16. Strane telefonate

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"Allison, muoviti altrimenti faremo tardi!" Grida Carly dal piano inferiore.

Finisco di prepararmi e poi corro da lei, non sto nella pelle. Oggi è il nostro primo giorno del camp estivo, potrà sembrare una banalità ma per due ragazzine di dodici anni è l'inizio di un'estate meravigliosa.

"Ci sono, ci sono" Dico raggiungendola.

La mia migliore amica mi stringe in un abbraccio, quelli che solo lei sa dare.

"Sbrighiamoci, tua madre ci sta aspettando in auto" Mi trascina per un braccio.

La vedo sorridere, le sue treccine bionde ricadono sulla sua schiena lei è sempre stata così, Carly deve essere sempre precisa e puntuale.
Anche ai tempi dell'asilo lo era.

"Salve signora Ross" La saluta salendo in auto.

"Ciao piccole, siete pronte?" Chiede mia madre mettendo in moto la macchina.

Carly risponde con un gridolino "Sì, lo siamo" Mi stringe la mano.

In quel momento non c'era più niente attorno a me, solamente la mia migliore amica. Credo che la nostra sia un'amicizia unica, una di quelle storie vere che non vedi l'ora di raccontare ai tuoi figli e magari anche ai tuoi nipoti. Spesso io e Carly, quando ci distendevamo sotto il sole nel prato verde di Central Park, parlavamo di questo. Ci chiedevamo come fossimo state tra 60 anni: sedute sulla veranda con una tazza di tè in mano, con accanto i nostri nipoti attenti ad ascoltare la storia di un'amicizia unica, quella mia e di Carly.

Il sole splende su New York ed io, dato che mi aspettano intere ore di auto, decido di appoggiarmi alla spalla della mia migliore amica e di schiacciare un pisolino.

"Allison, siamo arrivate" Sussurra mia madre tentando di svegliarmi.

"Allison" Dice alzando la voce.

"Allison!" Grida togliendomi le coperte di dosso.

In un attimo realizzo che tutto ciò che stavo vivendo fino a qualche secondo fa era solamente un sogno. Mi asciugo la fronte madida di sudore e respiro profondamente prima di incontrare gli occhi taglienti di mia madre.

"Ti alzi dal letto? Se sei così stanca perchè non vai a letto prima la sera invece di uscire con le amiche?" Non appena sento quelle parole mi alzo.

Non voglio ascoltare le sue prediche di prima mattina, non vorrei proprio vivere di prima mattina. Con gli occhi socchiusi raggiungo il bagno, è molto caldo qui dentro ma non ci faccio troppo caso.
Mi appoggio sul lavandino e cerco di svegliarmi, non so per quale motivo ma stamani sono veramente molto stanca.

"Allison, sei tu?" Una voce dietro di me.

Quando mi volto mi accorgo che Matt è in doccia, e che il caldo nella stanza era dato dal vapore della doccia.

"Oh mio dio! Scusa Matt, non avevo... Ehm, scusami!" Balbetto prima di uscire rapidamente dal bagno.

Le mie guance sono diventate rosse per l'imbarazzo, come ho fatto a non accorgermi che era in bagno? Mi sbatto una mano sulla fronte. Dobbiamo assolutamente stabilire degli orari.

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Per le 7.45 siamo in macchina, pronti per affrontare un'altra giornata di scuola.

"Allora, com'è andata ieri sera?" Domanda Matthew rivolgendomi uno dei suoi sorrisetti.

"Aspettavo la tua domanda" Lo prendo in giro. "Mi sono divertita, Nash è un ragazzo formidabile. Ma siamo solo amici" Incrocio il suo sguardo.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora