53. Strane conversazioni

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Playlist per il capitolo:
I Don't Wanna Miss a Thing -Aerosmith
Sick - Ne Yo
Unfaithful - Rihanna

Fortunatamente la giornata scolastica finisce in fretta, dopo educazione fisica né Nash né Cameron mi hanno più rivolto parola, da una parte meglio così non avrei avuto la forza di sopportare ulteriori litigi. Selena non mi ha più ridetto niente, dopo quella sua specie di 'vendetta' spero abbia intenzione di lasciarmi in pace. Com'è possibile? Come puo' una ragazza essere così crudele? Mi ha fatto male vedere quelle foto, quando ho visto la prima ho ripensato a tutto quello che eravamo io e Scott, come stavamo bene insieme e quanto amore provassi per lui, guardando la seconda ho ripensato invece alle cose più brutte, a quanto dolore abbia provato per lui, soprattutto quando mi ha praticamente detto che mi tradiva... Vorrei tanto sapere chi è questa ragazza, mi sento così male al solo pensiero.

"Ehi Jake, non è lei la ragazza del cartellone?" Uno ragazzo sussurra al suo amico.

"Già è proprio lei, certo che deve avere fegato per mettersi contro la Denver" Ridono entrambi.

Decido di uscire velocemente da quel posto infernale, metto lo zaino sulle spalle e mi avvio verso casa, non mi farò accompagnare da nessuno, ho voglia di camminare e di stare da sola. Da quando sono qui niente va per il verso giusto, ero convinta che l'unica cosa che potesse funzionare fosse la mia relazione con Nash ma evidentemente mi sbagliavo anche su quella, è tutto un casino qui, riuscirò mai a passare una giornata tranquilla?

"Allison?" Una voce mi fa svegliare da tutti i miei pensieri.

Mi volto e trovo il padre di Nash davanti all'ingresso della nostra scuola, ma che ci fa qui?

"Signor Grier, buongiorno" Accenno un sorriso.

"Sono venuto qua al liceo per prendere Nash, ma mi sono appena ricordato che questa mattina è venuto in macchina, perciò ho fatto un giro a vuoto" Ride sistemandosi la giacca blu.

"Ah" Mi limito a dire.

"Tu vai a casa?" Chiede con un sorriso dolce.

"Ehm sì, sono a piedi"

"Anche io! Possiamo andare insieme, no?"

Teoricamente vorrei starmene da sola ma mi sembra brutto dirgli di no, perciò accetto e insieme ci avviamo verso casa. La situazione è davvero imbarazzante anche perché lui non sa che sono due giorni che io e suo figlio non facciamo altro che discutere.

"Allora Allison, ti sei trasferita da poco mi ha detto Nash..." Dice il signor Grier mettendosi le mani in tasca.

"Già, tra poco saranno due mesi"

"Sei arrivata con i tuoi genitori?"

"Con mia madre, ho solo lei" Ammetto abbassando lo sguardo.

Lui si volta verso di me. "Oh, tua madre è vedova?" Chiede con un fil di voce.

"No no, mio padre è vivo. Ma se n'è andato di casa quando io avevo un anno e mezzo, non so dove sia in questo momento... Dice che non sosteneva il peso della famiglia" Scrollo le spalle guardando dritta verso di me mentre, a passi lenti, percorriamo la strada.

Il signor Grier resta in silenzio, ma lo posso capire, poche persone trovano una risposta quando parlo di mio padre.

"Mi dispiace Allison... Hai ricordi di lui?"

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora