Giorno 7

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Ieri pomeriggio ho passato la maggior parte del mio tempo in ospedale, ovviamente non ho detto niente di tutto ciò ai miei genitori, perché se scoprissero che non solo ho saltato scuola ma che sono stato tutto il pomeriggio con lei mi ucciderebbero, non che me ne importi qualcosa delle loro solite ramanzine e delle loro futili punizioni, ma non voglio avere ulteriori problemi, perciò resto nel segreto.

Le ho raccontato tante cose, di come ho preso in prestito una moto per venire da lei, delle nostre madri che molto probabilmente hanno capito che non siamo semplici amici e dei due newyorkesi che sono perennemente in mezzo alle palle; Sono stato attento nel linguaggio, e mi sono trattenuto nell'offenderli, so che ad Allison piacerebbe.

Adesso sono seduto su una delle tante panchine fuori dall'ospedale. Il sole di dicembre riscalda leggermente l'aria ventilata, qualche albero crea strani giochi d'ombra sul terreno ghiaioso. Oggi l'ospedale è particolarmente vuoto, non che sia un male, ma ci sono pochissime persone.

La mia mente naviga nei pensieri più profondi mentre indosso i miei occhiali da sole. È passata una settimana, una fottuta settimana dall'incidente. Per molte persone, sono solamente sette giorni, ma per me sono un'eternità. Il tempo non passa, ogni minuto sembra durare ore intere e nessuno sembra più lo stesso;

Page non parla quasi mai, a scuola arriva poco prima dell'inizio delle lezioni e se ne va subito dopo, credo stia soffrendo molto, Allison è praticamente la sua unica amica e tiene molto a lei.

Matthew sembra come fuori controllo, risponde male ai professori e anche durante le lezioni, per quel poco tempo che ero presente, sta sempre al cellulare sperando in un messaggio di miglioramento, ma in una settimana niente.

Aaron e Taylor sembrano come spenti, solitamente erano loro che riuscivano a rendere le giornate scolastiche più sopportabili, grazie alle loro battute e alle loro figuracce, ma in questa settimana non hanno mai riso, camminavano per i corridoi a testa bassa senza degnare nessuno di uno sguardo.

Anche Shawn e Carter sembrano distrutti, vengono spesso qui in ospedale e tutte le volte non si riguardano nell'esternare il loro dolore.

Nash invece è diverso, in questa settimana è totalmente cambiato, non esce più con noi ma è sempre con Selena e Ben che personalmente ritengo subdoli e superficiali. Sono venuti si e no tre volte a trovare Allison, ma non credo al loro dolore, penso invece che la loro sia una bella e buona scenata. Quel che una volta era il mio migliore amica è freddo, distante e incapace di dimostrare qualsiasi tipo di sentimento.

Poi ci sono Scott e Carly, loro invece vengono spesso a trovarla, la cosa mi fa innervosire e non poco, ma so che ad Allison non piacciono le scenate, perciò mi limito a fingere un sorriso quando li vedo attraversare i lunghi e formali corridoi dell'ospedale.

E infine ci sono io, che sto letteralmente impazzendo, non vado praticamente mai a scuola, la sera non parlo con i miei e passo intere notti a fissare il soffitto nella speranza di riceve una buona notizia, ma niente.

Ieri il dottore ci ha dato questa notizia, e un briciolo di speranza ha riacceso i cuori di tutti. Infatti quando io e Matt ieri sera abbiamo comunicato a tutti l'accaduto, non si sono riguardati dal venire in ospedale a parlarle e a sostenerla proprio come ci ha detto il dottore.

Ieri sera eravamo tutti quanti nella stanza, beh tranne Nash e la sua nuova compagnia, e abbiamo parlato tanto, eravamo come un vero gruppo di amici, insieme abbiamo deciso una cosa e ci siamo promessi che lo avremmo fatto veramente. Comunicheremo la nostra decisione ad Allison solamente quando si sveglierà, sì, perché lei lo farà.

Apro la porta della stanza 125B e trovo Page seduta ai piedi del letto, ha le gambe incrociate e sta tenendo in mano una specie di quaderno, la sua crocchia bionda e arruffata mi fa capire che evidentemente è arrivata qua di corsa.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora