49. Il lago

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Playlist per il capitolo:
Something Just Like This - Coldplay
Radioactive - Imagine Dragons
Reality - Lost Frequencies

Il resto della serata passa, non dico bene perchè mentirei, dopo quello che mi ha detto Cameron la nostra forma di comunicazione si è limitata a qualche sguardo involontario. Matt, che immagino abbia compreso la situazione, ha cercato di far diminuire l'imbarazzo intavolando conversazioni ma è stato tutto inutile, c'era molta tensione in quella casa.
Se devo essere sincera non so per quale motivo Cameron sia stato così diretto con me, e, per buona parte della nottata mi sono girata e rigirata nel letto pensando alle sue parole.

"Noi non riusciremo a stare lontani" Questa frase mi ha tenuto sveglia fino a tardi, io e lui non abbiamo un grande rapporto di amicizia, perciò affermare questo credo sia esagerata come cosa, sappiamo entrambi che non c'è nessun sentimento che ci lega, di conseguenza possiamo benissimo stare lontano.

Finisco di piastrarmi i capelli e torno in camera per prendere lo zaino.
Questa mattina ho il test di biologia e non ho studiato niente, la mia voglia di andare a scuola è pari a zero, se lo faccio è solo per passare del tempo con Nash.

Esco di casa aspettando, come tutte le mattina, Matt che arriva sempre in ritardo, passo lo sguardo al garage e noto che la sua macchina non c'è.

"È andato da Page" Una voce compare alle mie spalle.

Quando mi volto trovo Cameron sulla soglia della porta, indossa dei jeans neri strappati al ginocchio, una maglietta bianca ed il suo giacchetto di pelle. Si passa una mano tra i capelli castani e continua a fissarmi.

"Cosa vuol dire?" Chiedo cercando di capire la situazione.

"Vuoi un disegno? È andato a prendere Page per andare a scuola" Mi passa accanto lasciando una leggera scia del suo profumo.

"Perciò dovrò accompagnarti io" Ammette aprendo la sua macchina nera.

"No grazie, aspetto l'autobus" Mi avvio verso la fermata.

"Sono le 7.45, non ci saranno autobus fino alle nove" Afferma.

"Beh vuol dire che andrò a piedi"

"Arriverai tardi"

Alzo gli occhi al cielo.

"Dai ammettilo, ti serve un passaggio" Ride.

Sbruffo e mi avvio verso la sua auto, questo è quel che si definisce l'inizio di una pessima giornata.

"Hai studiato per il test?" Chiede mentre mette in moto ed esce dal cancello della casa.

"No, non ho neanche aperto libro" Ammetto portandomi una mano sulla fronte.

"I miei sono ancora avvolti nell'involucro, quindi siamo sulla stessa barca" Ride.

"Quanto vorrei saltare questa giornata" Sussurro tra me e me mentre Cameron si concentra alla guida.

Il tragitto procede in un modo alquanto imbarazzante, nessuno di noi ha proferito parola, io sono arrabbiata con Cameron per i miei motivi lui è arrabbiato con me per i suoi. Mi volto verso il finestrino e seguo con gli occhi il lungomare già popolato da persone mattiniere. Quando vedo la curva che porta alla nostra scuola tiro un sospiro di sollievo perchè vuol dire che potrò scendere da questa maledetta macchina.
Ma Cameron continua dritto per la sua strada lasciandosi alle spalle la scuola.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora