normale? Che razza di punizione è quella di servire birra durante una festa? Preferivo di gran lunga sistemare la biblioteca almeno scoprivo qualche libro interessante, qui cosa imparo? La differenza tra malto e doppio malto? Sbruffo di nuovo mentre  sistemo i bicchieri vicino a me e inizio a servire i primi ragazzi.

Passano tranquilli i primi dieci minuti, dove ho continuato a servire birra ininterrottamente. Poi, un biondo quasi finto si posiziona davanti allo stand.

"Wow, una cheerleader che serve birra gratis, sono in un sogno?" Ride seguito dai suoi amici.

Lascio perdere il commento iniziale e gli rivolgo un gentilissimo sorriso.

"Ciao, quante birre volete?" Mi rendo disponibile.

"Quante ne vuoi, tesoro"

Fingo di non aver sentito per la seconda volta in un minuto e preparo un solo bicchiere.

"Ti serve altro?" Domando.

"Sì, il tuo numero"

Capelli biondi, occhi verdi, giacca di pelle e sguardo sicuro di sé, ecco il perfetto "bello che non balla" del liceo.

"Sono fidanzata" Taglio corto.

"Ed io non sono geloso" Mi fa l'occhiolino mentre scuoto la testa rassegnata.

"Già, a quanto pare sei solo pieno di te"

I ragazzi al suo fianco ridono mentre lui sembra quasi esserci rimasto male, dopo un po' si sporge oltre il bancone del piccolo stand. "Posso sapere il tuo nome? Quello mi è concesso?"

"Allison"

"Allison" Sembra pensarci un attimo. "Sei bellissima" Mi sorride.

Rimango spiazzata perché questo ragazzo non ha veramente pudore, insomma, io non sarei mai stata così diretta.

"Continuo ad essere fidanzata" Fingo un sorriso che faccio svanire subito.

"Ed io ad essere attratto da te" Dice con voce rauca. "Ti va di passare la notte con me? Giuro che il tuo ragazzo non lo scoprirà mai" Ride.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora