46. Chiudiamola qui

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"La più grande prigione in cui le persone vivono è il timore di ciò che pensano gli altri."

Questa mattina la sveglia sembra particolarmente insistente, non riesco a trovare la forza di alzarmi dal letto per affrontare l'ennesima giornata di scuola. Ieri sera siamo tornati a casa molto tardi, ma ovviamente mia madre vuole che vada a scuola. Inoltre devo accompagnare Carly all'areoporto, giusto per farmi iniziare male questa giornata.Vorrei tanto che potesse restare per sempre, sarebbe tutto perfetto... Ma ovviamente questo non è possibile, lei deve tornare a New York.

"Carly, svegliati! Dobbiamo andare" Tento di svegliarla.

Mugola qualcosa e poi si rivolta sotto le coperte.
Decido di lasciarla in pace altri cinque minuti e scendo giù in cucina dove trovo mia madre intenta a prepararci la colazione. Mi sono alzata prima rispetto alle altre mattine, perciò Matthew sta ancora dormendo.

"Buongiorno piccola, pancake?" Sorride dolcemente mentre io annuisco.

Ripenso al matrimonio di ieri, mia madre si è sposata, suona così strano. Nonostante l'ora mia madre è già pronta, con i capelli lisciati ed il trucco, ovviamente leggere, lei non ama i colori pesanti. Mia madre non lavora per adesso, infatti non riesco a capire per quale motivo sia già pronta per uscire, solitamente si prende le cose molto con calma, non è una tipa mattiniera.

"Quando partirete tu e John per il viaggio di nozze?" Domando mentre mi poggia davanti il piatto pieno di pancake fumanti.

"Ehm, questa mattina..." Si appoggia al tavolo su un fianco.

Lo sciroppo d'acero che stavo versando con cautela esce tutto d'un fiato facendomi sporcare il pigiama.

"Cosa? E quando avevi intenzione di dirmelo?" 

"Scusami tesoro, credevo che la partenza fosse tra tre giorni ma John mi ha detto che saremo partiti oggi solamente ieri notte, tu e Matt dormivate già..."

"E quindi da oggi noi saremo soli?"

Annuisce. "Per qualsiasi cosa, ci sono i numeri dei nonni e delle zie di Matt, se avete bisogno non esitate a chiamarli"

"Okay" Sussurro mentre mi verso del succo nel bicchiere.

"Mi dispiace All, ti ho avvertita il prima possibile"

"Figurati mamma, è tutto okay! Tu pensa a goderti questa settimana di vacanza" Sorrido. Andranno alle Hawaii quindi torneranno super abbronzati mentre noi saremo sempre più pallidi dato che l'inverno si sta avvicinando.

Carly scende e si aggiunge a noi mangiando un pancake con del latte freddo.

"Sai che fine ha fatto Scott?" Domando alla biondina.

Lei strozza con il latte. "Io? No, non l'ho neanche visto"

"Va bene" Mormoro, sarà tornato a New York. Non voglio averlo tra i piedi.

E' stato strano rivederlo ieri, voglio esser sincera: quando, dopo averlo mandato a quel paese, sono andata via mi sono resa conto che non potrò mai più innamorarmi di uno come lui, nemmeno provare attrazione. Quando l'ho visto è stato un tuffo al cuore, non riuscivo a ragionare lucidamente ma quando si è avvicinato ed ha iniziato a parlarmi della nostra relazione mi sono resa conto che in realtà la sua presenza non mi ha scosso più di tanto, quegli occhi non mi facevano più effetto e quel sorriso era semplice un sorriso, non ci vedevo più niente.

Ieri, in quel momento, si è parata davanti ai miei una fila di possibili amanti per Scott ed è stato lì che il mio sentimento si è del tutto spento, io ho Nash e lo adoro, non posso perder tempo a pensare ad uno che non si merita niente.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora