71. Niente è come sembra

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"Ma sono le persone a cambiare o noi a non averle mai conosciute?"

Il pomeriggio di ieri passa in modo lento ed estenuante, fortunatamente Page mi ha fatto compagnia per la maggior parte del tempo. Abbiamo parlato tanto, mi ha raccontato di come ha vissuto questa settima e di come tutti loro stavano in pensiero per me; Sono così grata di aver trovato amici come loro.
Mi ha raccontato anche di Cameron, ti quanto tempo ha passato qui in ospedale e di come fosse determinato nelle sue idee, sapeva che mi sarei svegliata ed è stato al mio fianco affinché non sono riuscita ad aprire gli occhi. Mi ha detto che le ha raccontato tutta la verità, sinceramente non me lo sarei mai aspetta da lui, ma il fatto che abbia confessato è già un passo avanti.

L'unico problema è che io non riesco a perdonarlo, per quanto possa essere innamorata di lui, ho bisogno che capisca i suoi errori e se io resterò con lui, non sarà possibile. Sarà difficile, molto. Ma credo sia la cosa giusta da fare.

Questa mattina è particolarmente fredda, perciò sopra quel ridicolo camice bianco indosso una felpa, lego i miei capelli in una coda di cavallo e finalmente trovo le forze per alzarmi dal letto. Purtroppo però devo fare delle flebo, perciò ho l'ago nel braccio e se mi voglio muovere sono costretta a portarmi dietro quel dannato palettino dove è attaccata la flebo.

Sbuffo mentre cerco un modo di lavarmi senza incastrarmi tra i fili di quel coso. Dopo circa dieci minuti sono riuscita a lavarmi viso e denti, sembravo seriamente un'impedita.

Mia madre è andata a casa per prendermi dei vestiti dato che domani torno a casa. Non vedo l'ora, sono stanca di questo stupido posto è così triste. Decido di andare a fare una giratina per scacciare la noia, ma quando apro la porta mi pento subito della mia decisione.

"Allison" Sussurrano entrambi.

Davanti a me Carly e Scott.

Come un fulmine, ripassa davanti a me il ricordo in cui Cameron mi dice la verità su di loro, non ci credevo, o almeno non volevo crederci, ma trovandomeli davanti agli occhi le mie sicurezze svaniscono nel nulla.

Mi volto trascinando con me la flebo, ma vengo bloccata dal braccio di Carly.

"No aspetta, dobbiamo parlare" Dice facendomi voltare e quasi inciampare in quegli stupidi fili.

"Dobbiamo parlare" due parole che mi hanno fatto capire la realtà della situazione. Allora è tutto vero. Stanno insieme.

Socchiudo di poco le labbra, vorrei solamente che tutto questo fosse un brutto sogno, che non fosse successo niente, vorrei svegliarmi ed essere nuovamente a New York.

"Di cosa?" Riesco finalmente a domandare.

"Come ti senti?" Domanda Scott, a fianco di Carly.

"È vero allora?" Chiedo senza rispondere alla domanda di Scott.

I due si scambiano una rapida occhiata.

"All... Possiamo spiegarti" Parla quel che una volta era il mio ragazzo.

Scuoto la testa incredula della situazione appena creatasi.

"Non voglio alcun tipo di spiegazione, andatevene perfavore" Dico mantenendo un tono di voce calmo.

"Ti prego Allison, dacci il tempo di spiegarti. Noi..." Interviene Carly.

Mai per caso nulla accadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora