67. Buon compleanno Page (Parte 2)

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"Ricorda che tutti possono amarti quando splende il sole. È durante le tempeste che capisci chi tiene davvero a te."

"C-Come scusa?" Chiedo confusa.

"Mi chiamo Carol, e sono la sorella di Page, sono appena tornata dall'Inghilterra... Non potevo mancare al suo diciottesimo compleanno" Spiega con un dolce sorriso stampato sulle labbra.

"Non dopo quello che è successo a Carol..."

"Sei la sua nuova Carol?"

"Se solo sapessi cosa è successo a Carol"

Sono queste le frasi che si ripercuotono nella mia mente, la mia bocca leggermente socchiusa vorrebbe dire qualcosa ma non ci riesce, lei è Carol, la ragazza della lista... E se è la sorella di Page perché lei non mi ha detto niente? Perché mi ha tenuto al segreto di tutto? Perché tutti mi vogliono tenere all'oscuro di tutto questo?

"Allora? Sai dov'è mia sorella?" Chiede sventolandomi una mano davanti agli occhi.

"Ehm, sì" Dico sorridendo nervosamente. "Dovrebbe essere dentro, la cena sta iniziando"

"Okay, grazie... Come ti chiami?"

"Allison"

"Grazie Allison" Sorride e poi si dirige all'interno del locale.

Inizio a giocherellare in modo nervoso con le mie mani, lo faccio o non lo faccio? Prima di pensare alla cosa più logica da fare, le mie gambe hanno già preso iniziativa.

"Scusami" Dico raggiungendola. "Tu..."

"Tu conosci Cameron Dallas?" Chiedo.

Il sorriso che prima circondava il suo dolce viso scompare in meno di un secondo, il suo sguardo sembra perso nel vuoto, resta immobile per una quantità di secondi che sembra infinita, mi pento subito della domanda che le ho appena fatto, sono stata troppo diretta... Senza dire una parola, la ragazza si volta e tenendo la testa china entra all'interno del locale lasciandomi completamente spiazzata.

Deve esserle davvero capitato qualcosa di brutto se al solo nome ha reagito così. Vorrei tanto saperne di più.

Mi siedo su una delle tante panchine e mi prendo la testa tra le mani cercando di mantenere la calma.

"Tutto bene?" Una voce che conosco troppo bene compare alle mie spalle.

"Nash" Sussurro.

"Posso?" Chiede indicando la sedia davanti a me.

"Preferei di no" Ammetto in modo freddo.

Lui si siede ugualmente.

"Chi era la ragazza con cui parlavi?"

"Nash, non ho voglia di parlare in generale, figurati con te. Quindi perfavore puoi andartene?"

Lo sento sospirare. "All, sai vero che tutto quello che sto facendo è solo per il tuo bene? Vorrei solo che tu capissi..." Dice bevendo un sorso del suo drink.

"Come?" Sbotto.

"Come posso capire se nessuno mi spiega cosa diavolo sta succedendo?"

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora