8. Com'è piccolo il mondo

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"È pronta la cena!" Grida mia madre dal piano inferiore.

Ho appena finito di asciugarmi i capelli perciò mi affretto a rimettere il phone in bagno ed esco, apro la porta di scatto e finisco addosso a Matt.

"Ehi" Si scansa. "Attenta"

"Scusami" Mi affianco a lui mentre scendiamo le scale.

"Fame?" Ride.

"Moltissima"

La cena che ci aspetta deve essere squisita, la tavola è piena di ottimo cibo. John e mia madre si siedono allegramente ed io e Matthew facciamo lo stesso, la tavola nel salone principale è molto grande perciò siamo distanti l'uno dall'altro.
Quello di stasera sembra più un rinfresco che una cena devo ammettere che mia madre non si è risparmiata.

"Com'è andato il secondo giorno di scuola?" Chiede John tagliando la carne.

Alla grande! Ho già una punizione da scontare e sicuramente un brutto voto.

"Bene" Si limita a rispondere Matt.

"Dove siete stati tutto il pomeriggio?" Continua il padre. "Ed Allison era con voi?"

"Sì, papà" Matthew parla con la bocca piena. "Ah, domani sera andremo alla festa della scuola"

"D'accordo" Risponde John. "Ma non bere, hai già dato spettacolo in passato"

Sento Matt al mio fianco sbruffare e mi volto verso di lui mentre sento lo sguardo di mia madre su di me.

"Di cosa state parlando? Quale festa?" Domanda addentando una patata al forno.

"La festa che ci sarà dopo la prima partita della stagione, un piccolo falò monitorato dai professori e della musica" Le spiega Matthew.

"Ci saranno alcolici?" Domanda mia madre rivolgendosi al suo futuro marito.

"Mamma!" Intervengo. "Perché a tutte le feste a cui vado deve esserci sempre dell'alcol? Ti ho mai dato modo di preoccuparti?" Domando.

"No, per fortuna. Ma sono stata giovane prima te, so come funzionano le cose" Risponde con un sorrisetto.

"Tranquilla tesoro, i professori della scuola saranno presenti. Credo che il massimo di alcol consentito a quella festa sia della birra" Ride John.

Matthew si lascia scappare una risatina sotto i baffi e suo padre lo fulmina con lo sguardo.
Punta il dito verso di lui. "Tu comportati bene, dovrai tenere d'occhio Allison"

"Ti ringrazio John" Sorrido. "Ma so badare a me stessa"

"Non ne dubito, cara" Ricambia il sorriso. "Ma conosco molto bene mio figlio e la sua banda, non vorrei mai che avessero una cattiva influenza su di te"

"Già, tranquilla Allison" Interviene Matt. "Ci drogheremo e basta, niente alcol" Alza le mani mentre John scuote la testa ormai esausto.

Io e mia madre ci scambiano una rapida occhiata confusa.

"Andiamo, sto scherzando!" Ride.
"Forse" Sussurra facendosi sentire solamente da me.

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La mattina dopo mi sveglio con un fortissimo mal di testa. Prima di scendere a far colazione mi vesto indossando dei jeans a vita alta, un golf e le mie Vans.

Venti minuti dopo io e Matt partiamo da casa con un gran ritardo: si era scordato di mettere la sveglia al cellulare.
Matt sfreccia lungo le strade già affollate di Miami e, grazie alla sua velocità, siamo riusciti ad arrivare in tempo per l'inizio delle lezioni.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora