37. Una partita finita male

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Il venerdì pomeriggio passa in un soffio, quando sono con Calry il tempo sembra volare.

Si avvicina sempre di più l'ora della partita. Sono in ansia? Sì.

Ci sarà praticamente tutta la scuola e quella di stasera sarà la mia prima esibizione, ho paura di sbagliare, o peggio, di scordarmi i passi della coreografia. Faccio dello stretching di base mentre ripeto a me stessa che andrà tutto bene.

"Tu madre ha detto che ci accompagnerà tra poco, sei pronta?" Domanda Carly entrando nella mia camera con in mano un succo di frutta.

Annuisco.

"Grazie" Sorrido prendendo il succo e bevendolo tutto d'un fiato.

Passo davanti allo specchio e ricontrollo un'ultima volta la mia divisa, lego i miei capelli in una lunga coda di cavallo e poi li raccolgo nel fiocchetto.

"Okay, ci sono" Sospiro prendendo il borsone dal letto.

"Stai tranquilla All, non stai andando in guerra" Ride Carly avvolgendo il braccio intorno alla mia spalla mentre scendiamo al piano inferiore.

Sul divano troviamo Matt intento a guardare qualche strano programma TV e a sgranocchiare delle patatine.

"In bocca al lupo Allison, più tardi verrò anch'io" Mi saluta senza neanche staccare gli occhi dalla televisione.

"Crepi" Gli sorrido mentre esco di casa.


Arriviamo a scuola quindici minuti dopo, la partita inizierà alle sei e anche se sono già le 5:30 ci sono già molti studenti. Le tribune stanno iniziando a popolarsi, non mancano striscioni e trombette e gli studenti sono molto più agitati del solito. Ma Page mi aveva avvertita, quella di oggi è una partita molto sentita, le due scuole sono sempre state delle rivali o qualcosa del genere.

Noi facciamo parte della zona Nord di Miami mentre loro della zona Sud.

Accompagno Carly davanti alle tribune.

"Tra poco arriverà anche Nash insieme agli altri, ti puoi aggiungere a loro" Spiego.

"Tranquilla All, tu pensa a dare il meglio di te" Sorride abbracciandomi.

"Grazie Carly, ti voglio bene" 

"Anche io" Mi tira una pacca sul sedere per farmi capire che devo muovermi.

Raggiungo le ragazze nel campo che sono già a fare riscaldamento.

Selena punta i suoi occhi su di me e si avvicina rapidamente.

"Sempre in ritardo tu" 

"Mancano ancora venti minuti!"

"Io voglio le ragazze pronte in campo a trenta minuti dall'inizio della partita" Posiziona le braccia sui fianchi.

"Ti ripeto, se nessuno mi avverte, come faccio a saperlo?" Domando scocciata.

Lei socchiude gli occhi guardandomi in cagnesco.

"Tu non mi piaci" Mi sussurra.

Ma che problemi ha?

Si mette a spiegare le varie cose da fare e senza rendermene conto il campo da calcio sul retro della scuola si è riempito di persone, sono molte di più rispetto alla prima partita ed ognuno di loro ha qualche striscione dedicato alla propria scuola.
Mi sale l'ansia non appena Selena grida:

"In posizione!" Le ragazze si posizionano ed io raggiungo il mio angolino.

"Allora, partiremo con il coro di base mentre i ragazzi faranno ingresso in campo. Siete pronte?! 1..2.. 1..2..3.."

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora